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Paure ancestrali
Modernità e progresso non hanno salvato gli uomini dal dolore, dal sentimento di impotenza di fronte ai disastri naturali
Laura Alberico
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La terra trema e apre voragini profonde, scuote il presente come vento improvviso, cambia il paesaggio in un gioco di tessere scomposte mescolando terra e acqua, vita e morte.
Momenti che il destino ha sparso, semi di terrore e distruzione, occhi per guardare e piangere, fissi sugli oggetti che non hanno più il loro nome.
Perchè la vita ha cambiato la sua direzione, è sprofondata nel buio delle sue origini, nel caos dell'incertezza e dell'involuzione descrivendo una spirale vorticosa in cui il bianco e il nero, il tutto e il suo contrario sono diventati i fantasmi del passato e del presente. L'uomo adulto è diventato un bambino atterrito, piegato in forma fetale nel suo guscio fragile e indifeso dove i suoni sono ovattati e indefiniti. Qui, nella solitudine del silenzio, l'attesa diventa il desiderio di uscire allo scoperto, di dare forma ai pensieri e alle parole e di rinascere a nuova vita inventando e desiderando il futuro.
marzo 2011
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