Il successo del chat. Con qualche dubbio.
Chiacchierare, un verbo amato dagli studenti. Anche nella versione telematica

di Andrea Mameli

Portare giovanissimi studenti di fronte ad una tastiera e ad uno schermo puo' regalare piacevoli sorprese. E' quanto accade da tre anni al CRS4 (Centro di Ricerca, Sviluppo e Studi Superiori in Sardegna) con il progetto "Internet, avvisi ai naviganti".
Nell'estate del 1995 Riccardo Scateni, attuale responsabile dell'area di resferimento Tecnologico e Rapporti Scientifici del centro di ricerca sardo, ideo' questo corso gratuito per le scuole superiori della Sardegna: una lezione teorica di un'ora sulla storia e gli strumenti della rete Internet, un'ora e di navigazione guidata e tre di "surfing" libero nel World-Wide Web. Una semplice iniziativa di "alfabetizzazione telematica" dunque, ma che e' stata finora in grado di coninvolgere quasi duemila studenti di tutta l'Isola. Per il prossimo anno sono previsti laboratori di approfondimento multidisciplinare (scienza, educazione civica, educazione sanitaria) per differenti livelli di competenze tecnologiche. E le competenze tecnologiche i ragazzi le acquisiscono eccome, almeno se si osserva il caso di alcuni giovani, ora studenti universitari (iscritti al primo anno di Fisica all'Universita' di Cagliari) diplomatisi l'anno scorso al Liceo Scientifico Alberti (la scuola del capoluogo sardo distintasi come la prima in Italia attiva nel Web) e che i quali iniziarono la scoperta del mondo telematico proprio al CRS4. Ora i tre giovani costituiscono, assieme a due neolaureati ed un laureando, il personale che accompagna gli studenti delle scuole sarde all'interno della rete Internet.
Sappiamo che la differenza tra comunicazione sincrona e asincrona non e' solo tecnologica. I ragazzi che partecipano ai corsi del CRS4 l'hanno fatto notare in maniera inequivocabile: messi di fronte al Web, all'e-mail, alle mailing-list ed ai newsgroup, tutti strumenti della rete attivi in tempo differito, e poi al Chat (e ai canali di discussione in tempo reale a piu' utenti) hanno mostrato livelli di attenzione e di partecipazione molto diversi, in favore degli ultimi. Il successo del Chat e' notevole: ragazze e ragazzi sono calamitati, senza eccezioni, da questa "conversazione virtuale" con interlocutori sconosciuti...
Spesso accade che chi non ha mai neppure sfiorato una tastiera prima di allora acquisisce una velocita' inattesa. Ragazze che si presentano nei canali IRC con il nome di battesimo aprono finestre di dialogo a due con pretendenti inaspettati.
Momenti di euforia e di entusiasmo che coinvolgono tutti, insegnanti compresi. E tutto questo accade dopo tre ore di visita al CRS4... Enrico Rocca, Enrico Stara, Ivan Marcialis, Marco Marongiu, Massimiliano Pau e Stafno Sanna, i sei "caronte del Web" come sono statiaffettuosamente ribattezzati da una studentessa di un Istituto di Alghero, sono concordi: il Chat e' una risorsa straordinaria e gli studenti vorrebbero restare incollati allo schermo.
E' qui si fa largo un dubbio: ora che l'avvio del piano ministeriale che dovrebbe dotare tutte le scuole italiane (sul modello di quanto fatto il Gran Bretagna, Usa e Israele) alimenta forti speranze quali saranno le strategie educative da attuare?
Queste risorsesaranno impiegate solo per arricchire gli strumenti didattici tradizionali o, come auspicato (da anni ormai!) si sara' in grado di attuare nuovi modelli didattici (al di fuori da sperimentazioni locali o comunque limitate a poche centinaia di scuole) ?
Nel dubbio mi consolo con qualcosa di buono: il Progetto Barriere da un'idea di Debra Pignatti, ventunenne modenese molto attiva nonostante i limiti dati dalla sedia a rotelle, o meglio dalle barriere architettoniche che limitano i suoi movimenti, ma non la sua fantasia e creativita', che le hanno consentito di raccogliere in un sito web documenti di denuncia (testi e disegni) inviati da bambini e ragazzi di tutt'Italia.