Bologna, alunni disabili: sos sovraffollamento per istituti tecnici e professionali

 

BOLOGNA - Classi sempre più numerose nelle scuole superiori di Bologna, con più di 30 alunni per due o più ragazzi con disabilità grave. La denuncia arriva dal Cad, il Comitato che riunisce alcune delle più importanti associazioni dei disabili di Bologna (Aias, Apiss, Agfa, Aniep, Asitoi, Ens e Uic), in concomitanza con il primo giorno di apertura delle scuole : “All"Itis Majorana di S.Lazzaro – dice Fiammetta Colapaoli, portavoce del Cad – ci sono in una classe ben 31 alunni e un disabile grave, mentre negli istituti professionali di Bologna (Fioravanti, Rubbiani e l’istituto alberghiero Bartolomeo Scappi), a fronte di classi che sfiorano i 30 studenti si contano 2 o 3 ragazzi con disabilità. Questo perché la Gelmini ha abrogato la norma che limitava a 20 il numero degli alunni in un’aula cui fosse presente un ragazzo disabile, riducendo anche le ore di sostegno. È una vera e propria lesione del diritto allo studio”. L’allarme si aggiunge a quello del taglio complessivo del personale docente e non docente, che nella provincia di Bologna raggiunge le 579 unità a fronte di circa 3mila studenti in più. Ma il Cad annuncia battaglia: “Invitiamo i genitori a ricorrere al Tar – continua Colapaoli – noi siamo pronti ad appoggiarli dal punto di vista legislativo. Per questo abbiamo diramato un volantino informativo che parla dell’impossibilità di fare integrazione in queste condizioni. La sentenza del Tar della Sicilia che dichiara 'contraria alla Costituzione’ l’eliminazione delle deroghe per classi numerose è il precedente a cui dobbiamo appigliarci”. 
L’Assemblea genitori e insegnanti delle scuole di Bologna e provincia, intanto, ha indetto per venerdì 18 settembre una manifestazione in Piazza Re Enzo contro i tagli alla scuola della riforma Gelmini. Dopo il corteo, è prevista una cena e un presidio notturno in Piazza Re Enzo, con tende per chi vorrà accamparsi. “L’assenza delle compresenze ha danneggiato anche i ragazzi con disabilità – dice Romana Veronesi, maestra della scuola elementare Scandellara di Bologna e che fa parte dell’Assemblea – senza contare che spesso si chiede all’insegnante di sostegno di fare da supplente all’insegnante di ruolo in un’altra classe, minando così il diritto allo studio del disabile. Questo non è tollerabile”. Anche le associazioni dei disabili esprimono preoccupazione: “La contrazione dei servizi scolastici – dice Roberto Alvisi dell’Uildm (Unione italiana lotta alla distrofia muscolare) – obbliga chi ne usufruisce a percorsi di guerra. Non abbiamo ancora ricevuto segnalazioni specifiche, ma siamo pronti a qualsiasi evenienza”. Nel frattempo, il Comune di Bologna interviene con alcune misure “salva-scuola”, prendendo provvedimenti “sugli aspetti specifici che gli istituti ci hanno richiesto” dice Simona Lembi, assessore comunale all’istruzione, come il sostegno “all’ingresso e all’uscita” dei ragazzi dalle scuole. (Gianluca Mezzofiore)

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