Il nuovo ruolo degli Enti Locali per l’Integrazione

Un po’ di storia…

Lo scenario che si va delineando da una decina d'anni a questa parte offre dei vantaggi, ma anche dei grossi svantaggi all'integrazione scolastica. Direi che un punto  fermo e sicuro è stato posto dalla Sentenza n.215 del 1987 della Corte Costituzionale, che ha stabilito il principio costituzionalmente garantito dell'integrazione scolastica, con l'obbligo, per tutti gli apparati amministrativi che intervengono, a fare la loro parte. Dice tra l'altro la Sentenza:

 "Nel caso di conflitto fra il diritto allo studio dell'alunno handicappato e l'interesse alla buona efficienza dell'amministrazione scolastica, che potrebbe essere turbata dalla presenza di un diverso, non è il diritto della persona handicappata a dover cedere rispetto al diritto degli altri, ma bisogna trovare il contemperamento degli interessi fra il diritto dell'uno ed i diritti degli altri, con l'intervento ed il coordinamento delle diverse amministrazioni che per legge hanno l'obbligo di intervenire".

Da allora ,ci si è  resi conto ( ma già all’uscita della C.M. n.258/1983 sulle intese) che l'integrazione scolastica fosse solo un dovere della scuola. Questa era sì tenuta ad accogliere gli alunni, ma non poteva da sola assumersi il compito di garantire il servizio di integrazione scolastica, proprio perché era cambiato il quadro istituzionale rispetto alle scuole speciali. La scuola speciale, infatti, era l'istituzione totale che curava la scolarizzazione: gli operatori di queste istituzioni erano non solo insegnanti, ma erano anche assistenti sociali, operatori socio-sanitari e psicologi. Molti dei loro alunni rimanevano in istituto per tutto l'anno scolastico, taluni anche per tutta l'età evolutiva, perché i genitori spesso li scaricavano lì e non se ne ricordavano più.

Una volta accettata l'integrazione nella scuola di territorio, era necessario non solo che quest'ultima si specializzasse nella didattica, ma anche che intervenissero altri soggetti istituzionali per garantire la riuscita dell'integrazione.

Qui l'intervento completo

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