INTERVENTI
Lunedì protesta a Bruxelles di tre reti europee che denunciano le modifiche che il Parlamento europeo sta apportando al testo della direttiva "Accessibility Act", elaborato dalla Commissione:
“Testo annacquato, si elimina l’accessibilità delle comunicazioni e dell’ambiente costruito e si escludono le piccole imprese. Ma l’accessibilità può costare poco, se tutti la
applicano a prodotti e servizi”.
"Si chiama La differenziazione didattica per l’inclusione (Trento, Erickson, 2017), l’interessantissimo libro di 129 pagine, corredato da un’ampia bibliografia, recentemente
pubblicato da Luigi d’Alonzo, docente di Pedagogia Speciale all’Università Cattolica di Milano.
«C’è un tentativo, anche nella nostra Regione, di tornare a logiche di istituzionalizzazione delle persone con disabilità psichica, intellettiva e relazionale, una cultura pericolosa che prende
a pretesto le difficoltà oggettive di tenuta economica del welfare. Chiediamo di percorrere tutt’altra strada»: lo hanno dichiarato le principali organizzazioni toscane impegnate sul fronte
della disabilità, durante un’Audizione presso il Consiglio Regionale, che le ha viste presentare il documento intitolato “Per la libertà delle persone con disabilità, contro ogni ipotesi
di reistituzionalizzazione”.
L'Istituto Serafico di Assisi mette a disposizione un Quaderno che può aiutare famiglie e insegnanti a comprendere e identificare i segnali indicatori di possibili DSA e eventuali terapie di
intervento per i più piccoli. Per non perdersi in inutili ricerche in internet.
«Nel Lazio – ricordano da "Casa al Plurale", il Coordinamento delle case famiglia della Regione – ci sono oltre 240 bambini e adolescenti con disabilità fuori dalle proprie famiglie
d’origine e sono almeno 70 quelli con disabilità ad elevata complessità assistenziale: fino a ieri rischiavano, al compimento dei 18 anni, di essere sradicati dal loro contesto di vita; ora
invece, dopo una Delibera approvata dalla Regione, si potrà progettare, all’interno di un’équipe integrata di rete, la migliore soluzione per rispondere ai bisogni individuali di ciascuno
di loro».
Famiglie e docenti in presidio a Roma il 23 febbraio, davanti a Montecitorio, per chiedere il ritiro del decreto inclusione della Buona Scuola. “La legge 107 ha danneggiato tutti. E studenti,
docenti, associazioni, comitati, operatori e assistenti, uniti, per la prima volta, fanno sentire la loro voce".
Lo hanno chiesto in Spagna oltre cinquecento persone, manifestando davanti alla Corte Costituzionale di Madrid, dopo che a una giovane donna con disabilità intellettiva tale diritto era stato negato.
Si tratta di un’iniziativa sostenuta anche da organizzazioni del nostro Paese come l’AIPD e l’ANFFAS, impegnate da anni – tramite iniziative nazionali e internazionali –
a promuovere la partecipazione attiva e consapevole alla vita politica e alle consultazioni elettorali, da parte delle persone con sindrome di Down o altre disabilità intellettive.
Per chiedere di cambiare i decreti attuativi della Buona Scuola giovedì scendono in piazza le associazioni del settore, che hanno trainato i sindacati e stilato una serie di norme alternative. Nel
mirino la penalizzazione dei disabili e degli studenti poveri .
«Perché – chiede Claudia Munaro – risposte organizzative peculiari della scuola, come quelle offerte dai CTS (Centri Territoriali di Supporto), dai CTI (Centri Territoriali per
l’Inclusione), dagli Sportelli Autismo e dal Servizio Disturbi di Comportamento, costruite con fatica in termini di pensiero e di azione, a basso costo economico, capaci di fornire risposte
efficaci e in costante miglioramento alla luce dei bisogni specifici dei siti scolastici, devono essere lasciate in balia di spot politici o della casualità di un bando?»
Lettera della Ledha ai parlamentari lombardi sullo "Schema di decreto per la promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità". Alberto Fontana: “Questa non è inclusione ma
ulteriore separazione ed emarginazione”.
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