LA CAPACITA’ RIFLESSIVA I livelli metodologici di espressione autobiografica
Gli stimoli narrativi che aprono il pensiero all'introspezione e all'autoriflessione
LAURA TUSSI
Condividi questo articolo


LA CAPACITA’ RIFLESSIVA
I livelli metodologici di espressione autobiografica


di LAURA TUSSI


L’approccio autobiografico esercita sul soggetto scrivente e pensante degli stimoli narrativi che aprono il pensiero e la riflessione verso motivi rimossi dalla coscienza, sospendendo ogni giudizio ed ogni interpretazione rispetto a tutto quanto viene assorbito dall’oblio e dalla dimenticanza. L’educatore, proprio per la presenza di codeste latenze inconsce, fornisce materiale prezioso all’analisi dello psicoterapeuta. Gli scritti, il materiale prodotto tramite la metodologia autobiografica appartengono alle zone profonde e complesse della psiche del narratore, agendo soltanto su ciò che appartiene alla consapevolezza e alla preconsapevolezza.
L’inconscio viene accettato nella sua latenza e insondabilità, per cui l’educatore/insegnante opera in relazione allo sviluppo narrativo che riesce a visibilizzare. L’insegnante/educatore si trasforma nella figura di sollecitatore di narrazioni e guida nell’evoluzione di risorse narrative e nello sviluppo delle possibilità dell’attività di scrittura, contribuendo così con altri specialisti a rinforzare un elemento compositivo delle potenzialità identitarie a livello cognitivo per poter migliorare le capacità rappresentazionali del suo mondo. Il meta-ego della capacità autoriflessiva, automeditativa affiora con il tramite di termini e vocaboli autoriflessivi e delle esperienze che il soggetto attribuisce a se stesso nel circolo vizioso del lavoro educativo. Incrementare le funzioni del meta-ego significa educare ad un’attività endofasica che concerne lo sviluppo delle condizioni del comprendersi per accettare, tollerare, integrare e assimilare la solitudine, la sofferenza, l’errore, ma anche al fine di incrementare la personale relazionalità, allo scopo di esperire rapporti interpersonali più significativi e maturi, per cui il meta-ego cerca di comprendersi nel suo insieme e a tal fine la metodologia autobiografica si prefigge di fornire una rappresentazione d’insieme, un tracciato olistico, un percorso globale di una storia, assolvendo completamente a questa sua funzione.
Sussistono dei livelli metodologici per esprimersi in senso autobiografico come con la saturazione fattuale, domandandosi il sufficiente grado di esplicitazione del testo autobiografico e quali esperienze sono state tralasciate e dimenticate. Un altro elemento fondamentale risulta essere l’opacità che indica le zone oscure, latenti, implicite ed enigmatiche del testo, eludendo segreti, misfatti e desideri. E’ importante considerare in quali parti il testo potrebbe essere condiviso con altri, attuando il principio della comunicabilità. Il livello dell’ulteriorità indaga in quali momenti, rispetto a quali persone o a quali scelte esistenziali, il testo solleva quesiti ed interrogativi a cui andrebbe data una risposta…
Quando il testo autobiografico cresce anche nel corso di incontri laboratoriali o momenti personali di riflessione intima, accade di notare l’emergere di ricorsività tematiche e mnestiche che forniscono all’insegnante/educatore informazioni che non gli interessano rispetto all’analisi della personalità del narratore coinvolto, ma rispetto all’analisi del valore che costui attribuisce alla propria storia e alle modalità con cui ha scelto di rappresentarla. La valutazione attiene pertanto alla decodificazione delle presenze o delle assenze appartenenti ai due livelli di testualità considerati. Gli scopi e le abilità che un allievo dovrebbe conseguire in seguito alla frequenza di un laboratorio o di un lavoro individualizzato di autobiografia coincidono con lo sviluppo di comportamenti ed attitudini narrative-cognitive, volte ad accrescere le modalità di autorappresentazione della propria esistenza e storia di vita e delle pratiche di autoconoscenza delle proprie tematiche esistenziali, al fine di indurre forme di progressiva autonomizzazione, tese ad accrescere la ricchezza della vita interiore che costituisce per il particolare approccio in questione, il vero scopo dell’impegno pedagogico autobiografico. La vita interiore di ogni soggetto, di ogni persona è inattingibile e deve rimanere tale, ma la sua dinamica trapela e la scrittura ne è una chiave di manifestazione interpretativa. La metodologia autobiografica si pone l’intento di confermare i meta-ego deboli o indebolitisi in relazioni di crisi, di sofferenza, di dolore, nella consapevolezza che tali manifestazioni si traducono attraverso l’esercizio del pensiero narrativo e della meditazione riflessiva.  

nome:Laura cognome:Tussi email:tussi.laura@tiscalinet.it

Condividi questo articolo

in Nel vento del pensiero: SPECIALE Amisnet sulla memoria storicaNEL GIOCO DELLE IDENTITA’ - Alla ricerca del senso perduto. Elaborato di Ricerca dei saggi di J. BrunerMemoria e soggettività rammemorante - Modalità e contenuti della memoria femminile - di Rosella PrezzoLA DIALOGICITA’ AUTOBIOGRAFICA COME STRUMENTO DI CAMBIAMENTO<b>MASSA’ SHORASHIM  “Viaggio verso le radici” in Polonia
-</b>Cecilia Edelstein<b>Itinerari di pre-comprensioni tra narrazione e riflessività </b><i>“…ciò che prendiamo per vero o giusto è largamente prodotto da testi narrativi… Se vogliamo operare per il cambiamento sociale, dovremo quindi utilizzare i linguaggi condivisi...</i>Lavoro interculturale e narrazione a cura di Duccio Demetrio<b>L'AUTOBIOGRAFIA IN EDUCAZIONE </b>- DAL RACCONTO AUTOBIOGRAFICO AL METODO AUTOBIOGRAFICOSulla narrazione, la costruzione del sapere e la postmodernità - di Federico BatiniIdentità e differenza - Punti chiave emersi nell'intervento tenuto dal Prof. Bruno Rossi al corso di perfezionamento in ''Relazione, comunicazione e didattica interculturale''IL DISAGIO ESISTENZIALE NEL RACCONTO DI SE’<b>Viaggio ad Auschwitz tra memoria storica e sentimenti.</b> Di Alessio MarchettiI PROCESSI DI RIMEMORAZIONE. MEMORIA E REALTA’LA RICOGNIZIONE BIOGRAFICA.AUTOBIOGRAFIA E ARCHETIPILA CAPACITA’ RIFLESSIVA I livelli metodologici di espressione autobiograficaLa Shoah <BR><IMG height=135 src=http://images.artnet.com/artwork_images_118441_776459_samuel-bak.jpg width=178 align=center border=0><BR><b>Nel 
<i>''vento del pensiero''</i>: storia e memoria dell'olocausto.</b><b>27 gennaio - Giornata della memoria </b>- Lettera aperta alle scuole italianeRUANDA: A DIECI ANNI DAL GENOCIDIO - La settimana della memoriaLA NARRAZIONE COME STRUMENTO DI FORMAZIONE -Di Lucia GuzzardiTasformare l'informazione in conoscenza e la conoscenza in coscienza - di Elie Wiesel   dello stesso autore: LA METODOLOGIA DELL’APPRENDIMENTO. Primo percorso lineare di produzione scritta in area storicaUN LABORATORIO DI CREAZIONE ARTISTICA CINEMATOGRAFICA A NOVA MILANESE.Un percorso didattico attraverso il tempo:
DONNA TRA STORIA e ATTUALITA’
VERIFICA DI UN MODO DI ESSEREINTERVISTA CON MARCO FORMENTINI<b>MILANO: UNA CITTA' SENZA SOGNO </b>IL DISAGIO NELLA CITTA’ DEGLI INTERESSI CONTRO L’ETA’ DELLE PASSIONILA “PEDAGOGIA DELLA MEMORIA” PER LA TUTELA DEL BENE CULTURALE E IL RECUPERO DELL’IDENTITA’STORICA LOCALE.OPPORTUNITA’ DIDATTICHE IN CAMPO AMBIENTALE OFFERTE DAL PARCO DI MONZALA DIDATTICA DELL’AMBIENTE - Progetto per un civico ecomuseo del territorio a Nova MilaneseANIMAZIONE CULTURALE IN AMBITO TERRITORIALE. L'interrelazione comunitaria come modalità ricreativa e creativa<b>DENTRO LE STORIE </b>I deportati, le testimonianze, gli eventi…<b>LE DECLINAZIONI E LE DEFINIZIONI DEL CONCETTO DI MULTICULTURA.</b> Dall’approccio assimilazionista, alla ghettizzazione,all’utopia dell’integrazioneLE STORIE DI VITA E LE RELAZIONI D’ASCOLTO. </b>IL VALORE SOGGETTIVO E INDIVIDUALE CONTRO LA MASSIFICAZIONE ED UNIFORMAZIONE DELLE COSCIENZE<b>RACCONTARE E RACCONTARSI -</b> LA FILOSOFIA COME RICERCA DI VERITA'<b>REVISIONARE IL REVISIONISMO. </b>David Bidussa e Marcello Flores propongono una discussione tra dibattito storiografico e retorica dell’antifascismo<b>DONNE IN DIALOGO</b> La realizzazione delle utopieLA BILOCAZIONE COGNITIVA<b>MEMORIA E OBLIO </b>- Il valore della scrittura di séLA MEMORIA STORICA E IL DISAGIO TRA GENERAZIONI<b>IL SENSO DELL’INSENSATO.</b> La comunicazione in adolescenza<b>LE POTENZIALITA’ METABLETICHE DELL’AUTOBIOGRAFIA.</b>La scrittura di sé e le trasformazioni esistenziali. Il tempo multiplo del ripiegamento su se stessi. I diversi aspetti del rapporto intimo interiore soggettivo-------->> INTERVISTA A MONI OVADIA.METODOLOGIA DIDATTICA IN AREA STORICA. Svolgimento di un percorso d’apprendimento a tappe.<b>LA METODOLOGIA DELL’APPRENDIMENTO </b>LA CONDUZIONE DEL PENSIERO ATTRAVERSO LE DISCIPLINE SCOLASTICHE. Primo percorso lineare di produzione scritta in area storicaTRACCIA DI ELABORAZIONE - UN PERCORSO DI DIDATTICA GEOGRAFICAGLI ATTORI PRINCIPALI DEL DISAGIO NASCOSTO IN CLASSEIL PROCESSO DI CRESCITA E DI SOCIALIZZAZIONE Dall’individuazione all’appartenenzaLA CAPACITA’ RIFLESSIVA I livelli metodologici di espressione autobiograficaI PROCESSI DI RIMEMORAZIONE. MEMORIA E REALTA’<b>ASPETTI ANTROPOLOGICI, PEDAGOGICI E STORICI DELL’ISTITUTO FESTIVO </b>- IL CALENDARIO RITUALE IN COORDINATE SPAZIO-TEMPORALI


Copyright © 2002-2011 DIDAweb - Tutti i diritti riservati