Roma - Dal 10 al 12 marzo, l'Università degli Studi La Sapienza di Roma ospiterà il convegno di studi "I confini della scrittura. Dispatri reali e metaforici nei testi letterari", che intende approfondire gli aspetti fondamentali del rapporto tra l'esperienza del dispatrio e la scrittura letteraria.
"Si tratta - spiega Franca Sinopoli del Comitato Scientifico - di un convegno nel corso del quale, da un punto di vista generale e teorico, si parlerà in particolare dello straniamento del dispatrio, termine quest'ultimo utilizzato dallo scrittore Luigi Meneghello, e si analizzerà in che modo gli scrittori trasformino questa esperienza all'interno della letteratura ". Non si affronterà solamente l'aspetto storico dell'emigrazione italiana all'estero . "Certamente si è voluta aprire una finestra su questa tematica con le relazioni di Jean Jacques Marchand ('Come finisce? I finali nei romanzi degli emigrati italiani in Svizzera') e di Sebastiano Martelli ( 'Dispatrio e identità nella letteratura italiana dell'emigrazione transoceanica')". Ma gli altri interventi sono diretti prevalentemente a un'analisi dei testi letterari. "Si vuole evidenziare una letteratura che, rielaborando a un livello molto più profondo questa esperienza, riesce a costruire testi qualitativamente rilevanti".
Numerose le tematiche considerate: 'Dispatrio e identità', dalla prospettiva di straniamento e di perdita di quei legami che costituiscono i fondamenti essenziali di una cultura (lingua, tradizione, contesto culturale, rapporto con la patria – le patrie grandi e piccole). 'La scrittura e le lingue' darà spazio invece alla relazione tra i diversi generi di scritture del dispatrio e alle contaminazioni tra le lingue, al rapporto tra lingua materna, ai dialetti e alla lingua - o lingue - acquisite alla compresenza di diverse lingue nella scrittura letteraria di alcuni autori, al problema della traduzione endolinguistica e interlinguistica in determinati contesti.
Si parlerà anche de 'I dispatri e i finali nei testi letterari', in quanto la messa in crisi dello status di appartenenza a una Patria può essere esaminata nei suoi esiti sia dal punto di vista della conclusione di testi che parlano del dispatrio sia dal punto di vista della prospettiva tematica, intesa quest'ultima in chiave reale e metaforica: non solo quindi il motivo dell'abbandono, della fine di una fase della vita, della perdita della lingua e della patria, ma anche nella prospettiva metaforica dell'esilio e della partenza come morte e , in certi casi, come negazione della scrittura stessa. In 'Emigrazione ed esilio nelle memorie' si intende privilegiare la "pluralità" come carattere costitutivo della memoria storica e delle sue rielaborazioni e ricostruzioni in chiave letteraria, in un contesto di straniamento del passato. La memoria, infatti, non va intesa soltanto come racconto dell'esperienza vissuta, ma come stimolo alla scoperta di una scrittura e di una poetica diverse. La memoria è al contempo memoria individuale, con la quale un espatriato si confronta in prospettiva linguistica e letteraria; è memoria autobiografica, coscienza storica, ma anche e soprattutto, forse, memoria visionaria e fantastica, in ultima istanza una forma di conoscenza ed elemento fondamentale dell'identità dello scrittore.
Così, per esempio, Mario Domenichelli dell'Università di Firenze racconterà di "Conrad: poetica dell'esilio e lingua d'elezione"; Peter Carravetta dell'Università CUNY di New York di " Chiasmus: poesia, critica e le metamorfosi del divenire"; Paolo Orvieto dell'Università di Firenze, invece, parlerà de "L'esilio americano di Giuseppe Antonio Borgese e la ricerca dell'identità italiana"; Martino Marazzi dell'Università di Milano di "Emigrazione come battaglia e impegno. L'Autobiography di Carlo Tresca"; Raffaella Castagnola dell'Università di Losanna su "Prezzolini tra Italia e Svizzera".
Si proseguirà con Laura Barile dell'Università di Siena: "Il trilinguismo di Amelia Rosselli"; Monica Farnetti dell'Università di Firenze interverrà su "Rimettere in moto le lingue del mondo. Il discorso dell'esilio di Anna Maria Ortese"; Franca Sinopoli dell'Università La Sapienza di Roma su "Il 'complesso' dell'origine in Luigi Meneghello e Thomas Bernhard"; Andrea Cortellessa dell'Università di Roma La Sapienza su "L'Italia in lambretta: Manganelli intranazionale".
Al convegno di studi parteciperanno anche gli scrittori Claudio Magris, Nuruddin Farah, Carmine Abate, Enrico Palandri, Younis Tawfik, Assia Djebar e Jarmila Ockayova. Nel Comitato scientifico ci sono anche Silvia Tatti, Beatrice Alfonzetti, Mario Domenichelli, Pino Fasano, Giulio Ferroni, Biancamaria Frabotta, Armando Gnisci, Amedeo Quondam.
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