PAZZI
Quanti e quali profondi discorsi possono essere espressi con un semplice “Muuu”?
Pietro Dattola

[PERSONAGGI]
(in ordine gerarchico - perché non importa il luogo o la circostanza, una gerarchia verrà sempre tirata fuori, anche tra pazzi rinchiusi in un manicomio)

IL TIRANNO
IL PROFETA
LA MADRE
ROMEO
L’INVENTORE
LA SCIANTOSA
GIULIETTA
L’INSERVIENTE
L’ACCUMULATRICE
IL BUE
IL CRIMINALE


Quanti bottoni può valere un cucchiaino di plastica? A cosa può mai servire un Vertikalizzatore Cervikale Analogiko? Quanti e quali profondi discorsi possono essere espressi con un semplice “Muuu”? Ma soprattutto: cosa può succedere se un manipolo di pazzi, guidati spiritualmente da un profeta cieco (ma capacissimo di afferrare le mosche al volo) e temporalmente da un criminale a sua detta fintosi infermo di mente per evitare la sedia elettrica, decide di evadere dal manicomio in cui è internato? E’ chiaro: i nostri dovranno anzitutto rovesciare il Regime che li costringe lì dentro e poi approntare un piano di fuga (e anche uno di riserva – non si sa mai…) e metterlo in atto facendo al tempo stesso i conti con una profezia benevola sì, ma fino a un certo punto e... – beh, ecco, in tutto ciò non dimentichiamoci con chi abbiamo a che fare!
Nello spettacolo, navigando tra comicità e poesia, si fanno strada alcune tra le più vitali istanze di ciascun essere umano: il desiderio di essere compresi e amati, la spinta alla libertà, la speranza, il sogno. E chissà che i veri pazzi, in fondo in fondo, non siano quelli che, della pazzia, si sentono del tutto scevri…


Qualora fosse necessario, è possibile dividere la commedia in due atti -suggerisco la divisione 1-10/11-18

(La scena rappresenta una sala comune di un manicomio – una sorta di sala ricreativa, dove i pazienti vengono lasciati interagire tra loro. Di volta in volta. la scena verrà allestita e mutata alla bisogna dagli stessi pazzi.

Sempre in scena, in un cantuccio della scena, sul fondo a sinistra, un cumulo di roba -cianfrusaglie, panni, oggetti chiaramente inservibili coperto da un telo o lenzuolo: il nascondiglio “segreto” di ACCUMULATRICE. È generalmente ignorato da tutti -in quanto... “segreto” -sindrome collettiva dello struzzo o assecondamento generale?- tranne che dalla diretta interessata.
)

SCENA 1


(“Sala del trono”: una sedia malamente drappeggiata troneggia sul palco, sollevata su supporti -di fortuna, e per questo ridicoli- in modo da accentuare la superiorità sugli altri di chi dovesse sedervici sopra. Chiaramente l’opera di qualcuno che vive in un mondo tutto suo.

Si apre il sipario.

La scena è buia: per qualche tempo si odono soltanto rumori.
TIRANNO siede sul trono, addormentato. Tiene in mano il suo scettro. Per il momento non visibile, quasi presagisse qualcosa, TIRANNO se lo rigira tra le mani nel sonno, di tanto in tanto serrando la sua stretta su di esso. In testa ha una corona, dello stesso tono del trono. Appoggiata al trono, una bandiera. Sulle gambe, a mo’ di plaid, quello che si rivelerà poi essere un mantello.

Si sente russare. Molto forte.

Nel buio, non visti -ma si sente distintamente il rumore dei passi alla loro entrata-, entrano CRIMINALE e gli altri cospiratori –INVENTORE, ROMEO, INSERVIENTE-. Hanno in mano delle torce, che in generale muovono con stili diversi. L’uniforme di INSERVIENTE, che ha in mano una corda, sembra essere stata deliberatamente lacerata. CRIMINALE, che ha con sé un bavaglio, accende la sua torcia, imitato poi dagli altri, e, dopo un breve e confuso girovagare del fascio di luce anche verso la sala -importante che illumini, seppur per un attimo, il nascondiglio segreto-, la punta verso il trono. TIRANNO, illuminato, sta palesemente dormendo. Ha un fremito.
Maggior cautela da parte dei congiurati. Strano, però: TIRANNO ha la bocca chiusa e il ronfare non è a tempo col suo respiro. Il fascio di luce esplora le immediate vicinanze del trono, illumina fugacemente qualcosa –qualcuno– poi vi ritorna e vi si pianta fisso: è il BUE, scompostamente sdraiato ai piedi del trono. Anch’egli addormentato, è lui la fastidiosa fonte sonora. Parlano a bassa voce per non svegliare i due:
)

INVENTORE Maledizione!
ROMEO E ora?
INSERVIENTE Penseremo anche a lui.
CRIMINALE Ai posti.

(CRIMINALE avanza, seguito dagli altri. Lui e altri due puntano le proprie torce su TIRANNO, INVENTORE con la sua tiene d’occhio BUE. ROMEO va sulla sinistra, INSERVIENTE rimane sulla destra, mentre CRIMINALE si sposta alle spalle del trono e spegne la sua torcia. Le torce dei due ai lati, puntate al volto di TIRANNO, illuminano reciprocamente anche i loro volti.
Da dietro, sopra la testa di TIRANNO, emergono due mani con un bavaglio teso. Con mossa agile, CRIMINALE imbavaglia TIRANNO - che si sveglia, ma senza poter più gridare. Si sentono soltanto mugolii, mentre l’imbavagliato si agita invano, trattenuto dagli altri due, ai quali INVENTORE fa luce. TIRANNO viene preso di peso e immobilizzato con la corda. INSERVIENTE conclude l’operazione con un bel fiocco.
)

ROMEO Un pacco regalo!
INSERVIENTE Un pacco… regale. (spingendo TIRANNO a sedere di nuovo sul trono)

(BUE, ancora disteso davanti al trono, dorme sempre della grossa. Tutte le torce sono puntate su TIRANNO. Una improvvisa intensificazione del russare del BUE attrae un fascio di luce.)

INVENTORE Kosa ne fa noi di lui?
ROMEO (spostando anche lui la sua torcia) Dovremmo immobilizzare anche lui.
INSERVIENTE (spostando anche lui la sua torcia) Non abbiamo più corda!
CRIMINALE (la sua torcia è ancora puntata su TIRANNO) Portiamolo via.
INVENTORE Ma kuardia è perikolosa!
INSERVIENTE Potrebbe dare l’allarme!

(CRIMINALE evidentemente non è della stessa opinione. Al buio, illuminando la sua mano, fa cenno agli altri di seguirlo. I tre ubbidiscono.)

CRIMINALE Accendi.
ROMEO Vado.

(Esce sulla sinistra, si ode un “clic”, tutti spengono le torce – tutta la scena rimane nel buio.
Durante il buio, relativamente lungo, parte la musica di presentazione dello spettacolo, mentre la “sala del trono” torna a essere la semplice sala comune, priva di particolari caratterizzazioni.
)

SCENA 2


(Gradatamente, si accendono le luci sulla sala comune, senza raggiungere l’intensità massima. Da destra entreranno GIULIETTA prima e, dopo qualche tempo, ROMEO. I due sono intenti in una discussione, che troviamo a mezzo o quasi.)

GIULIETTA (entrando) Due parole mio caro, e poi davvero buonanotte. Buonanotte! Buonanotte! Mille volte buonanotte!
ROMEO (entrando) Buonanotte? Buonanotte? Mi avevi detto che… mi avevi fatto capire che…
GIULIETTA Se questo tuo amore è onesto e mi vuoi come sposa, domani mandami a dire da colei che verrà da te, dove e in che giorno compiremo il rito. Avrai allora ai tuoi piedi la mia sorte e verrò con te, mio signore, in tutto il mondo. Ma se il tuo amore non è onesto, ti supplico, non parlarmi più e lasciami al mio dolore. O gentile Romeo, se mi ami, dimmelo veramente-
ROMEO -certo che ti amo!-
GIULIETTA -ma se credi che mi sia presto abbandonata, sarò crudele, dirò di no e allora sarai tu a pregarmi-
ROMEO Ma no, ti giuro che-
GIULIETTA -Oh, no, non giurare sulla luna, sull'inconstante luna che ogni mese muta il cerchio della sua orbita-
ROMEO -Io non ho giurato sulla luna!-
GIULIETTA -non vorrei che il tuo amore fosse come il moto della luna. O bel Montecchi, è vero, il mio amore è troppo forte e con ragione potresti dirmi leggera, mio gentile signore, ma vedrai che sono più sincera delle donne che più di me conoscono l'astuzia di apparire timide!
ROMEO Oh, mia… mia (si decide) Giulietta, io vorrei… vorrei… (e, ciò dicendo, mostra chiaramente l’intenzione di voler passare per le vie di fatto, lì dove si trovano)
GIULIETTA (tirandosi indietro) O cuore di serpente, in un corpo simile a un fiore! Quale drago abitò in un antro così bello? (si dispera a terra) Bellissimo tiranno! Angelico demonio! (singhiozza) Perfetto contrario di quello che sembravi! (si rialza, aggressiva) Santo dannato! Nobile farabutto!
ROMEO Oh, ehm… (cambio di tono, adotta un’altra strategia; suadente) Giulietta cara… Giulietta adorata… (osando riavvicinarsi) Non avrai pensato che io…
GIULIETTA singhiozza, cedevole, quasi rassegnata al suo destino) O natura, che metterai nell'inferno, se hai accolto lo spirito di un demonio dentro il paradiso mortale di un corpo così perfetto? Vi fu mai un libro così ben rilegato e di contenuto così vile?
ROMEO (il nuovo approccio funziona) Io… io volevo soltanto… volevo soltanto… abbracciarti!
GIULIETTA (rabbonita; ora che la sua verginità è al sicuro, può anche permettersi della malizia) Anch'io lo vorrei, caro, ma avrei paura di ucciderti con le mie carezze. Buonanotte! Buonanotte! Lasciarti è dolore così dolce che direi buonanotte fino a giorno.
ROMEO E allora non lasciarmi! Chi ci costringe-
GIULIETTA Se ti vedono qui, ti uccideranno!
ROMEO Mi uccidera-? Ah. (cambia tono; sta al gioco – anzi, lo sfrutta) Non importa! Facciano di me ciò che vogliono! Anche la minaccia di morte non ha il potere di tenermi lontano da te!
GIULIETTA Parli col cuore?
ROMEO (parlando, accorcia le distanze sempre più) Certo! (cerca le parole) Un… un istante senza di te, quella è la mia minaccia di morte! Un momento senza la luce dei tuoi occhi, quella è la mia tomba! Un attimo senza ch’io possa respirare il tuo profumo, quella la mia- (viso contro viso, occhi chiusi, sta per baciarla)
GIULIETTA (gli pone il dito sulle labbra, come a zittirlo e fermarlo allo stesso tempo; maliziosa; ROMEO, che al tocco del dito sulle proprie labbra è rimasto forse deluso, riprende subito animo e non demorde. Cinge con le sue la mano di lei e bacia appassionatamente quel dito di diniego come se fosse la sua dama) Le tue labbra sono calde! (ROMEO prende a baciarle il braccio steso a ritmo crescente, mentre lei, sempre più maliziosa:) Tu baci secondo le regole.

(Da dietro le quinte, si sente un lontano “Muuu!”)

GIULIETTA (ROMEO si blocca; lei, sognante:) Dicono che l'allodola divida con dolcezza, ma questa non ci divide con dolcezza. E che l'allodola e il rospo ripugnante abbiano scambiato i loro occhi. (tra sé) Che abbiano scambiato anche la voce?
ROMEO Quella non era l’allodola, era il Bue. (si sporge a vedere; a sé stesso) Sta venendo qui? Sarà meglio che vada.
GIULIETTA (ammaliata, ora è lei a trattenerlo) Vuoi andare già via? Ancora lontano è il giorno, non era l'allodola, era l'usignolo che trafisse il tuo orecchio timoroso: canta ogni notte laggiù dal melograno. Credimi, amore, era l'usignolo.
ROMEO No, no - quello era il Bue. Io vado!
GIULIETTA (delusa dalla codardia dell’altro) Ebbene, vattene. (chiaramente offesa; ROMEO fa per andarsene. GIULIETTA, superata la stizza del momento, si volta a guardarlo mentre sta per uscire circospetto - dopotutto è il suo Romeo!) Oh, Romeo, Romeo… Perché sei tu, Romeo? (ROMEO nota il cambio d’umore in positivo di GIULIETTA, le si avvicina rinfrancato) Che c'è nel nome? Quella che chiamiamo rosa, anche con un altro nome avrebbe il suo profumo. Anche Romeo, senza il suo nome, sarebbe caro, com'è, e così perfet- (i due sono prossimi a baciarsi)

(SCIANTOSA -una caratteristica della quale è quella di cambiare costantemente punto di riferimento e contesto durante una conversazione-, nascosta fino a quel momento dietro il nascondiglio, salta fuori e, poco prima che i due si bacino, urla:)

SCIANTOSA Basta!

(Le luci raggiungono la loro intensità normale. L’atmosfera dell’idillio amoroso si spezza del tutto. ROMEO cerca di ripararsi alle spalle di GIULIETTA.)

SCIANTOSA È ora di finirla!
GIULIETTA (fremente di collera, non le escono parole di bocca)
SCIANTOSA Basta con questa farsa! Tutte le sante sere!
GIULIETTA R… Ro… Rosalina?
SCIANTOSA Macché Rosalina! E che Giulietta, che Romeo! Da quando è arrivata questa svampita, qui dentro sembra di stare in un manicomio!
GIULIETTA Rosalina!
SCIANTOSA E tu, fermati! (a ROMEO, che quatto quatto stava per andarsene - per lui è come un colpo di pistola in aria) Io non sono Rosalina! E tu non sei Giulietta!
GIULIETTA Ah! Vi prego: ditemi questa novità.
SCIANTOSA Giulietta non esiste! Tu non esisti! Giulietta è un personaggio, non una persona! C’è una bella differenza! Tu non puoi essere Giulietta! Quella Giulietta! Ce l’avrai un nome? Come ti chiami? Come ti chiami realmente, eh? (GIULIETTA non risponde; a ROMEO) E tu, “Romeo”, dovresti vergognarti! Tu sai benissimo di non essere quello che sei! (ripensa un momento a quanto ha appena detto) Voglio dire- lo sai quello che voglio dire! Approfittarti di una povera mentecat-… bah, lasciamo perdere!, - sei un vile, ecco cosa sei!
GIULIETTA Tra la viltà e lui c’è una distanza di parecchie miglia! (dicendolo, gli cinge il collo e i due si scambiano un’occhiata d’intesa)
SCIANTOSA Ma sentila! Lo difende, pure! Guarda, carina, che questo vigliacco – sì, perché soltanto un vigliacco si abbasserebbe a tanto – sta al tuo gioco per un motivo soltanto! E non fatemelo dire! È un disonore per tutti noi qui dentro!
GIULIETTA Il disonore non sarebbe onorato di stare sulla sua fronte, perché essa è un trono sul quale l'onore potrebbe essere incoronato unico re dell'universo!
SCIANTOSA Tu stai zitto, eh? Muto come un pesce, c’è lei a prendere le tue parti, perché scomodarsi? Tutti uguali, voi! (tra sé; illuminata in un angolo anteriore del palco) Anche di lui sembrava ci si potesse fidare… Come predatori sotto vento, lesti a lanciarvi sopra la più ingenua del gruppo! E quando avete… quando avete finito di sbranarne le carni, quando l’avete spolpata fino all’osso, di nuovo giù, di soppiatto, tra l’erba alta, pronti a un nuovo balzo!
ROMEO (le si avvicina;ragionevole) Ti sbagli… le mie intenzioni sono serie.
SCIANTOSA Porco! (si dirige verso l’angolo anteriore opposto, dove già si è accesa una luce, "pronta ad accoglierla”; melodrammatica:) Era un porco! E io ci sono cascata! La mia vita, la mia carriera… tutto finito per colpa di quel porco! (pausa rabbiosa) E della sua sgualdrina - attricetta da quattro soldi! Come, come ha potuto preferirla a… (vede ROMEO in un atteggiamento quantomeno ambiguo con GIULIETTA - pausa; poi a ROMEO, che le si avvicina per giustificarsi) Non avvicinarti! Conosco la tua specie! (a GIULIETTA) Un consiglio: stai in guardia, o ti ritroverai povera e pazza come la sottoscritta!
GIULIETTA Ti si gonfi la lingua, per questo augurio!
SCIANTOSA E smettila, smettila di parlare a quel modo – di usare quelle parole! Credi che non le riconosca? Io sono stata Giulietta, ma nei tempi e luoghi in cui si conveniva! Giulietta è un personaggio, non una persona! (breve pausa) E, comunque, era bionda!
GIULIETTA (volgendo di scatto il volto dall’altra parte) Ah!
SCIANTOSA (gareggiando per volume e indignazione) Ah!
GIULIETTA Ah!
SCIANTOSA Ah!
GIULIETTA Ah!
SCIANTOSA Ah!
ROMEO (avvicinandosi alle due, le mani protese da paciere, le sovrasta:) Aaah! Calmatevi, su. Non c’è motivo di- (con una mano sfiora il braccio di SCIANTOSA)
SCIANTOSA (vicina all’isteria) Non toccarmi! Non toccarmi! (con le mani pressoché attaccate al corpo ed emettendo urletti a ogni colpo assestato -in un crescendo di frequenza-, allontana da sé ROMEO che è praticamente impossibilitato a reagire a causa della gragnuola vorticosa di colpi)

(Nel frattempo era entrata MADRE. Stessa età apparente degli altri, se possibile, anzi, più giovane. L’abbigliamento, però, è quello inconfondibile della massaia, l’aria quella della perenne stanchezza di chi non sembra potersi mai ritagliare un momento da dedicare a se stesso.
Osserva la scena per un istante, ne “riconosce” la natura. Spazientita come soltanto una madre mai ascoltata può esserlo, decide infine di intervenire.
)

MADRE Ma che modi sono questi!
ROMEO Mamma!
MADRE Fermi con le mani! (dalla sua quinta d’entrata, si dirige direttamente verso ROMEO, che intanto le va incontro come una nave colta da una tempesta si dirigerebbe verso un porto… e lei gli assetsa uno scappellotto) Non picchiare tua sorella!
ROMEO (alzando le mani in protesta) Ma io-
MADRE (assestandogli un altro scappellotto) Non si picchiano le sorelle!
ROMEO (mani ben abbassate) Ma è stata lei a cominc-
MADRE (tirandolo per l’orecchio) E non (“Ahi!”) si dà (“Ahi!”) la colpa agli altri (“Ahi! Ahi! Ahi!”)
SCIANTOSA Mamma, diglielo tu che non deve più importunarmi!
ROMEO Ma mamm-
MADRE Non fiatare, tu! Meriteresti di andare a letto senza cena!
ROMEO Ma mamm- ahi! (all’ennesima tirata d’orecchi)
MADRE (trascinandosi ROMEO, tenuto per l’orecchio, per tutto il palco) Non posso allontanarmi un attimo, che vi ritrovo a litigare (guarda SCIANTOSA) o a insozzare la sala (guarda GIULIETTA). O entrambe le cose (guarda ROMEO). Io sono stanca, sapete? Sono stanca, e la mia pazienza ha un limite. Se ci fosse ancora… Ah, lui vi farebbe rigare dritti! Ora, volete spiegarmi perché vi stavate accapigliando? E niente bugie, badate, altrimenti…
ROMEO Io stavo solt- ahi!
MADRE Fai parlare tua sorella! (relativamente calma, a SCIANTOSA) Allora?
SCIANTOSA (dopo un tempo, assolutamente innocente) Allora cosa?
MADRE Allora, perché vi stavate accapigliando?
SCIANTOSA Quando?
MADRE (comincia a spazientirsi) Poco fa.
SCIANTOSA Che è successo poco fa?
MADRE Vi stavate picchiando.
SCIANTOSA (come se ripetendo ricordasse meglio) Ci stavamo picchiando… (pausa; innocente:) Davvero? E perché?
MADRE Me lo devi dire tu!
SCIANTOSA (dopo un tempo, indica ROMEO e:) Perché lo tieni per l’orecchio?
ROMEO Posso parla- ahi!
MADRE Mi state prendendo in giro? Ma non avete pietà per vostra madre, che deve reggere una casa in piedi da sola? Deve pure combattere con voialtri, santa pazienza! Non avete un briciolo di cuore, un giorno di questi io-

(Fuori scena, si sentono delle voci, relativamente lontane)

ACCUMULATRICE Ridammelo! È mio!
INVENTORE Mi zerve!
ACCUMULATRICE Lascialo!

(Da una quinta, viene lanciato per aria uno sturalavandini. Tutti, sulla scena, lo seguono con lo sguardo mentre termina la sua corsa presso il centro del palco. Dalla stessa quinta esce carponi ACCUMULATRICE. I suoi movimenti non sono fluidi. La sua intenzione sarebbe quella di correre a recuperare l’oggetto, ma è facilmente sopravanzata da INVENTORE, che senza sforzarsi più di tanto, a grandi falcate raggiunge l’oggetto prima di lei e glielo soffia poco prima che lei possa raccoglierlo da terra.)

ACCUMULATRICE Ridammelo! È mio!
INVENTORE No. Mi zerve per la mia invenzione.
ACCUMULATRICE Lascialo! Ridammelo! È mio!
INVENTORE (tiene lo sturalavandini in alto, dove l’altra non può arrivare) Tu non ama la scienza, tu coltiva il tuo pikkolo orticello! Tu è oskurantista, sì!
ACCUMULATRICE (disperando) Ridammelo! È mio!…
MADRE Cosa succede ora? (finalmente molla la presa dall’orecchio di ROMEO, che se lo massaggia in disparte; tra sé) Mai un istante di tregua! (a ACCUMULATRICE) Perché state litigando?
ACCUMULATRICE (guarda a terra, risponde soltanto indirettamente) Lascialo! È mio!... (MADRE, senza battere ciglio, lancia uno sguardo interrogativo a INVENTORE)
INVENTORE Qvesto è fondamentale per il Vertikalizzatore Cervikale Analogiko!
ROMEO (dal suo angolo, l’orecchio ancora dolorante) Verticalizzatore Cervo…-? Che cos’è?
INVENTORE Una invenzione tanto semplicia ke io mi meraviglia non ankora brevettata! Basta attakkare qvesta ventosa a una fascia elastika, sì – e poi indossare fascia kome un kappello (esegue), avendo kura lasciare lo sturalavandini alle spalle.
SCIANTOSA Ma a che serve?
INVENTORE Ah, domanda intelligenta qvesta è! Immagina ke tu viaggia in autobus, treno o metropolitana. Tu è kosì stanka ke okki si kiude anke se tu non vuole – tu ti sforza, ma non riesce a tenerli aperti, no. Però tu deve scendere a stazione non troppo lontana, non può dormire o perde stazione – crande dilemma tu ha.
GIULIETTA Il cielo può essere così crudele?
INVENTORE Tu può kiedere a kon-passeggero ke ti sveglia poko prima di stazione ciusta, ma egli può sbagliare/dimentikare/fare dispetto, sì? Allora tu applika kartoncino kon su skritto tua destinazione e centile rikiesta di essere svegliato - qvi (esegue) - e gioko è fatto.
ROMEO E lo sturacessi? (MADRE lo guarda minaccioso, la mano di lui corre all’orecchio) Lo sturalavandini! Lo sturalavandini!
INVENTORE Tu dorme kosì (piega la testa in avanti, dopo un tempo inizia a russare, poi di scatto:), nessuno legge tuo kartellino, sì? Ma se tu attakka ventosa a sedile, tuo kollo rimane eretto e vicile kome lampione di strada e tutti leggono destinazione su centile rikiesta!
ROMEO È…
INVENTORE Sì?
ROMEO …stupefacente.
SCIANTOSA È geniale!
ROMEO Quanti bottoni potrebbe valere un’invenzione come questa?
MADRE È-

(Entra INSERVIENTE. Indossa un camice di scarsa qualità, forse in condizioni non perfette, ma integro.)

INSERVIENTE -ingiusto. (tutti si voltano verso di lui, come se lo notassero soltanto ora; avverte il peso di tutti quegli sguardi)
GIULIETTA Nutrice!
INSERVIENTE (ignorando GIULIETTA) Le ha sottratto lo sturalavandini con la forza.
ACCUMULATRICE (a nessuno in particolare) Ridammelo! È mio!...
INVENTORE La scienza non può essere ostakolata dal kapriccio del sincolo!
SCIANTOSA Ha ragione! Il sacrificio di uno non deve condizionare il progresso per tutti gli altri.
ROMEO Ma possiamo pretendere il sacrificio di quell’uno?
MADRE Ricominciate? (ROMEO ha un moto di protezione verso il proprio orecchio)
INSERVIENTE (a INVENTORE) Avanti, ridaglielo.
INVENTORE Nein! (tutti lo guardano)
ROMEO Ne troveremo un altro, su.
INVENTORE Qvesto è l’uniko ke abbiamo!
INSERVIENTE (suadente) Non potreste condividerlo? Usarlo un po’ per uno?
ACCUMULATRICE Ridammelo! È mio!
INVENTORE Kon lei? Lei non dividerebbe niente kon me! (Cercando man forte) Kon nessuno!
INSERVIENTE E tu faresti piangere…(indica ACCUMULATRICE, tra i due) per uno sturalavandini?
INVENTORE Per un Vertikalizzatore Cervikale Analogiko!
INSERVIENTE (sempre più suadente) E un Vertica-liz-za-t-
INVENTORE -tore Cervikale Analogiko-
INSERVIENTE -Analogico per te è più importante di… di… (MADRE si fa leggermente avanti; cede:) di tua sorella! Guardala! Dai ascolto a tuo… (MADRE si fa leggermente avanti; cede:) fratello (riferendosi a se stesso). Gli affetti sono la cosa più importante. È a loro che dobbiamo-
SCIANTOSA Ma sentilo! La predica di famiglia dal… figlio del lattaio. (a INSERVIENTE sfugge un’espressione di stizza) Sì, figlio del lattaio! (gelo)
INSERVIENTE (facendo un evidente sforzo per trattenersi) Non… sono… il figlio del lattaio.
SCIANTOSA (sibilante come una vipera) Lo sanno tutti!
GIULIETTA Nutrice…? Perché tormenti così le tue mani?
INSERVIENTE Non sono il figlio del lattaio!
SCIANTOSA Oh-oh. Qualcuno ha difficoltà a convivere col proprio passato.
INSERVIENTE Non sono figlio di nessuno, io! (pausa) E non sono la tua Nutrice! (pausa; se la prende con se stesso per lo scatto di prima. Si ricompone) Non sono tenuto a coprirmi di ridicolo. Ma dove s’è visto mai?! Io devo soltanto badarci, a voi. Nei limiti del possibile.
MADRE Oh, figliolo, non dare ascolto a tua-
INSERVIENTE (sempre più accalorato, mentre gli altri discutono a gruppetti) Ho sbagliato io per primo, lo ammetto, iniziando ad assecondarvi. Non persisterò nell’errore. Non reciterò più nelle vostre messinscene. (pausa) Voi qui siete liberi di inventarvi quel che vi pare (alzando la voce, attira l’attenzione di tutti) purché non creiate disordini, ma a tutto c’è un limite. (breve pausa) Niente più storie. (irremovibile) Avanti, ridalle quel coso.
ACCUMULATRICE Ridammelo! È mio!
INVENTORE Mai!
INSERVIENTE (fermo e minaccioso) Non costringermi a chiamare rinforzi. (SCIANTOSA, intanto, sembra chiedersi cosa stia succedendo)
ACCUMULATRICE Ridammelo!
ROMEO Ridaglielo.
MADRE Ridaglielo. (mentre GIULIETTA fa segno: “Ridaglielo!”)
INSERVIENTE Ridaglielo!
INVENTORE (in difficoltà di fronte alla pressione) Sorella, tu non dice niente pro mia crande invenzione?
SCIANTOSA Io? Io… io non mi tiro mai indietro quando si tratta di dire qualcosa! Conta pure su di me - (candida) Allora, questa invenzione? Dov’è? Di che si tratta? (pausa; tutti volgono gli occhi al cielo: “ci risiamo”) Beh? Non ho forse il diritto di sapere di cosa si tra-
MADRE (severa) Basta. Ridalle lo sturalavandini. E che questa storia finisca qui.
INVENTORE Ma… matre! (MADRE gli lancia un’occhiata inequivocabile) Uffa! (libera lo sturalavandini dalla fascia e lo porge ad ACCUMULATRICE) Tieni.
ACCUMULATRICE (afferrandolo con uno scatto insospettato) È mio! (se lo coccola)
MADRE (quasi minacciosa) E poi?
INVENTORE (ad ACCUMULATRICE) Skusa. (MADRE è soddisfatta)
SCIANTOSA (a ROMEO, che le sta vicino; un sussurro) Ma cos’è successo?
INSERVIENTE (le sta vicino, ha sentito; istintivamente) Un litigio per un banale oggetto.
SCIANTOSA (vipera) Non ho chiesto a te, figlio di un lattaio!
INSERVIENTE (trattenendosi, tra sé) Questo se lo ricorda sempre benissimo! (a lei:) Lo ripeto per l’ultima volta, io-

(Da quando ha riottenuto il suo oggetto, ACCUMULATRICE non ha badato più a nulla se non a esso, rimirandoselo come a memorizzarne ogni più piccolo particolare, carezzandolo come se fosse un bambino. Dopo un po’, con la sua sofferta andatura si dirige verso il Nascondiglio segreto. L’ultima battuta di INSERVIENTE viene troncata da un cambio di luci -fortemente attenuate, riflettore sul Nascondiglio-: scivoliamo nel mondo di ACCUMULATRICE. ACCUMULATRICE ora si muove e parla fluidamente e normalmente, mentre tutti gli altri continuano a fare quello che stavano facendo ma con estrema lentezza, al limite dell’immobilità -es. INSERVIENTE e SCIANTOSA altercano, MADRE interviene a separarli, GIULIETTA e ROMEO “dicono” la loro – ma in realtà nel mondo di ACCUMULATRICE si sente soltanto ciò che dice lei-. ACCUMULATRICE si ferma davanti al Nascondiglio. Sta per riporvi lo sturalavandini, ma ci ripensa. Guadagna la parte frontale del palco e, guardando lo sturalavandini come se stesse narrando a lui la storia:)

ACCUMULATRICE I due si cercano. Senza requie, senza risparmiarsi. Ancora non si conoscono, eppure, senza saperlo, sono già sposi. Giorno e notte, notte e giorno, lo sguardo dell’uno si allunga impaziente oltre l’orizzonte alla ricerca dell’altra, lo sguardo dell’altra si aggira ansioso tra boschi e giardini.

(Pausa. Sta per aggiungere qualcosa, poi ci ripensa. Fa per baciare lo sturalavandini, si ferma a metà strada, poi, decisa, completa il gesto. Torna al Nascondiglio, solleva il lenzuolo e ripone l’oggetto con cura in cima a quello che si rivela essere un ammasso confuso di ciarpame d’ogni tipo. Ricopre la montagnola con il lenzuolo. Compiuto il gesto, si ode:)

SCIANTOSA -glio del lattaio!

(e tornano le luci del mondo “normale” – i suoi movimenti tornano a essere sofferti, gli altri riacquistano la loro velocità normale. INSERVIENTE ha perso ogni pazienza, fa per andarsene.)

GIULIETTA (per fermarlo, ma senza effetto) Nutrice!

(Da una quinta si sente:)

PROFETA La Fine de lo Mundo è vicina! (lampo e, dopo una frazione di secondo, tuono (d’ora in poi: lampo & tuono))

SCENA 3


(Le luci si abbassano, viene illuminato il centro del palco. Tutti rimangono inchiodati ai loro posti, mentre PROFETA, arrancando col suo bastone, ricoperto da più strati di vestiario arraffazzonato, lo sguardo allucinato di chi ha visto ciò che gli altri non possono vedere -è cieco, anche se a volte sembra stranamente vederci benissimo- e l’atteggiamento grave di chi sa ciò che gli altri non possono sapere, incede verso il centro della scena. A un tratto si ferma. Miracolosamente e senza alcuna esitazione di sorta, col bastone punta ROMEO, il quale si scuote dalla sua paralisi e rapidissimo esce di scena e torna con una sorta di sgabello, ponendolo direttamente sotto le luci. PROFETA col bastone tocca lo sgabello e assesta un colpo a ROMEO. ROMEO pulisce per bene lò sgabello, poi dolorante si va a posizionare in un immaginario semicerchio avente lo sgabello come pietra di volta, imitato da tutti gli altri (tranne INSERVIENTE, che si mette di lato, all’impiedi, senza disturbare -è escluso dal TUTTI-, con l’atteggiamento di chi è pronto a intervenire al minimo bisogno; di tanto in tanto reagirà a quanto viene detto, gesticolando con fare canzonatorio o facendo il verso), mentre PROFETA riprende il suo lento cammino lanciando occhiate misteriose e preconizzanti e soprattutto assolutamente cieche e casuali. Poi:)

PROFETA La Fine de lo Mundo è vicina!
TUTTI (sommesso, di stupore) Oh!
PROFETA (tremendo) Anatema!!!
TUTTI (c.s., ma con più forza) Oh!
PROFETA (si siede) Prima che lo Mundo fusse criate-
TUTTI (recitando a memoria, partecipi) Die doveva criare lo Mundo. (PROFETA fa cenno di assenso)
PROFETA Ma Die nun vuliva criare uno Mundo da poche: vuliva criare lo Mundo Perfette. (MADRE fa un cenno di approvazione) Impiegò Dozzine et Dozzine di Etternità per ricercare gli ingredienti giusti, et altre Dozzine di Etternità per bilanciarli esattamente e generare la Ricetta Perfette. (con il suo bastone, dà un colpo per terra, a sottolineare)
GIULIETTA (trattiene il fiato)!
PROFETA Ma Die nun era solo. Dall’altra parte de lo Universe steva Iblìs, el Diablo (lampo & tuono), et anco lui vuliva criare lo Mundo a sua Imago & Somilianza - et, lo dicasi per incise, lo Diabulo si sbrighette molto prima.
SCIANTOSA Tipico!
ROMEO Shh!
PROFETA Die et lo Diabulo lottarono per Eoni, per stabilire lo Cui dovesse prevalere et lo Cui dovesse forgiare lo Mundo. Puvere noie! (pausa) Perché se avesse prevalse Die, codesto Mundo hoggi sarebbe Perfette, et hora noie nun saremme rinchiuse qui et nun ci affliggerebbere Cataratte, Hernie, Hemorroidi, Colera & Flatulentie Varie! (dicendo “Flatulentie Varie” -involontariamente?- indica INVENTORE, il quale emette un gemito; a INVENTORE, per zittirlo:) Puvere noie! (pausa) Perché se avesse prevalse lo Diabulo, codesto Mundo hoggi, a lo Modo suo, sarebbe pur anco perfette, et hora noie nun saremme qui ma ne lo Hade Immondo dove soffriremme le Poene de lo Inferno e nun esisterebbero soltanto Cataratte, Hernie, Hemorroidi, Colera & Flatulentie Varie (dicendo “Flatulentie Varie” (involontariamente?) indica INVENTORE, il quale emette un gemito), sed anco Tagorroipea, Corbennie-
INVENTORE (eccitato, involontariamente anticipa) E sargasta lakrimosa! (zittito)
PROFETA -& Sargasta Lacrimosa!
INVENTORE (ormai partito per la tangente) Pufere nuie!
TUTTI Puvere nuie!
PROFETA Puvere noie! (pausa) Perché purtroppo né Die né Iblìs prevalse, ma chiamaròlla Patta et accordossi per uno Mundo non tutte Buone, non tutte Cattive, ma Miste - e codesto è lo Mundo ne lo cui viviamo, et hora noie siamo qui in Costrittione, a soffrire meramente le Poene di codesto Loco, et soltanto Cataratte, Hernie, Hemorroidi, Colera & Flatulentie Varie (dicendo “Flatulentie Varie” -involontariamente?- indica INVENTORE, il quale emette un gemito, più forte dei precedenti) fanno di noie macre bottine!
SCIANTOSA (imitando la pronuncia di PROFETA, come a correggerlo) “Inerme bottine”!
ROMEO (c.s.) Macre bottine!
SCIANTOSA Inerme!
ROMEO Macre!
SCIANTOSA Iner-
PROFETA (con un gesto delle braccia tronca la discussione e sancisce:) Inerme & Macre Bottine! (appaiono tutti soddisfatti)
ACCUMULATRICE La pietra non si guarda intorno! (tutti si voltano verso di lei. Ma dato che sembra di aver detto tutto quel che aveva da dire, PROFETA continua)
PROFETA Ma lo Tempore de la Soffirentia sta per finire! (pausa) Anatema!!! (lampo & tuono) Poi che Iblìs contravvenne al Patto de la Patta, mandandoci lo più terribile dei Mali.
INVENTORE Lui! (seguito da bisbigli di conferma degli altri: “Sì, lui! Lui! Lui! Lui!”)
PROFETA (a sancire) Luie. Lo Maligne. E sarà-
SCIANTOSA L’Armageddon!
INVENTORE (sovraeccitato) L’Apokalisse!
ROMEO Il Ragnarok!
INSERVIENTE (correggendo) Ragh-narok!
PROFETA No! (pausa) Yin & Yan! (pausa) A lo Maligne affiancherassi lo Messia, imperoccché ste scritto “Non metterai lo Carro davanti ai Buoi” e (facendo il segno delle corna) “Le Corna de lo Bue Puntute & Implacabili sunt”! (lampo & tuono)
MADRE (dopo un tempo) Quando arriverà il Messia?
PROFETA (dopo averli guardati tutti, grave) È tra nuie.
TUTTI Ooh!
PROFETA Si nasconde per ingannare lo Maligne - Eglie è Coluie Che Ribalterà Lo Carro Che Precede – ma soprattutto, Eglie salverà uno di nuie! (lampo & tuono)
TUTTI Ooh! (INSERVIENTE, per la prima volta, ha un moto di interesse (colto dal lampo), che però rientra subito)
GIULIETTA Venga infine la gioia in un momento in cui è tanto necessaria!
SCIANTOSA (a smorzare l’allegria generale) Uno soltanto? Perché?
ACCUMULATRICE La pietra non si guarda intorno! (ignorata)
ROMEO Già: perché? Dato che ormai s’è preso l’incomodo-
MADRE Sarebbe uno strazio vederne salvato uno solo! Come gioire per un figlio quando gli altri sono condannati?
ROMEO Chi sarà?
SCIANTOSA (imitando Giuda ne L’ultima cena) Sarò forse io?
GIULIETTA (riflettendo) Ahimè!
MADRE (plateale come una parte recitata a memoria) Io non sopporterei di abbandonare tutti voi, figli miei, al vostro destino! (assenso di PROFETA, reazione positiva degli altri; poi a INSERVIENTE) Anche tu, che te ne stai in disparte e mi rifiuti! Anche per te darei la vita! (INSERVIENTE fa un minimo cenno di noncuranza)
PROFETA (riprendendo le fila del discorso) Ma lo Messia non facerà tutto da solo! Poi che Chi Vuol Essere Salvate, deve Aiutare Lo Salvaturi. Eglie avrà bisogne di un Oggette Sacre e nuie duvreme dargliele. Gliele dareme?
TUTTI Sì!
PROFETA (più forte) Gliele dareme?
TUTTI Sì!!!
MADRE (dopo un tempo) Di che si tratta?
PROFETA Mmm?
MADRE Di che si tratta… di quale oggetto sacro si tratta! Noi non possediamo oggetti sacri.
ROMEO Già!
INVENTORE È vero! Oggetto sakro è kome invenzione: si rikonosce subito! Spikka dalla massa e illumina di sé l’intero kreato!
ROMEO Le tue invenzioni non “illuminano di sé l’intero creato”.
INVENTORE (disprezzo, sommesso) Miskredente!
ROMEO (in tono di sfida) Chi?
INVENTORE (l’accoglie) Tu!
SCIANTOSA Io- io sono certa di non aver mai visto qui intorno un oggetto che spiccasse dalla massa – sarebbe spiccato dalla massa. (riflettendo) Ma se mai qui ce ne fosse uno, scommetto di sapere chi potrebbe avercelo. (senza guardarla, indica a colpo sicuro ACCUMULATRICE) Lei e quel suo maledetto nascondiglio segreto! Vorrei sapere cosa se ne fa di tutte le cose che accumula! (ad ACCUMULATRICE) Dove le nascondi? (ACCUMULATRICE, seduta nei pressi del Nascondiglio, gli fa scudo col corpo. Ma l’ovvia implicazione non sembra essere colta da nessuno) Dove le nascondi, eh? Scommetto che il mio pettine non l’ho perso! (sta per aggredire ACCUMULATRICE, INSERVIENTE interviene)
PROFETA (grave e in crescendo) Calma! Yin & Yan! Pìs & Lav! (lampo & tuono; poi, profetico:) L’Oggette verrà a lo Momente Opportune. Nessuno di noie ha l’Oggette - per hora. Imperocché vi diche che l’Oggette è nelle mani de lo-

(Dalle quinte, si sente un sonoro “Muuu!”, seguito da altri, come fossero squilli di tromba di annunciazione. Al primo “Muuu!” tutti si girano verso la quinta e)

PROFETA Lo Maligne! ("Muuu”) Anatema!!! (“Muuu! Muuu! Muuu!")

SCENA 4


(Parte una musica. Le luci cambiano -tornano normali-. PROFETA si alza e allarga le braccia col bastone, quasi a proteggere la congrega dalla minaccia in arrivo; dietro la protezione di PROFETA, i personaggi si raggruppano sulla sinistra del palco. A quel punto, dalla quinta di destra entra BUE, marciando. Ha in mano una tromba, ma, invece di soffiarci dentro, emette i suoi “Muuu!”. Si ferma dopo pochi passi. Nell’altra mano ha anche una bandiera, legata da un laccio, con la quale, appena fermatosi, esegue una sorta di presentat-arm. All’altezza della cintura ha un’arma bianca alquanto improbabile.
PROFETA, pur senza vederlo, fa un leggero inchino a Bue.
Un ultimo “squillo di tromba” e dalla quinta di destra entra TIRANNO, agghindato di scettro, corona e mantello. Si avvia solenne verso lo sgabello... ma lui si aspetta un trono! GIULIETTA e SCIANTOSA escono di scena e tornano poco dopo reggendo il trono. Nel frattempo, ROMEO aveva preso lo sgabello per portarlo via; uscendo di scena, s’incrocia con le due, tra le quali si rinfocola la consueta animosità. Deposto lo sgabello fuori scena, ROMEO rientra.
Intanto BUE ha slacciato la bandiera e ne insinua l’asta nell’apposita fenditura sul retro del trono.
Entrando, TIRANNO guarda con sdegno quella poca cosa che è il trono, ruggisce al gruppetto formato dagli altri sulla sinistra -che subisce l'effetto “dell'ondata sonora"- e mostra un chiaro segno di disprezzo nei confronti di BUE. Infine, si siede.
)

TIRANNO Riposo! (stavano tutti trattenendo il fiato: è una liberazione per tutti e anche per TIRANNO che, vedendo tutti gli altri meno rigidi, si concede di “obbedirsi”)
PROFETA (ironico) Mmf. Ha dormito bene lo Sire?
TIRANNO Benissimo. E lei, eccellenza?
PROFETA Codesta nocte ebbi Visioni Terribili & Sconquassanti! Lo Dimonio in persona-
TIRANNO -come ogni notte, come ogni notte. (pausa) Bene! (torvo) Anzi, male. Questa notte, mentre dormivamo – benissimo, peraltro, con la compiacenza di sua eccellenza – nefaste voci ci giunsero, ammonimenti di un complotto contro la nostra persona. (coro sparso di “No!” “Com’è possibile?”. TIRANNO attende che scemi naturalmente, poi:) Eppure è così!
ROMEO Non credo che ci sia qualcuno qui dentro che potrebbe osare tanto! (intanto PROFETA osserva la scena con disprezzo)
INVENTORE Ke anke solo potrebbe pensarlo!
MADRE O persino sperarlo!
ROMEO Non lo faremmo mai! Non penserete certo una cosa simile!
GIULIETTA (a TIRANNO) Dite di sì, e questa sillaba "sì" sarà più velenosa degli occhi del basilisco che lanciano frecce di morte - io non son io, se vive questo sì!
TIRANNO (molto compiaciuto, ha sentito ciò che voleva) Va bene, va bene. (sollievo genuino degli altri) Tuttavia è un fatto che, sempre stanotte – mentre ci accingevamo a riaffondare nel nostro meritato e regale deliquio ristoratore – non abbiamo potuto fare a meno di notare che la… teca… è stata smossa. (pausa; ciascuno si discolpa silenziosamente e prima o poi punta lo sguardo verso ACCUMULATRICE) Amati sudditi – amati in quanto sudditi – questa notte… qualcuno ha tentato di sottrarci la Reliquia Reale!
PROFETA (si lascia sfuggire) L’Oggette Sacre! (si copre la bocca con la mano, ma è tardi)
INSERVIENTE (“vuoi dire…”) L’imbuto?

(Al sentire “imbuto”, ad ACCUMULATRICE si rizzano le orecchie; da ora in poi, nel corso della scena, andrà da ciascuno, tranne TIRANNO, a chiedere “Tu ce l’hai l’imbuto?”, lasciando intendere che lo vorrebbe per sé. Per ultimo lo chiederà a BUE, senza guardarlo -che in fondo conosca anche lei la gerarchia dei pazzi? O non lo consideri umano?- – tanto che potrebbe sembrare stia semplicemente ripetendo la sua richiesta al nulla – più di una volta. BUE la guarda. Ne ha pietà?)

TIRANNO (continuando come se nessuno lo avesse interrotto) Atti di questo genere, qui dentro, non sono tollerabili. Soprattutto se riguardano la nostra persona. (pausa) Per punizione, oggi raccoglieremo le tasse!
INVENTORE Le tasse no!
TIRANNO Le tasse sì! Le casse imperiali ne hanno giusto bisogno. (TIRANNO estrae dalla tasca un sacchetto di stoffa. Lo fa tintinnare) Spero che abbiate di che pagare. (fa cenno a BUE di cominciare l’esazione. BUE prende il sacchetto, apre il legaccio e si dirige verso la colonna umana che è andata intanto formandosi sull'estrema sinistra del palco; dati i propri bottoni,ciascuno andrà a formare una fila in fondo al palco) Forza con i bottoni!
MADRE Abbiate pietà! La mia famiglia è numerosa, Sire! (indicando i figli) I bottoni ci servono!
TIRANNO Sciocchezze! Dentro! (MADRE estrae dalla tasca diversi bottoni colorati)
ROMEO Questi sono gli ultimi che ho…
TIRANNO Gli ultimi che avevi. Dentro! (ROMEO depone i suoi bottoni nel sacchetto)
GIULIETTA (senza protestare, dà i suoi bottoni) Prima che lo chiedeste, io v’ho dato il mio!
INVENTORE (tra sé) Aspetta soltanto ke io krea Makkina-krea-bottoni e ti rovina l’ekonomia! (contribuisce)
TIRANNO (leggera incertezza) Sciocchezze!
INSERVIENTE Io che c’entro? Non ho nulla a che fare con-
BUE (vagamente minaccioso) Muuu!
INSERVIENTE (mentre contribuisce – sorprendentemente ha un’ampia riserva di bottoni) Vabbe’, ho capito, lasciamo perdere!
ACCUMULATRICE Dev’essere un’interruzione atmosferica. Sì-sì. Un’interruzione atmosferica! (BUE si volta di 180°, chiedendo ordini a TIRANNO, il quale si rende conto che sarebbe inutile insistere, fa cenno di lasciar perdere e passare avanti)
SCIANTOSA Oh, ehm… io… io… (gioca la carta della seduzione) Vedete, Sire, io… non avrei bottoni. (gli occhi di TIRANNO si fanno due fessure; SCIANTOSA gli si avvicina, esibendosi in moine da gatta, passandogli il dito sulla guancia, sedendoglisi addosso, finendo col chiudere gli occhi, faccia al pubblico, strofinando la propria guancia contro quella di TIRANNO) Però, ecco, non credete che… la cosa si possa accomodare in altro modo?… Per la soddisfazione di entrambi!… (faccia al pubblico, riapre un occhio volgendolo verso TIRANNO: vuole vedere se ha funzionato, poi lo richiude subito)
TIRANNO (evidentemente scosso, anche se non vuole mostrarlo; man mano riprende il controllo:) A-a-a-attenderò - attenderemo solo un altro po’. Solo un altro po’. N-non un… un minuto di più! Intesi?
INSERVIENTE (caustico) “E chiamaròlla patta”!
PROFETA (mentre versa) La pagherai! Verrà lo Iorne ne lo cui… Anate-
TIRANNO (ha già sentito la storia; alzandosi, a zittirlo) -Sciocchezze! (si alza, e lo fa con SCIANTOSA in braccio. Poi la guarda, si chiede cosa diavolo ci stia facendo una femmina tra le sue braccia e la posa a terra con malagrazia) Conosciamo la vostra profezia - una squallida e sediziosa cialtronata propagandistica, diffusa da chi desidera lo scompiglio, il disordine, l’anarchia! (li guarda tutti intensamente) Voi vi vedete sottratti i bottoni e mormorate il vostro scontento, eppure ogni giorno avete garantiti pane e minestra! (pausa) Cosa sareste, come vivreste!, se nessuno provvedesse a voi? E questa è la funzione, questa la missione di chi governa: garantire a ognuno almeno il minimo indispensabile, quotidianamente. E non solo ci adoperiamo per voi; non solo siamo oggetto del vostro dileggio fantasticheggiante - ora sappiamo anche che si trama concretamente alle nostre spalle! (li guarda uno per uno, mentre si solleva un coro di protesta sincero: “No”, “Non è vero”, “Come potete dirlo”, ecc. ed è evidentemente soddisfatto, forse un tantino rassicurato, almeno nell’immediato; ma nel silenzio si leva la voce:)
PROFETA Nun da noie, ma da Altri sarai punite!
TIRANNO Sciocchezze! Non esistono altri! Non devono esistere altri! Esistiamo noi, qui e ora e tanto basta – tanto vi basta per vivere in tranquillità e sicurezza la vostra vita. Cosa ci può essere di più desiderabile?
PROFETA La libertà!

(Buio.)

SCENA 5


(Le luci si riaccendono gradualmente, a illuminare come prima del ballo. Unico cambiamento rispetto alla scena precedente, lo sgabello del PROFETA, presente a destra.
Un ordinario giorno a “corte”. Inizio di scena muto: tutto coperto dalla musica. TIRANNO è seduto sul trono, con una mano regge lo scettro, con l’altra la guancia sinistra: è visibilmente annoiato; il BUE sta in piedi, a fianco, sulla destra, leggermente indietro, e guarda dritto di fronte a sé. PROFETA è seduto sullo sgabello. Da come regge il bastone, si direbbe addormentato. Sulla sinistra, ROMEO corteggia GIULIETTA, la quale mette in atto il suo solito tira e molla, per la gioia e la frustrazione del suo spasimante. SCIANTOSA si sfoga con MADRE, che ha in mano una scopa e che lancia occhiatacce a ROMEO e già pregusta una educativa tirata d’orecchie. INVENTORE, in un cantuccio, sperimenta con un paio di alambicchi improvvisati contenenti del liquido colorato. Versa una goccia di un liquido in uno dei due, generando una soddisfacente nuvola di fumo. Ripete più volte l’esperimento. ACCUMULATRICE va ora dall’uno, ora dall’altro, a chiedere se non hanno per caso un imbuto. Chi le risponde in modo cortese, chi la manda a quel paese, finché non giunge da PROFETA che, seppur cieco, riesce ad afferrare al volo una mosca, che le porge. INSERVIENTE si sposta ora qui, ora là, a controllare che nessuno abbia problemi. A un certo punto si ricorda di controllare che la sua “busta paga” sia stata correttamente computata, conta dei bottoni.
Dopo qualche tempo, entra CRIMINALE. Si muove con sicurezza. Si arresta dopo qualche passo sul palco. Si guarda intorno. Guarda la scena. TIRANNO lo nota ed emerge dalla noia regale in cui era sprofondato. Fa un cenno a richiamare l’attenzione di tutti. La musica s’interrompe.. Tutti tranne PROFETA, che però si sveglia dal suo torpore, si avvicinano e formano un semicerchio dietro il trono.
)

GIULIETTA (sottovoce, a INSERVIENTE) Nutrice! Chi è quel gentiluomo?
INSERVIENTE (tra sé, non si accorge neanche di essere stato chiamato Nutrice) Un nuovo ospite!
GIULIETTA Oh! (lo guarda meglio, come un miope che cerchi di mettere a fuoco) Tebaldo?
INSERVIENTE (alla quinta di sinistra) Cosa c'è? (agli altri) Scusate.

(INSERVIENTE esce, ma non distogliendo mai lo sguardo dal nuovo arrivato. A sua volta, viene fissato da CRIMINALE e da TIRANNO.)

TIRANNO E così, il nostro regno si arricchisce di un nuovo suddito, acquisisce in popolosità! (pausa, durante la quale se lo guarda per bene) Non nasconderò che ogni nuovo soggetto è per noi un peso, un carico, un fardello, una responsabilità, ma – per ciò stesso – una gioia, un’occasione per dimostrare la nostra grandezza e munificenza, una dimostrazione della salute del regno! E come ti chiameresti, mio buon suddito?

(Intanto è rientrato INSERVIENTE. È scuro in volto. Anzi, funereo. Si arresta accanto a CRIMINALE.)

GIULIETTA (a INSERVIENTE, probabilmente interrompendo TIRANNO) Nutrice! (INSERVIENTE quasi non fa caso all’appellativo) Perché hai un aspetto così triste?
INSERVIENTE (guarda CRIMINALE, scuote la testa) Mi hanno chiamato, poco fa…
GIULIETTA Anche se le notizie sono cattive, dimmele sorridendo; se sono buone, non guastare la loro dolce musica suonandole con un viso duro!
INSERVIENTE Hanno deciso di riprendere… di riprendere il trattamento. Devo… accompagnare… (volge lo sguardo verso ACCUMULATRICE, che ignara è immersa nel suo mondo, ma intanto tutti gli altri si allontanano da lei come se fosse un’appestata, fino a lasciare una sensibile distanza da lei – rimasta isolata sulla destra - mentre INSERVIENTE si dirige nella sua direzione; la prende sotto braccio e, dolcemente:) Andiamo, su. È… per il tuo bene. Lo sai, no? Lo sai che è per il tuo bene. (gli altri fissano la scena e seguiranno i due con lo sguardo finché non escono - BUE in particolare, che fa anche un passo nella sua direzione, ma si ferma)
ACCUMULATRICE (resiste) Il mare sommergerà la montagna che lo domina!
INSERVIENTE (dolce) Certo. Ora vieni, andiamo.
ACCUMULATRICE (c.s.) Il mare sommergerà la montagna che lo domina!
INSERVIENTE (a sé) Non rendermi le cose più difficili di quanto non siano. (dolce) E poi lo sai, dopo ti senti meglio.
ACCUMULATRICE Il mare… (desiste)
INSERVIENTE Vero, che dopo ci sentiamo meglio? (i due si guardano negli occhi) Avanti, da brava. (fermandosi mentre esce, agli altri:) Torno subito. Mi raccomando.

(Docilmente, ACCUMULATRICE esce con INSERVIENTE.
Silenzio imbarazzato di tutti. Tutti, tranne CRIMINALE, ovviamente, sanno dove è stata portata ACCUMULATRICE, e a fare che cosa. Poi:
)

INVENTORE (scattando, mano tesa, verso il nuovo arrivato) Mi presento, sì! Io zono uno studioso, un luminare, ze voliamo - (cospiratorio) anke se qvi dentro poki apprezza vero cenio, sì - (come per farsi sentire dagli altri e scaldandosi sempre di più) purtroppo io aveva inventato crande invenzione, ke poteva te mostrare, eh… ma tu non può vedere perké cenio non apprezzato da nostro kapo, no!, invece ke dare bottoni a scienza, lui prende! (TIRANNO, spazientito, fa cenno a bue) Lui taglia finanziamenti, lui assassino di-
BUE Muuu! (si avvicina e allontana INVENTORE trascinandolo via)
INVENTORE Aspetta ke io krea makkina- -
BUE Muuu, muuu…
TIRANNO Dicevamo, dicevamo. Da dove… vieni, caro nostro suddito?
CRIMINALE Dove l’ha portata?
TIRANNO Che bel posto! Interes- (si rende conto che non ha risposto alla sua domanda) Ehi! - Ti abbiamo fatto una domanda - esigiamo una risposta.
CRIMINALE Dove l’ha portata? (scruta gli sguardi di tutti; dalle reazioni si capisce che nessuno è in grado di rispondere; pausa, poi:) Da fuori.
TIRANNO (soddisfatto) Ah. Bene. A domanda precisa, risposta precisa. Ora si comincia a ragionare.
CRIMINALE Dove l’ha portata?
TIRANNO Non so… da qualche parte. Sicuramente per il suo bene.
SCIANTOSA Certo è un po’ strana.
INVENTORE Oskurantista, sì!
ROMEO Ha qualche problema, in effetti.
SCIANTOSA (polemica) Diciamo pure che ha qualche rotella fuori posto.
INVENTORE Akkumula roba! Akkumula ogni cenere di roba - ogni cenere di roba ke zerve a me! Alla scienza!
SCIANTOSA E le nasconde da qualche parte, lei sola sa dove! Ho perso il conto, ormai, delle forcine che mi si sono “volatilizzate”.
ROMEO E il mio tostapane? Il mio tostapane dove lo vogliamo mettere?
SCIANTOSA E il bello è che nessuno la coglie mai sul fatto e nessuno ha mai trovato il nascondiglio segreto in cui accumula il suo “tesoro”.
ROMEO E poi che ci fa? Nulla! Tutto quello che prende non lo si vede più in giro. Lo conserva e non se ne fa nulla!
SCIANTOSA È proprio matta! (INVENTORE accompagna queste parole con il classico gesto della rotella fuori posto)
MADRE Ora basta, voi due! (si volge verso ROMEO, che istintivamente si protegge l’orecchio; a CRIMINALE) Parlare così di una sorella più… più sfortunata! È così che dimostrate il vostro amore fraterno? Che dolore per una madre, dei figli che si scagliano contro la più inerme!
CRIMINALE Dove?
SCIANTOSA Dove cosa?
ROMEO La curano…
TIRANNO (cogliendo la palla al balzo) Si prendono cura di lei, come avviene nei regni perbene. (CRIMINALE guarda verso l’uscita. Intanto…)
GIULIETTA Oh, ehm… sire, chi vi ha guidato in questo luogo?
CRIMINALE Il giudice. Condannato - infermità mentale (sorride).
MADRE Oh, povero!
TIRANNO Infermità mentale?
CRIMINALE (sorride) No. Mentito. Per evitare pena di morte.
ROMEO (tra sé) Mentono tutti, qui dentro - a se stessi.
PROFETA Poena di Morte? E cosa faciste, figliuole, di accussì grave da meritare lo Tagliamente di Capoccia?
CRIMINALE Sedia elettrica.
PROFETA Sedie Elettriche?
CRIMINALE Sono stato cattivo. Molto cattivo. (sorride, inquietante)
GIULIETTA (trattiene il fiato) !
PROFETA Adunque la tua Anima non est pura! Sed è anco vero che per tutti esiste una Possibilitate de Salvattione et Redentione! (predica agli altri) Yin & Yan! Pis & Lav! Imperocché ste scritte che “La Speranzia est l’ultima at mòrere” et che (rivolgendosi improvvisamente, come a riprendere un vecchio discorso, a TIRANNO e facendo il segno delle corna) “Le Corna de lo Bue Puntute & Implacabili Sunt!”
TIRANNO Mmf!
CRIMINALE (a tutti, in generale) Voi? Perché qui?
TIRANNO Noi? Che domande! Questo è il nostro regno!
PROFETA Aah! Anco da quelle bocche esce Veritate – (indicando tutt’altra direzione) lo ammette allora! Imperocché queste est lo Purgatorio delle Animae Dannate! E luie è lo Maligne!
TIRANNO (come se per lui fosse una ridicola farsa da sopportare) Tradimento… Accorr’uomo, accorr’uomo…
PROFETA Anatema!
BUE (si avvicina a PROFETA e gli parla come un nipotino a un nonno sordo, portandoselo via) Muuu, muuu…
CRIMINALE Manicomio. (genuino disprezzo) Bah. (pausa, si guarda intorno) Ma meglio della sedia elettrica.
ROMEO Oh, ha ragione. Qui talvolta è un vero e proprio… manicomio. (se lo prende da parte) Vede quelle due, per esempio? Non mi lasciano un attimo in pace, mi strattonano da una parte e dall’altra… come se io non potessi accontentare entrambe! Siamo tutti adulti, no? Ebbene - che problema c’è, dico io, a divertirsi un po’ tutti insieme! Ma no, ecco che quella si crede Giulietta e pensa che io sia Romeo – e s’è mai visto un Romeo che guarda anche soltanto per un momento qualcun’altra? (CRIMINALE rimane inespressivo:) No, che non s’è visto! E perciò mi vuole tutto per sé. L’altra poi- (SCIANTOSA, che nel frattempo, insospettita, si era avvicinata, è ormai a portata di discorso, ROMEO se ne avvede) E quindi, in camera sua potrà trovare ogni comfort. Pensi che le pareti sono persino imbottite.
CRIMINALE Imbottite?
ROMEO Per… l’insonorizzazione, no? Ehm. (sguardi al vetriolo di SCIANTOSA; non sa che pesci prendere, cambia discorso per sfuggire all’imbarazzo e indica la quinta da dove è uscito INSERVIENTE) Come mai non torna…? Ehm. Aveva detto che sarebbe tornato subito, no?
CRIMINALE (si avvicina agli altri, lasciando il povero ROMEO indifeso e solo con SCIANTOSA) Voi? Perché qui?
SCIANTOSA Io non dovrei essere qui. Non ho nulla a che spartire con… (indica gli altri con disprezzo, quasi con ribrezzo, in particolar modo ROMEO) Tutta colpa di quella megera! (melodrammatica) Me l’ha rubato, lo ha plagiato, me l’ha rivoltato contro! (autocommiserandosi) Mi ha… mi ha fatta portare qui… in questa gabbia di matti!
INVENTORE Mio posto non è qvi, no! Tutta invidia di kolleghe ke non accetta superiorità di mio cervello. Persino mio cervelletto più krande di loro cervelli messi insieme, sì! Ah, tu non fa scienziato se vuole vivere in pace! Monto di scienza è monto di sqvali! Kolleghe è sqvali! Crudeli spie di keghebè è pescetti rossi di acqvario in konfronto!
ROMEO Io...-
SCIANTOSA Io non dovrei essere qui!
INVENTORE Ciusto! Neanke io!
PROFETA Verrà lo Iorne ne lo cui uno di noie-
MADRE -O tutti o nessuno, figli miei!
BUE (sembrando condividere l’aspirazione alla libertà) Muuu! (ROMEO, in tutto ciò, guarda gli altri ed è come se con la sua espressione si mettesse in disparte)
TIRANNO (a BUE) Anche tu! Anche tu!
BUE Muuu… (torna indietro, al suo posto dietro il trono)
TIRANNO Nessuno va da nessuna parte se non lo dico io! Cosa sono questi moti insurrezional-sobillatori? Chi è che nutre la serpe in seno al mio regno? A quale scopo, poi? Qui si sta benissimo! Qui venite provvisti di tutto! Qui c’è qualcuno che pensa a voi! Ignorate il vostro sovrano, abbandonate il regno - e sarete in balia di voi stessi! Ah, vorrò vedervi, allora! (pausa. TIRANNO li fissa con aria di sfida, dopo qualche tempo, INVENTORE fa spallucce e si avvia verso l’uscita) Fermo, tu! Nessuno andrà da nessuna parte! Una volta per tutte - toglietevi questo grillo dalla testa!

(Buio.)

SCENA 6


(Le luci si accendono gradatamente, atmosfera cospiratoria.
ROMEO entra dalla quinta di sinistra, indietreggiando, come a controllare che nessuno l’abbia seguito. Si muove con fare circospetto. Contemporaneamente, dalla quinta opposta entra INVENTORE, anche lui indietreggiando, più o meno sulla stessa linea di ROMEO e con lo stesso modo di fare. I due avanzano fino al centro della scena.
Sembrerebbero destinati a scontrarsi, invece poco prima del contatto prendono a muoversi come intorno a un perno, mantenendosi sempre di spalle l’uno all’altro, fino a invertire quella che era la loro posizione iniziale davanti al trono. A quel punto si girano di scatto di 180° e si vedono. Si spaventano, gettano un silenzioso urlo di sorpresa e si zittiscono a vicenda. Si spostano sulla destra e si guardano intorno con circospezione.
Da dietro il nascondiglio segreto, carponi, esce fuori SCIANTOSA; si alza, li vede, li richiama a sé.
I tre confabulano.
Dalla quinta di destra entra GIULIETTA, alla sua maniera, molto teatrale, reggendo una candela con una mano e un registro con l’altra.
Richiama il gruppo a sé, sulla destra, e quando vede l’avversaria in amore… occhiate di fuoco con SCIANTOSA.
Dalla quinta di sinistra entra MADRE, col volto coperto dal suo scialle – forse anche troppo, perché non vede niente ed è costretta ad avanzare come una mummia, tanto che gli altri, non avendola riconosciuta, la fissano spaventata.
Giunge da loro, tocca qualcuno, terrorizzato, di colpo si toglie lo scialle dal volto e spegne con un soffio la candela di GIULIETTA.. Reazione del gruppo. SCIANTOSA nel frattempo si è dimenticata perché si trova lì e in tale compagnia.
Infine, da dietro il trono spunta PROFETA. Viene subito riconosciuto dagli altri, che si dispongono a semicerchio come nella scena 3, ma all’impiedi:
)

PROFETA Anatema!... (facendo il segno delle corna)

(Gli altri ripetono, come se fosse una parola d’ordine, più di una volta e sempre a bassa voce: “Anatema.” “Anatema.”, scambiandosi fra loro con il segno delle corna. PROFETA sta per parlare, in quella entra, abbastanza silenziosamente, CRIMINALE, dalla sinistra. PROFETA, senza voltarsi, proclama (ma a bassa voce, come tutte le altre battute in questa fase):)

PROFETA Uno Intruse ci est nella Stantia!
CRIMINALE Nessun intruso. (tutti, tranne PROFETA, si voltano verso la fonte sonora) Sono stato invitato. E so tutto.
GIULIETTA Chi sei tu che difeso dall’ombra della notte-… (riconoscendolo) Tebaldo!
PROFETA (sfidando, sempre senza guardare) Invitato fosti? E chi te invitette?
INVENTORE (alzando la voce) Io! (gli fanno segno di parlare piano) Io!
PROFETA (accusatorio) Tu-
INVENTORE (come di chi teme di doversi giustificare) Io-…
PROFETA Tu faciste un’Emerita Strunzate!
INVENTORE Ma-
PROFETA Queste riunione è segrete! (tutti: “Già. Già.” “Segreta. Segreta.”)
SCIANTOSA (alla fine, come se fosse un po’ in ritardo su tutti) Anatema!
INVENTORE Ma lui è… uno di noi!
PROFETA (si volta, finalmente, verso CRIMINALE) Uno di nuie?
INVENTORE Sì! Lui non è miskredente luddista di Alto Medio Evo, no! Lui dato me qvesto, lui permette me di realizzare Vertikalizzatore Cervikale Analogiko versione Due punkt Tzero-uno, sì! (estrae e mostra un nuovo sturalavandini, migliore di quello che era stato oggetto di contesa prima) Visto, sì? Lui è uno di noi!
PROFETA Mmm.
MADRE Che male può fare se siamo uno in più?
SCIANTOSA Giusto. Se il nostro numero si accresce, giocoforza prima o poi-
PROFETA Più Capocce da mettere insieme. Mmm.
CRIMINALE Conosco i vostri intenti. Li approvo. Sono con voi. Sono… uno di voi.
PROFETA E sie! (fa un nuovo cenno di disporsi a tutti e accogliere il nuovo adepto. A ROMEO, il Cerimoniere Ufficiale) Preghe.

(Da ora in poi, toni di voce normali - CRIMINALE sta a un’estremità, più discosto di quanto non dovrebbe e man mano che la riunione procede e lui la segue silenzioso, sul suo volto si legge sempre più chiara l’espressione di chi già sa che “questi non combineranno nulla”. Ogni tanto sorriderà. Per lui, per ora, è solo un divertente spettacolo.
Ricevuto l’invito a parlare di PROFETA, ROMEO si schiarisce la voce, mentre GIULIETTA, la Segretaria Ufficiale, apre il registro, sul quale annoterà ogni parola di quanto viene detto. Si accorge però di aver dimenticato la penna.
)

ROMEO (in qualche modo spento; come se la cosa non lo entusiasmasse più di tanto – non come una volta, almeno) Il Comitato Segreto per- (si accorge della penna e ne tira fuori una, porgendola alla segretaria. Occasione per un breve scambio amoroso, sotto gli occhi inviperiti di SCIANTOSA.) Il Comitato Segreto per la destabilizzazione del Regime Tirannico de lo Maligno è riunito! (tutti gridano a fiato mozzato “Oè!” e fanno il segno delle corna; PROFETA fa una smorfia, come se non potesse sentire nominare quel despota).
ROMEO Riunione straordinaria numero centoquarantasette-
PROFETA (prende la parola il Profeta Ufficiale) Yin & Yan! Pìs & Lav! La fine de lo Mundo è vicina! Lo Tempore de lo Maligno iunto est a lo suo Termine!
SCIANTOSA Questo l’avevi detto anche l’ultima volta!
INVENTORE Shh! Ke vuole rikordare tu!
PROFETA Salenzio! Imperocché ste scritte che “La iatta presciolosa face li iattini ciechi” et “Coluie ca interrumpe, eglie se sdirumpe!” (SCIANTOSA perde ogni spirito di belligeranza) Dobbiamo agire! In frette! Inquantotantocché lo Maligne comince a essere suspettuse!
ROMEO E io non ho più bottoni.
MADRE Come faremo, se tutti i bottoni che risparmiamo ce li strappa via di tasca con le sue tasse?
INVENTORE Tasse! Ah!
GIULIETTA Non c’è fine, non c’è limite, non misura né confine alla tragedia contenuta in quella parola!
SCIANTOSA Con le sue tasse ci sta schiacciando. Io sono stata costretta a… a…
INVENTORE A tale proposito, io komunika Komitato ke krande invenzione di Makkina-krea-bottoni è qvasi pronta, sì! È ora ke tespota kapisce ke andare kontro scienza è kome andare kontro muro di cemento armato di Sassonia!
PROFETA (riprendendo in mano le redini della riunione) Lo Messia è tra nuie e preste l’oggette sacro anko. Lo Loco è chisto, lo Tempore è iunto.
SCIANTOSA E non c’è quello scocciatore!
ROMEO Chi?
SCIANTOSA Il figlio del lattaio. (MADRE la guarda come a dire “Su, da brava, basta con questa storia”) Ci ha sempre ostacolati. Ci odia.
MADRE Ma no, che non ci odia. Lui ci vuole tutti bene. E anche noi dobbiamo volergliene.
PROFETA Epperò est un Facto che luie ostacolossoci in più di una Occasione.
ROMEO Bisogna capirlo, crede di essere-
PROFETA Con nuie, o contro di nuie! Imperocché “Se non è nero, è bianco, se non è bianco, è sporche!”
ROMEO Ma dov’è finito? Aveva detto che sarebbe tornato presto.
PROFETA Melio accussì– approfittemune per Sferrare lo Colpo Mortale a lo Maligne! (li guarda tutti, uno per uno) Chi se vorrà gravare de codesto Fardello? (pausa)
ROMEO Ma il colpo deve essere proprio… mortale?
PROFETA Cosa?
ROMEO Ecco, magari… se invece di un colpo mortale sferrassimo soltanto un… colpetto violento? Una spallata non regolamentare? Uno schiaffetto molesto?
INVENTORE Kosa dice tu?
ROMEO Le rivoluzioni non hanno portato mai nulla di buono, se non nel lunghissimo termine: i cambiamenti vanno maturati col tempo, o poi si ruzzola giù per una strada che non si conosce e subito dopo si sta peggio di prima. (si accorge che nessuno lo segue) La rivoluzione francese, per esempio: l’illuminismo e tutto quanto, ma subito dopo c’è stata la Restaurazione, no? O la rivoluzione russa – bel concetto il comunismo, ma abbiamo visto come è stato realizza- Oh, beh, lasciamo perdere.
PROFETA Lo Maligne deve essere ruvesciate!
ROMEO E chi comanderà, dopo?
PROFETA Lo Messia! (ovviamente!)
MADRE Vostra madre, chi altri?
SCIANTOSA Ciascuno per sé!
INVENTORE Un Komitato Scientifiko!
GIULIETTA (sognante) Romeo! (ROMEO si schernisce; la bagarre cresce sempre di più, mentre le luci sfumano e ROMEO si volta verso CRIMINALE come a dire “come volevasi dimostrare”)
SCIANTOSA Io non ubbidirò mai a quel porco!
MADRE E vostra madre? Non conta niente?
INVENTORE Il Komitato Scientifiko!
PROFETA Lo Messia!

(Buio.)

SCENA 7


(Si apre una parentesi all’interno della scena della cospirazione. Seguono sei brevissimi dialoghi. Un interlocutore è sempre CRIMINALE, l’altro varia. Luci solo sulla coppia di interlocutori. Da un dialogo all’altro, durante un breve buio di separazione, cambia la posizione sul palco di CRIMINALE -sinistra, centro, destra del palco- e quindi il cono di luce che illumina i dialoganti.

TIRANNO è seduto sul trono. A lato del trono c’è BUE.
)

TIRANNO Ci hai chiesto udienza? Ebbene, non abbiamo tempo da dilapidare. Esponi il tuo caso e vedremo di occuparcene graziosamente nel modo più congeniale possibile.
CRIMINALE Dove siamo?
TIRANNO Nel nostro regno! Un regno retto da un regime fondato sulla riverenza e l’obbedienza alla nostra persona. Dove la nostra parola è comando, dove la nostra volontà è obbligo.
CRIMINALE Il nome?
TIRANNO Cosa?
CRIMINALE Del regno.
TIRANNO Il… “Nostro Regno”.
CRIMINALE (dopo un tempo) Si complotta contro di voi, sire. (CRIMINALE guarda maliziosamente BUE, TIRANNO se ne accorge e lo guarda pure lui… ma no, non può essere)
TIRANNO Lo sappiamo, ahinoi, lo sappiamo! Ma siamo pronti a qualsiasi evenienza. I nostri servizi segreti sono già all’opera-
BUE -Muuu-
TIRANNO -e in ogni caso siamo pronti a reprimere la rivolta nel sangue. La nostra persona è sacra e non può essere violata e (guardando CRIMINALE) va servita. Volenti o nolenti.

(Buio. Luce. Entrambi in piedi, sulla sinistra.)

GIULIETTA Sono un mostro se ho potuto insultarlo!
CRIMINALE Chi?
GIULIETTA Oh, mio povero signore! Quale lingua dirà bene del tuo nome se io ti ho ingiuriato?
CRIMINALE Ah. Vedi, Romeo non è Romeo.
GIULIETTA Che c'è nel nome? Quella che chiamiamo rosa, anche con un altro nome avrebbe il suo profumo. Anche Romeo, senza il suo nome, sarebbe caro, com'è, e così perfetto. (CRIMINALE prova ad andarsene, ma GIULIETTA lo trattiene) Il sentimento più ricco di sostanza che di parole si vanta della sua essenza, non delle forme vane. (come prima) Solo i poveri possono contare le loro ricchezze, ma il mio amore sincero è cresciuto in così forte misura, che io non posso calcolare nemmeno metà della mia ricchezza! CRIMINALE (riuscendo a divincolarsi) Romeo? Cazzate. (esce dalla luce)
GIULIETTA Ahh… (tra sé) Ogni lingua che soltanto pronunci il nome di Romeo parla un linguaggio celeste…

(Buio. Luce. Entrambi in piedi, sulla destra.)

INSERVIENTE … e quando hai bisogno di qualcosa, puoi chiamare me.
CRIMINALE Pensi a tutto tu, qui?
INSERVIENTE È il mio lavoro. Sono anni, ormai. Pensa che mi credono uno di loro.
CRIMINALE Ah.
INSERVIENTE Sono persone che hanno bisogno… Alcuni in particolare… Chi si crede un bue, chi madre, chi gerarca nazista nonché inventore… Ognuno, diciamo così, ha il proprio grillo e va assecondato… Ma certe volte… certe volte… - scusami se mi vedrai fuori di me, ma certe volte mi fanno andare davvero in bestia. Non è professionale, ma sono un essere umano anch’io! Ma dico: ti pare possibile che mi si prenda per una nutrice? Una nutrice? Io? O l’altra – s’è incaponita che sono il figlio del lattaio. Nulla di male, per carità, anche i lattai hanno figli, ma è quello che vuole sottintendere che- ah, guarda, non mi ci fare pensare.
CRIMINALE (indica intorno a sé)
INSERVIENTE Questa è la sala comune. L’accesso è libero per tutti gli… ospiti. Anche per te, s’intende. L’importante è non danneggiare la struttura e che non vi facciate del male. Per il resto, siete liberi. Qualcuno ha anche degli angoli personali. Meglio rispettarli. Per amore di pace, capisci?
CRIMINALE (annuisce) Danno molto da fare?
INSERVIENTE Loro?... No… complessivamente, no. Ma certe volte, guarda…
CRIMINALE Mm. (considera) Paga?
INSERVIENTE Non mi lamento, trecento bottoni al mese.

(Buio. Luce. MADRE è seduta sul trono. A terra, intorno a lei come dei brulicanti gatti che fanno le fusa, tutti gli altri.)

MADRE È difficile mandare avanti una casa da sole. Un tempo avevano anche un padre, sai? Poi…
CRIMINALE Morto?
MADRE Scomparso. È uscito, di là… e non è più tornato.
CRIMINALE (annuisce) Tutti figli tuoi?
MADRE Sì! Belli, vero? Un amore, tutti quanti! (ROMEO emerge per un attimo dal mucchio; quasi senza cambiare tono) Chi più, chi meno. E io li amo, li amo tutti quanti. Tutti alla stessa maniera. Non un grammo d’amore in più per qualcuno. Non possono accusarmi di favoritismi, questo no! (dal mucchio emergono contemporaneamente, da lati opposti, ROMEO e INSERVIENTE; MADRE guarda il primo ma con movimento fluido del capo si rivolge senza esitazione al secondo) Vieni, tesoro, vieni. Che amore. (INSERVIENTE si avvicina a quattro zampe; MADRE lo accarezza come si fa a un gatto; cambiando tono e come se l’oggetto del discorso non fosse presente – e lui, d’altro canto, non mostra di avvedersi di quanto si dice) Ma lui è il più cocciuto, sai? Poverino, anche gli altri non lo aiutano. Lo respingono e lui, sensibile com’è, se ne resta lontano.
È stato sfortunato, poverino. (protendendosi verso CRIMINALE, in un sussurro) È frutto del peccato!

(Buio. Luce. Entrambi in piedi, sulla destra.)

CRIMINALE Un Messia?
PROFETA Me lo confidette lo Signore in persona, in sogno. (pausa) È tra nuie.
CRIMINALE Chi?
PROFETA “Eglie Ribalterà Lo Carro Che Precede.”
CRIMINALE Lui? (indica BUE, illuminato da una luce, dall’altra parte del palco, dove lo troveremo tra poco)
PROFETA (dopo un tempo, solenne) Sì.
CRIMINALE Idiota, per un messia.
PROFETA Anatema! – Nun se iudica da lo aspetto, ma da lo animo! Desgrasiato, preghe! Preghe che Eglie te perdoni o da lo Purgatorio caderai ne lo Inferno immundo et Iblìs te faceratte da Signure! (tra sé, avendone egli stesso paura) Destino terribilis!...
CRIMINALE (alza le mani come per scusarsi,) Quando…?
PROFETA Preste! Molto preste! Lu Maligne verrà rovesciate, l’Oggette Sacre recuperate e Uno di Nuie liberate!
CRIMINALE Chi?
PROFETA (dopo un tempo) Mistere!...

(Buio. Luce. Entrambi in piedi, sulla sinistra. BUE compare dove era già comparso poco prima.)

CRIMINALE Tu, messia?
BUE Muuu.
CRIMINALE Da quanto tempo qui?
BUE Muuu.
CRIMINALE Motivo?
BUE Muuu.
CRIMINALE (mostra segni di impazienza; gli gira intorno, poi di colpo:) Mu!
BUE (spaventato) Muuu!
CRIMINALE Messia! Ah! (si allontana, uscendo dalla luce; BUE rimane solo)
BUE Muuu.

(Buio. Al buio, si ricompone la situazione della scena 6.)

SCENA 6 – REPRISE


(Luci e posizioni come da scena 6. La scena riprende esattamente dal punto in cui era stata sospesa.)

SCIANTOSA Ciascuno per sé!
MADRE E vostra madre? Non conta niente?
INVENTORE Il Komitato Scientifiko!
PROFETA (per riportare ordine, mentre CRIMINALE dà visibili segni di insofferenza) Yin & Yan! Pìs & Lav! (poi, quando tutti sono attenti:) Queste è lu Maligne che dividerci vult! Non cedete a lo richiamo delle Tenebrae! Soltanto lo Messia può-

(Va via la luce, buio. Poi ritorna. Rumori di sferragliamento elettrico, la luce va e viene. Lungo buio. Ogni tanto si sente il rumore come di cavi scoperti sovraalimentati, ma sempre meno frequentemente, finché non si raggiunge un silenzio abbastanza lungo da essere di per sé carico di tensione. Improvvisamente e d’un colpo, quasi con un botto, torna la luce, accolta con sollievo da tutti i presenti. La luce li coglie abbracciati fra di loro, nelle coppie più improbabili. Si vedono e, imbarazzati, gli abbracci si sciolgono.)

SCIANTOSA Cos’è stato?
ROMEO È andata via la luce.
MADRE Non era mai successo prima.
ROMEO Non da quando avevano sospeso il-

(In quella, si sentono rumori di passi. Si crea un silenzio di attesa. Da dove erano usciti, entrano INSERVIENTE e ACCUMULATRICE, fisicamente provati - pallidissimi, volti scavati. Si arrestano pochi passi dopo l’entrata.
Silenzio.
ACCUMULATRICE, evidentemente avvezza al “trattamento”, dopo un po’ fa quello che fa di solito, in un angolino, magari vicino al nascondiglio segreto. INSERVIENTE rimane fermo, impalato, all’impiedi. Tutti lo guardano.
Silenzio. GIULIETTA si avvicina con cautela a INSERVIENTE, intimidita dal suo aspetto sconvolto.
)

GIULIETTA Nutrice! (lo guarda) Forse non vedo bene – tu mi sembri pallida. Oh, nutrice, perché taci? Ti darei volentieri le mie ossa per avere le tue notizie. Su, parla! Ti prego, parla!

(INSERVIENTE volge il suo sguardo catatonico verso di lei e, per tutta risposta, porta le mani alle guance ed emette un urlo lancinante - che continua per qualche secondo, anche dopo il buio repentino.)

(Buio.)

SCENA 8


(CRIMINALE viene illuminato da un cono di luce -là dove si trovava nella scena precedente e dove lo troveremo in questa-: sta pensando. Si odono i suoi pensieri, suoni gutturali inintellegibili ma dal sapore minaccioso. Alla fine, nel silenzio, con massima determinazione)

CRIMINALE Non sono fuggito dalla sedia elettrica per farmi arrostire dall’elettroshock!

(Buio.
Luci. Si accendono gradatamente, atmosfera cospiratoria.
In scena, nella “sala del trono”, sono presenti PROFETA, INVENTORE, ROMEO, SCIANTOSA, GIULIETTA, MADRE, CRIMINALE, INSERVIENTE e ACCUMULATRICE. Si trovano tutti nelle stesse posizioni della scena 6-REPRISE. INSERVIENTE ha lo sguardo fisso, perso nel vuoto.
)

CRIMINALE Siamo tutti in pericolo.
PROFETA Lo Maligne ha colpito! Non risparmia nammanco i suoi!
CRIMINALE No, lo… Maligne non c’entra.
PROFETA Lo Maligne è la Causa dei Nostri Mali! Sconfitte luie, saremo al sicuro! Imperocché ste scritte che “Sparigliate lu paiu, tolte lu guaie”!
CRIMINALE Bisogna andarsene da qui!
MADRE Ma questa è casa nostra! Non possiamo abbandonarla! (gli altri fanno cenni di approvazione)
CRIMINALE Come vi pare. Io fuggirò.
ROMEO Non ce la farai mai da solo. (CRIMINALE lo guarda; il suo sguardo sembra voler dire: “Non sai con chi stai parlando”) L’area è sorvegliata. Io… lo so bene. Me ne sono assicurato quando sono entrato. Io però… (sguardo interrogativo di CRIMINALE) se davvero si potesse… verrei con te. Sono… stanco di questo posto… credo. (pausa) Ma anche in due, non saremo in grado di scappare. Te lo assicuro. (la fermezza di ROMEO sembra convincere CRIMINALE)
CRIMINALE (pensa e ripensa) Qui non è sicuro. Qui… altri… tiranni verranno, altri Maligne. (man mano che procede, il suo discorso fa sempre più presa e gli altri si trovano ogni tanto a rivolgere sguardi verso PROFETA in cerca di conferma di quanto stanno udendo) Ormai questo posto è… è maledetto.
ROMEO (dandogli man forte) È vero. Lo si sente nell’aria. Si sente il tanfo marcio della dannazione! (PROFETA, letteralmente, annusa l’aria, imitato da tutti gli altri)
INVENTORE Fero! Se tu sintonizza narici su ciusta lunghezza di onda korpuskolare, tu può annusare fetore da cirone di inferno tantesko, sì!
SCIANTOSA Puah!

(MADRE si tappa il naso. CRIMINALE e ROMEO si guardano di sottecchi, mentre PROFETA non è ancora del tutto convinto. Se potessero, i due incrocerebbero le dita. Infine, fiutando probabilmente più dove tira il vento che il fetore della maledizione:)

PROFETA Accussì est. Ma cume facimme a fùgere?
CRIMINALE Troveremo un modo.
INVENTORE (col naso tappato, voce nasale) Io forse sa kome.
CRIMINALE Davvero?
INVENTORE Ja… Io aveva procettato Makkina-fucci-da-recime, in kaso ke Komitato fallisce-
SCIANTOSA -Grazie per la fiducia!-
INVENTORE -però makkina è impossibile da kostruire. (tutti lo guardano; a giustificarsi:) Manka elemento essenziale – prezioso centro e necessario motore immobile, suo kuore pulsante e midollo spinale, sì! – senza di esso, makkina è kome korpo senza anima, kome kuscio senza vuovo, kome-
CRIMINALE Qui dentro è difficile procurarsi una penna, figuriamoci…!
ROMEO Di che si tratta? Cosa ti serve per-
INVENTORE Uno… imbuto. (ad ACCUMULATRICE si rizzano le orecchie; smette di fare quello che stava facendo e si alza, guardando ora l’uno ora l’altro, quasi a stabilire chi possa darle un imbuto; presto comincerà a chiederlo in giro, sottovoce, a tutti)
SCIANTOSA La Reliquia Reale!
PROFETA (illuminandosi) L’Oggette Sacre!
CRIMINALE Un imbuto? (a ROMEO) Come possiamo procuracelo?
PROFETA Lo Maligne! (quasi non credendoci neanche lui) La Prufezia se avvera! Yin & Yan! La Prufezia se avvera! (INSERVIENTE esce dal suo stato catatonico)
CRIMINALE Dove si trova?
ROMEO In una teca, nella sua stanza, accanto al letto. Ci dorme praticamente abbracciato. (sguardo incuriosito di CRIMINALE; sbrigativamente) Crede che nella sua stirpe lo si tramandi da generazioni.
SCIANTOSA Ci farà incornare dal Bue, se solo proviamo ad avvicinarci!
MADRE Non potremmo chiederglielo in prestito? (tutti si voltano verso di lei, nessuno risponde: domanda sciocca; intanto, non notato dagli altri, INSERVIENTE esce)
CRIMINALE E sia! Il regime verrà rovesciato! Lui avrà il suo imbuto e ci farà uscire da qui.
PROFETA Yin & Yan! Yin & Yan! Lu Signure mannòcci nun solu lo Messia, sed anco un Homo della Provvidentia! Ruvesceremo lu Regime!
ROMEO Rovesciare il-? Come?

(Entra INSERVIENTE. Ha in mano una corda e delle torce elettriche.)

INSERVIENTE (entrando) Con queste.
SCIANTOSA Il figlio del lattaio!
PROFETA Un Emissarie de lo Maligne! Nun potemo- (CRIMINALE fa segno di tacere; PROFETA è preso alla sprovvista da un gesto tanto sfacciato quanto imperioso, finisce per tacere)
GIULIETTA Nutrice, che hai lì? Le corde che Romeo ti disse di procurare?
INSERVIENTE Dobbiamo fuggire da qui. O finiremo tutti come lei. (indica ACCUMULATRICE) Io… Io sono con voi.
CRIMINALE Ottimo. È solito riposare sul trono, prima di andare a letto. (pausa) Stanotte. Io, tu, tu. E tu. (quest’ultimo, indicando INVENTORE)
INVENTORE Ma io uomo di scienza, non di fiolenza! (CRIMINALE lo fissa. INVENTORE si rende conto che forse non è saggio contraddirlo, rassegnato:) Jawohl.
CRIMINALE Andiamo!
PROFETA ‘Spettate! Nun potete ire accussì, sanza manco una Benedittione. (i quattro si fermano, si voltano verso PROFETA, che alza le braccia al cielo e tuona:) Che la Gratia Divina addiscenda su di Vuie, o Liberatori! (fortissimo - CRIMINALE si tappa le orecchie, infastidito) Pìs & Lav! (ripete, come fra sé e sé) Pìs & Lav…!
GIULIETTA (mentre i quattro si distribuiscono le torce e fanno per avviarsi, si appressa a INSERVIENTE) Povere corde, siete deluse con me? Romeo aveva fatto di voi la strada maestra per giungere al mio letto, ma io, ancora fanciulla, morirò vergine! Andate, o corde. Va’, o nutrice!
SCIANTOSA Un momento! E dopo? Chi sarà il capo?

(Nel gruppetto dei quattro, CRIMINALE si ferma. Gli altri lo superano di un paio di passi, poi si fermano anche loro e si voltano a guardarlo. Tutti guardano CRIMINALE, che sorride – ma il suo è un sorriso di quelli che stimola a deglutire chi li osserva. CRIMINALE guarda tutti in silenzio e con il suo sorriso stampato sul volto; poi, con un tono che, malgrado le parole, non è per nulla rassicurante:)

CRIMINALE Una cosa vi prometto: niente più bottoni.

(Buio.)

SCENA 9


(In scena soltanto ACCUMULATRICE, per i fatti suoi. Siamo nel suo mondo. Entra BUE, timido - ha quasi timore di disturbare. ACCUMULATRICE non si accorge della sua presenza.)

ACCUMULATRICE I due si cercano. Senza requie, senza risparmiarsi. Ancora non si conoscono, eppure, senza saperlo, sono già sposi. Giorno e notte, notte e giorno, lo sguardo dell’uno si allunga impaziente oltre l’orizzonte alla ricerca dell’altra, lo sguardo dell’altra si aggira ansioso tra boschi e giardini.
La ricerca è continua, serrata. Mai un momento di pausa, mai un ripensamento, mai un accenno di rinuncia. Semmai, i due insistono, e con vigore ancora più acceso. Fosse in suo potere, le offrirebbe il cielo azzurro. Fosse in suo potere, gli offrirebbe il cielo stellato. Nonostante il vorticoso impegno di entrambi, i due non si trovano. Giungono, ciascuno per proprio conto, a setacciare l’intero globo, palmo a palmo, ma l’ultimo palmo li vede come il primo: soli, e desiderosi l’uno dell’altra.

(Silenzio. Torniamo nel mondo del manicomio.
BUE, timido ed evidentemente imbarazzato, fa un passo, forse un colpo di tosse mugugnato e frammisto al suo verso. ACCUMULATRICE si volta. Giuntole vicino, le porge l’oggetto che da tanto tempo andava cercando: l’imbuto! -alias: la Reliquia Reale; alias: l’Oggette Sacre-. ACCUMULATRICE, avida, lo afferra di scatto. La sua attenzione è tutta concentrata sull’oggetto, che si gira e rigira tra le mani.
BUE rimane qualche istante a guardare. È semplicemente felice di averla resa contenta o si aspetta qualcosa? Si volta e fa per allontanarsi. ACCUMULATRICE se ne accorge e lo tira per un lembo dei pantaloni per fermarlo.
Si guardano, in silenzio. ACCUMULATRICE gli regala uno splendido sorriso, che non sospettavamo potesse mai avere.
Buio.
)
(Si prepara la scena per la ripetizione della scena 1)

SCENA 10


(V. didascalie della scena 1.
Si ripete la scena 1 dall’inizio e dall’ultima battuta si continua
)

()
ROMEO Vado! (esce sulla sinistra; si ode un “clic”, tutti spengono le torce, perché torna la luce sulla scena; rientra)
CRIMINALE Non darà più fastidio. Ora dobbiamo trovare la Reli- (sente il mugolio soffocato di TIRANNO e si interrompe; intanto il russare del BUE ha un altro dei suoi picchi)
INVENTORE Si sta svegliando! (ma BUE ha solo cambiato posizione)
INSERVIENTE Falso allarme.
CRIMINALE (a ROMEO) La sua stanza? (a queste parole, intuendo e temendo le intenzioni dei quattro, TIRANNO si agita e mugugna ancora di più)
ROMEO In fondo al corridoio.
CRIMINALE (si avvia, attraversando la scena. Superato il trono, si volta e:) Andiamo.

(Gli altri tre, rimasti fermi dove si trovavano, lo seguono. Stanno per uscire, quando TIRANNO molla una pedata a BUE, che finalmente si sveglia.)

BUE M-! (si alza, brandisce alla meglio la sua arma e la agita nel vuoto: è rivolto nella direzione sbagliata e non vede gli altri)
INSERVIENTE Si è svegliato!
INVENTORE (avventandosi) Ora noi akkoppa lui, sì! (a queste parole, BUE si volta)
ROMEO È armato!

(I tre scattano in posizione da combattimento. INVENTORE, non si sa come o da dove, tira fuori un’arma.)

INVENTORE Io pure!
CRIMINALE Fermi!

(CRIMINALE si avvicina a BUE, che brandisce la sua arma tremante. Quando CRIMINALE è ormai a un passo, BUE impaurito chiude gli occhi, affondando colpi a vuoto. A questo punto CRIMINALE si ferma, si sposta leggermente di lato e dando una pacca all’altro, posa con fermezza la sua mano sulla spalla di BUE, che scatta con le mani in alto, con timore riapre gli occhi e si volta verso CRIMINALE. CRIMINALE lo fissa, poi lancia un’occhiata agli altri congiurati, quindi volge di nuovo lo sguardo verso BUE e gli sorride la sua minaccia)

CRIMINALE Con noi o contro?
BUE (che si rende conto di non avere molta scelta) Muuu.
CRIMINALE Bene. Molto bene. (si volta verso gli altri tre, con lo sguardo compiaciuto di chi gli va tutto secondo i piani; a INSERVIENTE:) Il prigioniero!
INSERVIENTE Ci penso io! (lo trascina via di scena)
CRIMINALE (a ROMEO:) La Reliquia!
ROMEO Subito. (si avvia)
CRIMINALE (a INVENTORE:) La macchina!
INVENTORE (scattando sull’attenti) Jawohl! (si avvia)

(CRIMINALE e BUE rimangono soli in scena, davanti al trono. CRIMINALE guarda il trono, compiaciuto. Poi si gira lentamente verso BUE e gli sorride. BUE avrebbe una gran voglia di deglutire.)

CRIMINALE E ora, la fuga.

(Di colpo, buio.)

SCENA 11


(Luci piene, tutti in scena i “simboli del potere” -trono, corona, scettro, bandiera, ecc.-, ma il loro destino non è stato dei migliori… Come nella scena 5, e nella stessa posizione, è presente lo sgabello di PROFETA.
D’ora in poi, come nelle scene 1 e 10 e fino a indicazione contraria, INSERVIENTE indosserà la sua “divisa” lacerata - non per incuria, ma per un atto deliberato.
Tutti i personaggi in scena, tranne CRIMINALE e ROMEO.
INVENTORE ha dei grandi fogli da disegno industriale arrotolati sotto il braccio.
TIRANNO è seduto a terra -sulla destra, presso PROFETA-, ancora legato e, pur senza bavaglio, praticamente ridotto al silenzio: può esser sufficiente un’occhiata degli altri per far cessare ogni sua protesta. BUE agisce ora da carceriere; né sembra notare alcuna incongruenza col suo precedente ruolo. MADRE sta badando a ACCUMULATRICE, sulla sinistra.
)

TIRANNO (da terra) Usurpatori di regni! Ladri!
SCIANTOSA Ladri? Senti chi parla!
INVENTORE Aaah, ekko latro ti popolo ke dà a popolo del latro! Ma ora tu non parla più kon trakotanza e superbia di cenerale frankofono, no! Ora tu non rakkoglie più tasse – nessuno rakkoglie più tasse! Ora tu non mancia e befe più a nostre spese!
GIULIETTA O fortuna! Tutti gli uomini ti chiamano volubile!
TIRANNO Voi non sapete cosa state facendo! Voi-
INVENTORE Ora tu zitto, sì!
BUE Muuu! (gli assesta un colpo per farlo stare zitto; “Ahio”)
TIRANNO Traditore! Cane! Ti credevo un segugio fedele e altro non eri che un rognoso bastardo!
BUE Muuu! (colpisce di nuovo)
TIRANNO Vi preoccupate del trattamento? A tutti, dovrebbero farvelo! E due volte al giorno! Tre! Quattro! (a BUE:) Soprattutto a te!
GIULIETTA Ti si gonfi la lingua, per questo augurio!
INSERVIENTE (minaccioso come un serpente) Tu non sai di cosa stai parlando. Sarà meglio che tu chiuda quella fogna. (TIRANNO si ritrae e, se potesse, sparirebbe)
SCIANTOSA Guardatelo! Un’occhiata più storta delle altre è sufficiente per farlo tremare! Di’ un po’… dove sono finiti tutti i nostri bottoni, eh? Dove sono finiti?
TIRANNO (in un moto d’orgoglio, si rifiuta di rispondere) Mmf!
INVENTORE Kosa c’è? Tu non ha fiato per rispondere a semplicia tomanta?
TIRANNO (c.s.) Già. Mi manca il fiato.
GIULIETTA Come puoi esser senza fiato se hai fiato per dirmi che sei senza fiato? La scusa per non parlare subito è più lunga del discorso che ti scusi di non poter fare.
PROFETA (alzandosi dal suo sgabello; attira l’attenzione di ACCUMULATRICE e quindi di MADRE, che si avvicinano) Et infine lo Iorne è iunto! Yin & Yan! Pìs & Lav! Imperocché ste scritte che “Chi ha Fede, vede; chi no… (non sa come finire) …no!” Iblìs te mannette qui tra nuie, sed la Causa de lo Diabulo est una Causa Persa in Partentia!
TIRANNO Taci, vecchio pazzo. Non ho alcuna voglia di ascoltarti!
PROFETA Fino a lo ultimo! Fino a lo ultimo! Nun c’est Sperantia allora per certe Animae? (verso l’alto) Signure! Nianko lo Maligne merita codesta Sorte! Invoche la tua Misericordia! Invoche la tua Pietà! Invoche-
TIRANNO -Falla finita, asino! Il tuo raglio affligge le mie orecchie!
PROFETA -Invoche la tua Ira, Feroce & Implacabile! (INSERVIENTE lo trattiene dal cadere nella foga della maledizione; ricomponendosi:) Ma sei stato punito già bastantemente, inquantotantocché l’Oggette Sacre è finalmente in mano nostra! Ah!
TIRANNO Cosa?
PROFETA (con soddisfazione) Ah!
TIRANNO (lamentandosi tra sé) La mia Reliquia!... La mia Reliquia!… (tutti ridono di scherno)
ACCUMULATRICE Il mare sommergerà la montagna che lo domina. (innocente, offre a TIRANNO il pupazzetto sonoro con cui stava giocando, lo preme un paio di volte e:) Vuoi?

(Entra CRIMINALE. Si zittiscono tutti.)

SCIANTOSA Eccolo! (avvicinandosi a modo suo, fino a carezzarlo) Il nostro salvatore! Il nostro liberatore! E il mio- (l’altro lascia fare per un po’, poi gli basta uno sguardo per farla ritrarre ammutolita: è il momento di parlare di cose serie)
CRIMINALE Il regime che vi opprimeva è stato soppresso, il primo passo verso la libertà. Ma nel frattempo non possiamo restare nell’anarchia. Del resto, per fuggire dovremo essere organizzati, inquadrati – dovremo unire le nostre forze e mettere a disposizione ciascuno le proprie risorse, fino all’ultima.

(Tutti si guardano leggermente perplessi, INVENTORE in particolare.)

INVENTORE Sarebbe a dire… altre tasse? (CRIMINALE starebbe per rispondere qualcosa del tipo “Sì, è un sacrificio necessario”, ma vede i volti delusi e perplessi degli altri e lui non vuole inimicarseli)
GIULIETTA Non c’è fine, non c’è limite, non misura né confine alla tragedia-
MADRE -Allora perché avremmo messo tutto a soqquadro?-
TIRANNO -Ah! Fate le rivoluzioni, fate! Ah, ah!-
CRIMINALE (sorride furbo, mentre la sua mente elabora rapidamente) No. (respiri di sollievo degli altri) No, niente tasse.
PROFETA Pìs & Làv!
GIULIETTA Tornate, tornate alla vostra sorgente, o lacrime sciocche: le vostre gocce sono un tributo che appartiene al dolore mentre voi, per errore, le avete offerte alla gioia!
CRIMINALE Vi avevo promesso niente più bottoni; e con il vecchio regime, anche i suoi simboli devono cadere. Propongo l’abolizione del bottone (“Sì!” “Evviva!”; CRIMINALE si va facendo sempre più sicuro man mano che inventa) e l’adozione del… del cucchiaino di plastica! Che ne dite. (non è una domanda; nessuno sa bene dove si sta andando a parare) Bene! Non ci resta che convertire la vecchia valuta in quella nuova. Diciamo cinque bottoni per un cucchiaino? (sembrano tutti un po’ perplessi, quasi sul punto di protestare; CRIMINALE finge di non accorgersene e va oltre) Bene! E ora-
INSERVIENTE La fuga!
INVENTORE Ah, in nuova aria ke si respira di libertà di ricerka scientifika, io ha potuto mettere a puntino vekkia idea di Makkina-fucci-da-recime, ribattezzandola Makkina-fucci-da-qvesto-posto-qva. Qvesto è il procetto, sì! Crazie a Occette Sakre-
TIRANNO -Ladri!-
BUE (colpendolo) Muuu!-
INVENTORE -Makkina-fucci-da-qvesto-posto-qva può essere ora kompletata.
SCIANTOSA Non vorrei sembrare poco… fiduciosa nella scienza, ma se la Macchina non dovesse funzionare?
INVENTORE Certa cente è irrekuperabile kome kiave di kasa kaduta in tombino di strada!
CRIMINALE Appronteremo un piano di riserva.
PROFETA Lu Maligne è stato ruvesciate, ma soltanto uno di nuie verrà salvato, machina o nun machina. La Prufezia est chiara!
MADRE O tutti o nessuno! Niente favoritismi! Neanche celesti!

(CRIMINALE fa cenno come per dire “Non ci sarà nessun problema, fuggiremo tutti”, ma alle sue spalle è già entrato, tutto trafelato, ROMEO.)

ROMEO L’imbuto! È sparito! (TIRANNO tende l’orecchio)
TIRANNO Cosa?
CRIMINALE Cosa?
PROFETA Cosa?
INVENTORE Kosa?
ROMEO La Reliquia Reale! Non è più nella teca! L’ho cercata dappertutto, ma- Come se si fosse… volatilizzata!
TIRANNO (ride di gusto) Ah, ah! Oh, oh! Oh, oh, oh!
CRIMINALE (riflettendo, la sua mente corre a mille all’ora) Chi può essere stato? Lui no (indicando TIRANNO e avvicinandoglisi), la sua sorpresa è sincera. E nessun altro aveva accesso alla sua stanza, prima, se non- (guarda di scatto BUE) …se non tu.
BUE (negando) Muuu!

(BUE fa cenno di no con la testa e indietreggia, vagamente intimorito. Lo sguardo di CRIMINALE non lo molla, finché BUE non cerca con lo sguardo ACCUMULATRICE, la quale, più discosta, non sta minimamente seguendo il discorso. CRIMINALE capisce e si volta anche lui a guardare ACCUMULATRICE, seguito all’unisono da tutti gli altri. ACCUMULATRICE preme un paio di volte il suo pupazzetto sonoro, poi avverte il silenzioso peso di tutti quegli occhi puntati nella sua direzione. Si gira, fissa gli altri - non capendo - preme il suo pupazzetto e si volta anche lei a guardare nella stessa direzione verso la quale sono rivolti tutti gli altri, del tutto ignara di cosa stia passando loro per la testa. Preme il pupazzetto sonoro un paio di volte, curiosa.

Buio a sfumare.
)

SCENA 12


(Si apre una parentesi all’interno della scena dell’assemblea. Seguono cinque brevissimi dialoghi. Un interlocutore è sempre CRIMINALE, l’altro varia. Luci solo sugli interlocutori. Da un dialogo all’altro, durante un breve buio di separazione, cambia la posizione sul palco dei due(sinistra, centro, destra del palco) e quindi il cono di luce che li illumina.

Entrambi in piedi, a destra.
)

INVENTORE In realtà io non potrebbe dire te qvesto, io ci lavora da mesi e nessuno defe sapere niente prima ke io brevetta. (con lo sguardo, CRIMINALE fa capire che di lui ci si può fidare, no?) E fa bene. Ma io preca te di non dire nessuno, intesi? Preco osservare lo Srotolatore Semi-Automatiko Analogiko! Qvesta invenzione è utilissima qvando ricide notti infernali raffredda tuo spirito, tua anima, tuo naso, sì? Raffreddore avanza, naso cola, allora tu prende esemplare di Srotolatore Semi-Automatiko Analogiko, karika esso kon rotolo di karta icienika e cinci cinghia intorno tua ascella infreddolita e influenzata.
CRIMINALE Cura il raffreddore?
INVENTORE (cospiratorio) Nein. (normale) Sua funzione non è kura di malattia, ma eliminazione radikale di fastidiosa ricerka di fazzoletto post-starnuto. (esegue un paio di finti starnuti ed effettua una dimostrazione dell’invenzione, staccando nette porzioni di carta igienica dal rotolo e soffiandocisi il naso, intanto:)
CRIMINALE Andrai lontano. Molto lontano… Eccì! (starnutisce)
INVENTORE (porgendo prontamente una porzione di carta igienica) Preco!

(Buio. Luce.
Presso il nascondiglio segreto (a sinistra). ACCUMULATRICE in ginocchio a terra, sta giocando con uno di quei pupazzetti che emettono un suono quando vengono premuti. CRIMINALE le sta alle spalle. Lei non si accorge di lui, ma quando poi risponde non è per nulla spaventata.
)

CRIMINALE Sempre di guardia?
ACCUMULATRICE (quasi a se stessa) La pietra non si guarda intorno!
CRIMINALE Non ha occhi. Non può.
ACCUMULATRICE (c.s.) Il mare sommergerà la montagna che lo domina!
CRIMINALE Certo. Come no. E qui? (fa per sollevare il telo che copre il Nascondiglio)
ACCUMULATRICE (per la prima volta lo guarda; preme un paio di volte il pupazzetto e:) No!
CRIMINALE Dicono tu abbia un nascondiglio segreto. Ricco di tesori. Oggetti… utili.
ACCUMULATRICE (cerca di negare l’evidenza) No!
CRIMINALE Ah, ah! Ma non è per nulla segreto! Possibile che-… È sotto gli occhi di tutti, come fanno a non-… Questi (con disprezzo) pazzi... (serio, ad ACCUMULATRICE) Solo un’occhiata.
ACCUMULATRICE (come un uccello che difende il nido da un serpente) No!
CRIMINALE Non prenderò nulla. (sempre più disperata: “No!”) Voglio solo vedere. (“No!” – togliendola di mezzo in malo modo) E spostati! (“Noo!” – solleva il telo e vede le cianfrusaglie che vi si nascondono sotto. Tutta roba inutile e di nessun valore. ACCUMULATRICE singhiozza da parte. Quasi uno stupro, per lei.)
CRIMINALE (con sprezzo, tra sé) Robaccia. (ripone il telo; tra i singhiozzi) Visto? Preso nulla. È tutto tuo. Ma ora condividiamo un piccolo segreto, noi due - non è così? (ACCUMULATRICE, tra i suoi gemiti, preme una volta il pupazzetto) E, ti prometto, non lo svelerò a nessuno.

(Buio. Si ode un “Pssst” di CRIMINALE. Luce. Entrambi in piedi, a sinistra.)

CRIMINALE Forse so qualcosa che potrebbe interessarti.
SCIANTOSA (sospettosa) Cosa?
CRIMINALE Da giorni ti lamenti della scomparsa del tuo specchietto.
SCIANTOSA Non è “scomparso”!
CRIMINALE Appunto.
SCIANTOSA Vuoi dire che…? (l’altro fa cenno di sì con la testa) Dove? Dove? Dov’è?
CRIMINALE Calma, calma.
SCIANTOSA Dimmelo subito! Le farò vedere a quella… a quella… accumulatrice di roba altrui!
CRIMINALE Ogni cosa a suo tempo.
SCIANTOSA Ma io devo saperlo! Devo!
CRIMINALE Ho giurato di non rivelarlo a nessuno.
SCIANTOSA (riflette, poi:) Io posso… ricompensarti.
CRIMINALE Tu non hai nulla che- (SCIANTOSA, come già aveva fatto con TIRANNO, si “porge”, mostrando ciò che può offrire) Ti dirò… Te lo dirò. (le fa cenno di avvicinarsi, le parla all’orecchio)
SCIANTOSA Ecco dov’è! Vado subito a-
CRIMINALE Un momento: tu ora devi venire con me.
SCIANTOSA Dove?
CRIMINALE (cenno col capo: “di là”) A… ricompensarmi. (la prende per mano e fanno per avviarsi fuori dal cerchio di luce, lei non appare entusiasta, ma del resto era stata lei a offrirsi; ma subito lui si ferma, come ricordandosi di una cosa:) Tu soffri di problemi di memoria, vero?
SCIANTOSA Io? (apparentemente offesa, poi ci riflette su; più mite) Mmm, non ricordo.
CRIMINALE (sorride fra sé) Bene. (come se detta al pubblico, facendo spallucce) Promessa mantenuta.

(Si avviano. Buio. Luce. Entrambi in piedi, a destra.)

CRIMINALE Detto fra noi, tu mi sembri fuori posto, qui.
ROMEO Detto fra noi, io non sono pazzo.
CRIMINALE Oh? Anche a te il giudice…?
ROMEO No, io non… ho nessuna condanna penale sulle spalle. Per quanto, a dire il vero, anch’io posso considerarmi un condannato. (sguardo interrogativo dell’altro) Poco fa ho detto che non sono pazzo. Ebbene, in effetti lo sono. E la mia è una pazzia curiosa, bada, perché saprei indicarti con estrema precisione il momento in cui sono impazzito.
CRIMINALE Non capisco.
ROMEO Io sono impazzito per amore.
CRIMINALE Oh, andiamo, non è vera pazzia, quella!
ROMEO Non dire così – è una pazzia come le altre. Anzi, peggio: perché non esiste nessuna cura possibile se non, forse, a volte, il tempo - ma quelli sono i casi fortunati.
CRIMINALE Ma cosa mai-?
ROMEO Si tende a sottovalutare l’espressione “essere follemente innamorato di qualcuno”: troppo comune, ormai, per poter essere presa sul serio – anche in quei rari casi in cui si avrebbe ragione a usarla. Io ero- sono uno di questi casi.
CRIMINALE Un amore non ricambiato, d’accordo. Ma mai qui dentro?
ROMEO Mi ci sono fatto rinchiudere io. L’ex direttore era mio amico, ci mettemmo d’accordo. Poi lui è stato trasferito, mentre io sono rimasto – volontariamente, s’intende. Per me non ha più avuto senso il mondo là fuori.
CRIMINALE No?
ROMEO No – da allora ne ho avuto paura. Paura (pausa, assapora la parola) Sì, paura.
CRIMINALE Paura di cosa?
ROMEO (dopo un tempo) Di incontrarla di nuovo.

(Buio. Luce. Entrambi in piedi, presso il trono. BUE a fianco del trono, come faceva con TIRANNO.)

CRIMINALE Non ho sentito bene, soldato!
BUE Muuu!
CRIMINALE Come?
BUE Muuu! (più forte) Muuu!
CRIMINALE Bene! Il triplice giuramento!
BUE Muuu! Muuu! Muuu!
CRIMINALE Sono finiti i tempi dei bagordi, soldato! Il vecchio regime è abbattuto, il gatto è tornato e i topi vanno messi di nuovo in riga! Tu sarai il mio terzo occhio! Tu sarai la mia terza mano! La mia lunga mano!
BUE Muuu!
CRIMINALE Agli esercizi! A terra! (estrae da una tasca un fischietto da coach – BUE eseguirà quanto gli viene indicato, intanto, però, si mostra tentennante: esercizi fisici?) A terra, ho detto! Fiiiii! (BUE fila) Flessioni sulle braccia! Fiiiii! Un-due! Un-due! Un-due! Fiiiii! Flessioni sulle gambe! Un-due! Un-due! Un-due! Fiiiii! (BUE appare già stanco) Addominali! Fiiiii! Un-due! Un-due! Un-… (attende, non senza un accenno di frustrazione, che BUE, spossato, recuperi le forze per concludere il movimento) ...due! Fiiiii! Sollevamento trono! Fiiiii! (BUE non ce la fa e a ogni fischio la cosa diventa sempre più evidente) Cosa c’è, non ce la fai, soldato? Fiiiii! Non mi deludere! Non provarci nemmeno a deludermi, soldato! Fiiiii!
BUE (sotto sforzo) Muuu!
CRIMINALE Niente piagnistei, soldato! Fiiiii! Aggrediscilo quel trono, soldato! Fiiiii! Forza! Accidenti a te, soldato! Fiiiii! Non vorrai farmi disperare, soldato? Fiiiii! Mi stai facendo disperare, soldato! Fiiiii! Allora mi vuoi proprio fare disperare, soldato! Fiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!

(Buio. Luci e personaggi come nella scena precedente.)

SCENA 11 – REPRISE


(Buio. Si ricompone la situazione della scena 11.)

SCIANTOSA Quella maledetta! Ce l’ha lei! Non possiamo restare qui per colpa di una cleptomane!
INSERVIENTE Su, dicci dove hai nascosto l’imbuto.
SCIANTOSA Diccelo!
ROMEO Avanti non è il caso di fare storie!
INVENTORE Ah, ora finalmente tutti kapisce ke vuol dire avere a ke fare con oskurantista, sì! Qvando era io-
CRIMINALE Dacci l’imbuto. (ACCUMULATRICE lo guarda, intimorita. Preme una volta il pupazzetto) Noi condividiamo un segreto, ricordi? (ACCUMULATRICE preme due volte il pupazzetto) Non vogliamo che questo segreto debba essere spiattellato in giro, vero? (dall’altra parte, totale silenzio) Vero? (ACCUMULATRICE preme una volta il pupazzetto) Bene. Allora, se non vuoi che lo faccia io, vai a prendere quel diamine d’imbuto! Subito! (ACCUMULATRICE va verso il suo Nascondiglio; gli altri sono distratti da CRIMINALE, che nel frattempo cerca di ricomporsi dallo scatto di prima) E ora, ascoltatemi tutti. Il qui presente (indica INVENTORE) vi distribuirà la lista degli oggetti che ci serviranno per costruire la macchina della fuga. (torna ACCUMULATRICE) Ah, eccoti. (a INVENTORE) Prendilo e fanne buon uso.
INVENTORE Jawohl! (le strappa di mano l’imbuto con soddisfazione) Ciustizia è fatta, finalmente!
CRIMINALE (a TIRANNO) Quanto a te, puoi scegliere. Con noi o contro?

(Buio.)

SCENA 13


(Luci, atmosfera sognante.
A tempo di musica, i pazzi costruiscono e ultimano a scena aperta la Macchina della fuga sotto la direzione di CRIMINALE, mentre in un a parte INVENTORE ne spiega il funzionamento.
)

INVENTORE Ora io spieca voi dinamika funzionale di Makkina-fucci-da-qvesto-posto-qva. Tramite tubo di alimentazione viene introdotto kombustibile rivoluzionario kome vuovo di Kolombo e naturale et ekologiko kome vuovo di callina. (dal gruppo degli altri, qualcuno alza e fa vedere delle taniche riempite di liquido) Kombustibile viene processato in potente pancia di Makkina-fucci-eccetera-eccetera e trasformato in enercia kinetika. Motore interno attivato da teknologika kordicella risukkia aria da apposite feritoie e kon essa onde radio ke cira tutt’intorno vostre testoline et gravitoni, muoni, positroni et compagnia bella proveniente da spazio nero e profondo kome pece, sì! Minestrone di particelle qvasi-luce/qvasi-energia viene kucinato con mistura di elettroni ordinari e neutroni-travet tratti da komponenti di Makkina stessa kosì ke noi risparmia anke su qvesto e dopo non rimane traccia di nostra fuga, no! Noi fugge via invisibili kome vento, lecceri kome vento, veloci kome vento, travolgenti kome vento! Noi fugge perché tutto qvel popo’ di particelle trasformate in luce kompatta kome vaso di fiori ke kade in testa dal settimo piano è skagliato kontro parete, krea buko, noi esce da buko kalandoci con korde di lenzuoli intrecciati (qualcun altro mostra i lenzuoli intrecciati), noi è liberi! Noi è liberi!

(Poi, buio graduale.)

SCENA 14


(Luce graduale. Rimane soffusa. Sullo sfondo la macchina della fuga, vagamente visibile. È presente BUE a lato della macchina (come farebbe col trono).)

CRIMINALE Manicomi? Prigioni con pareti imbottite al posto delle sbarre; camicie di forza in luogo dei secondini; sale comuni invece che ore d’aria. (si guarda intorno, cambia tono) Sempre di reclusione si tratta. (pausa) Presto saremo fuori di qui! Presto sarò fuori di qui – e allora… (s’incanta al pensiero di chissà quali truci vendette e conti in sospeso da regolare; riprende:) E sarò - ricco. Per allora quegli stolti mi avranno gentilmente ceduto i loro preziosi bottoni per degli inutili cucchiaini… (a BUE:) Sai che tra i lupi il capo-branco mangia sempre per primo e si delizia con il boccone migliore? (sorpreso) Magari saprai anche che le leonesse si fanno fecondare soltanto dal maschio dominante? Abbiamo un esperto delle dinamiche gerarchiche tra animali e non lo sapevamo! Ma di che mi sorprendo? Pazzi e animali…(gesto: “sono la stessa cosa”) Tu ne sei un esempio perfetto, non è vero? (facendogli il… verso) Anzi - muuu? Ah, ah! A ogni modo… il parere di un esperto non si rifiuta mai. Ascolta: io credo che un vero capo, un capo che si rispetti, debba avere potere di vita e di morte sui suoi sottoposti. (a BUE:) Tu che ne pensi?

(Buio graduale.)

SCENA 15


(Luci graduali, fino a intensità normale.
Tutti presenti in scena. La Macchina campeggia al centro del palco. Da una parte INVENTORE e CRIMINALE, dall’altra tutti gli altri. TIRANNO è vestito come un “uomo del popolo”, ossia senza particolari segni di riconoscimento. INVENTORE sta esponendo brevemente il piano di fuga e il funzionamento della macchina a tutti gli altri.
)

INVENTORE …Noi fugge perché tutto qvel popo’ di particelle trasformate in luce kompatta kome vaso di fiori ke kade in testa dal settimo piano è skagliato kontro parete, krea buko, noi esce da buko kalandoci con korde di lenzuoli intrecciati, noi è liberi! Noi è liberi!
MADRE Così potremmo andarcene via tutti!
PROFETA Ma la Prufezia-
TIRANNO -Sciocchezze!
GIULIETTA Oh mio Dio, ho nell’anima un triste presagio.
INVENTORE Zitta tu, sgangherata uccella di malaucurio!
ROMEO Questa macchina… è stata mai sperimentata prima?
INVENTORE No, ma ke c’entra! Teoria dice ke luce skava buko in muro - teoria è infallibile!
INSERVIENTE La scienza è fede!
INVENTORE E io krede! (ACCUMULATRICE preme due volte il pupazzetto sonoro in segno di festa)
ROMEO Co-come dite voi…
CRIMINALE Non è il caso di prendersela personalmente. Procediamo.
ROMEO (sottovoce a CRIMINALE) È sicuro che funzioni?
CRIMINALE (sottovoce a ROMEO) Non lo so. In ogni caso ho un piano di riserva. (agli altri) Procediamo!

(Chi aveva le taniche col combustibile si fa largo nel gruppo e raggiunge la Macchina. Sotto la supervisione di INVENTORE e CRIMINALE e sotto gli sguardi speranzosi degli altri, il liquido viene versato in un tubo che fuoriesce dal corpo della Macchina. L’unico a non seguire l’operazione è ROMEO, che nel frattempo riflette tra sé:)

ROMEO E se funzionasse? Io e la mia pazzia volontaria ci troveremmo a un bivio. Per me c’è soltanto sofferenza là fuori. Lo so. È così. Non può che essere così. Non riesco a immaginare altro. Di certo andrei a cercarla. Inevitabile. Come potrei resistere?-
CRIMINALE (concluse le operazioni di preparazione; la sua voce stentorea interrompe ROMEO) Bene! Bene, bene, bene! Una Macchina stupenda! Ma nel malaugurato caso che non dovesse funzionare, ho pronto un piano di riserva. L’unica altra via di fuga sicura è attraverso il garage sotterraneo: attireremo uno dei medici fingendo che uno di noi stia molto male – tu (indica GIULIETTA )–
GIULIETTA Sono qui. Che volete?
CRIMINALE Berrai da questo flacone. Non temere, procura solo forti dolori di stomaco, nulla di grave. Per aiutarti a gridare meglio.
GIULIETTA È un onore che non sogno neppure!
CRIMINALE (minacciosissimo) Preferisci gridare per altri motivi? Non farmi perdere la pazienza!
GIULIETTA Perdonatemi, vi supplico! Da ora in poi mi lascerò guidare soltanto da voi!
CRIMINALE Prendi. (agli altri) Se sarà necessario, quando il medico accorrerà in sala lo prenderemo di sorpresa e ci impadroniremo delle chiavi dell’ascensore che porta al sotterraneo. Ora, ciascuno ai suoi posti.
ROMEO Dieci anni! Come sarà cambiata? Mi riconoscerà?

(Rullo di tamburi. Per l’eccitazione -o forse casualmente- a ACCUMULATRICE scappa di premere un paio di volte il suo pupazzetto, mentre con gran solennità INVENTORE si appresta a tirare la cordicella che dovrebbe attivare la Macchina, la quale si trova in modalità stand-by; svariate luci e lucine lampeggiano qua e là,… ma la cordicella si rompe!)

INVENTORE Per tutta la birra di Bafiera!
SCIANTOSA Che succede?
INSERVIENTE Si è spezzata la corda!
INVENTORE Accidenti!
CRIMINALE Che vuol dire?
INVENTORE Era l’uniko modo per avviare Makkina-fucci-da-eccetera-eccetera!
ROMEO Che sia un segno? Non devo rivederla?
PROFETA Malo Signo! Malo signo!
MADRE Resteremo bloccati qui!
TIRANNO Il Nostro Regno (enfatizza il nome) ci trattiene!
INSERVIENTE Non voglio restare qui, non voglio!
BUE Muuu!
CRIMINALE Calma! Calma! State tutti calmi! (ma il meno calmo è lui – è terrorizzato all’idea di rimanere nel manicomio) Abbiamo un piano di riserva! Abbiamo un piano di riserva! Nascondetevi! (tutti si dirigono dietro la Macchina; a ROMEO e INSERVIENTE) Voi due, con me. Prendete una mazza, un bastone, qualcosa! Andiamo. E tu, bevi!
GIULIETTA Io…
CRIMINALE Bevi, ho detto!
GIULIETTA Romeo…
ROMEO Eccomi.
GIULIETTA E se fosse un veleno che il frate avesse preparato con astuzia per farmi morire?
ROMEO Ma no, Giulietta cara. Bevi tranquilla.
GIULIETTA E se questa mistura non agisse? E se mi svegliassi nella tomba prima dell’arrivo del mio Romeo? Non può essere che svegliandomi troppo presto in mezzo al nauseabondo lezzo di morte e a urla lamentose simili a quelle della mandragora che fanno impazzire gli uomini che le odono, non può darsi che io allora diventi pazza tra quei terrori sovrumani?
ROMEO (pratico) Mal di pancia. Avrai solo mal di pancia. Ti starò io accanto. (guarda CRIMINALE: non può più appostarsi con lui; CRIMINALE gli fa cenno di sì e chiama a sé BUE a sostituirlo dietro il Nascondiglio) Bevi!
GIULIETTA Ebbene, mi hai consolata meravigliosamente. Bevo! (beve) Ahi! Ahi! Ahi-ahi-ahi!

(ROMEO le sta effettivamente accanto mentre lei si contorce, tenendole la mano – cerca di fare quello che può. CRIMINALE, BUE e INSERVIENTE si consultano per coordinarsi, poi i primi due si nascondono dietro il Nascondiglio, l’altro va presso l’interruttore delle luci della sala. Presto si sentono rumori di passi in avvicinamento. A un cenno della mano di CRIMINALE si spengono le luci e si sente un urlo soffocato e un tonfo. Si riaccendono le luci e vediamo un corpo che viene trascinato verso la quinta vicino al Nascondiglio -non vediamo la testa- a giudicare dal camice si tratta di un medico. Da dietro le quinte sentiamo:)

CRIMINALE Preso!
BUE Muuu!
INSERVIENTE Dannazione!
CRIMINALE Cosa c’è?
INSERVIENTE Non ha le chiavi dell’ascensore!
BUE Muuu!

(I tre rientrano, BUE ha in mano il camice. Gli altri escono da dietro la Macchina, mentre ROMEO lascia sul posto una GIULIETTA ancora un po’ sofferente.)

ROMEO Come, non ha le chiavi?
CRIMINALE Calma, calma! C’è ancora una possibilità.
INSERVIENTE Quale?
CRIMINALE Uno tra noi indosserà il camice, scenderà al pianterreno, si farà dare le chiavi e tornerà per dare anche agli altri la possibilità di fuggire per il sotterraneo.
PROFETA Uno tra nuie?

(Silenzio improvviso e di tomba. Tutti circospetti. Si guardano l’un l’altro, pensando la stessa cosa. Sospettando la stessa cosa. BUE si trova al centro e ha il camice in mano. D’un colpo, guidati come dallo stesso pensiero, tutti gli altri, tranne ACCUMULATRICE, che non si trova lontano da BUE, puntano lo sguardo prima sul camice, poi su BUE.)

SCIANTOSA Chi?
INSERVIENTE Dovremo tirare a sorte.
TIRANNO Già.

(BUE si guarda intorno e incontra gli sguardi fissi su di lui, famelici. Sempre fuori da ogni contesto, ACCUMULATRICE preme il suo pupazzetto, emettendo un suono prolungato. Ha l’effetto di un grilletto. BUE non regge, getta in aria il camice e corre vie, prendendo per la mano ACCUMULATRICE. I due vanno a nascondersi dietro la Macchina, mentre tutti gli altri, sempre all’unisono, scattano verso il camice, contendendoselo in una rissa furibonda quando ricade a terra. Infine, emerge CRIMINALE col camice tra le mani.)

CRIMINALE Andrò io.
INSERVIENTE Scordatelo!
SCIANTOSA Credi di essere il più furbo?
CRIMINALE È l’unico modo.
PROFETA La Prufezia è chiara: soltanto uno tra nuie si salverà!
MADRE Già. Chi ci dice che tornerai a prenderci e che non ne approfitterai per andartene da solo?
ROMEO Giusto: perché mai dovresti rischiare la libertà appena acquisita?
CRIMINALE Parola mia! Parola di…
ROMEO Parola di?
CRIMINALE Parola mia!
MADRE Se uno dovrà salvarsi, perché tu?
CRIMINALE (gli altri gli si stringono intorno, viene accerchiato; a ogni scambio di battute il cerchio si stringe) Tornerò!
PROFETA Tu mente sapendo di mentire!
CRIMINALE No!
GIULIETTA O cuore di serpente! Perfetto contrario di quello che sembravi!
SCIANTOSA Tu sei l’ultimo arrivato, qui!
CRIMINALE E con ciò?
ROMEO Io da dieci anni sono rinchiuso qui dentro!
INSERVIENTE Tu non hai subìto quello che ho subìto io!
MADRE Se non possono salvarsi tutti i figli, che si salvi almeno la loro madre!
INVENTORE Tu pensa che noi scemi?
CRIMINALE No, ma è l’unico modo – io…
TIRANNO (agli altri) Caricaaa!

(Si lanciano tutti contro CRIMINALE. ACCUMULATRICE esce da dietro il Nascondiglio, correndo – per quanto può - verso il gruppo, animata da non si capisce bene quali intenzioni. BUE la segue a ruota – più per proteggerla che per altro.
Scivoliamo nel mondo di ACCUMULATRICE, che riprende la sua narrazione muovendosi tra la selva di persone sul palco. Non appena comincia a parlare, BUE, unico fra tutti e a velocità normale, prima volge la testa verso di lei, poi abbassa le braccia, che aveva alzate, e rimane così, a osservarla, per tutto il tempo.
)

ACCUMULATRICE I due si cercano. Senza requie, senza risparmiarsi. Ancora non si conoscono, eppure, senza saperlo, sono già sposi. Giorno e notte, notte e giorno, lo sguardo dell’uno si allunga impaziente oltre l’orizzonte alla ricerca dell’altra, lo sguardo dell’altra si aggira ansioso tra boschi e giardini.
La ricerca è continua, serrata. Mai un momento di pausa, mai un ripensamento, mai un accenno di rinuncia. Semmai, i due insistono, e con vigore ancora più acceso. Fosse in suo potere, le offrirebbe il cielo azzurro. Fosse in suo potere, gli offrirebbe il cielo stellato. Nonostante il vorticoso impegno di entrambi, i due non si trovano. Giungono, ciascuno per proprio conto, a setacciare l’intero globo, palmo a palmo, ma l’ultimo palmo li vede come il primo: soli, e desiderosi l’uno dell’altra.
Invece di arrendersi, i due, facendo propria agli antipodi la stessa decisione, riprendono il loro vagare, senza mai fermarsi. Tornano in luoghi già visitati, salutano volti già incontrati, attraversano stagioni già vissute. Gli anni si susseguono, ma è come se non lo facessero. Nulla muta in loro. Perché non c’è un momento in cui la passione per lei non gli arda rossa in petto, un momento in cui la lontananza da lui non la renda pallida d’ansia.

(Brevissima pausa silenziosa, tutti immobili. Cambio luci. Dal gruppo immobile si stacca ROMEO.)

ROMEO E se anche tornasse? O se è per questo, se indossassi io il camice e andassi a prendere le chiavi? A cosa varrebbe? Voglio davvero uscire? Voglio davvero affrontare… voglio davvero affrontarla? È davvero quel che desidero rivederla - (scatto rabbioso) rivederla accanto a un altro? Sciogliere ogni dubbio residuo, andarla a cercare, scoprire dove abita, senza preavviso invadere pieno di speranza la sua vita e lanciarmi a mille all’ora contro una parete di granito? Perché se si fosse legata indissolubilmente a un altro… a un uomo che non può amarla che una frazione di quanto non l’abbia amata io per tutti questi anni – se non potessi più nemmeno legittimamente dirle: “Eccomi qui! Mi vedi? Sono qui per te!” – se non potessi più nemmeno legittimamente dirle: “Ti amo” (respiro affannoso, si ricompone a forza) - No, ne morirei. Ne sto già morendo. Questa storia della fuga è stata tutta un errore; la maledetta tentazione di un animo malato - lo spirare dell’ultima speranza di chi ormai vive respirando non aria, ma speranza. (pausa) Sciocca, sciocca tentazione. (pausa; risoluto - alza la testa, sguardo fisso di fronte a sé:)
Non si andrà da nessuna parte.

(ROMEO esce di scena; tutti gli altri rimangono immobili ai loro posti.
Si ode scattare una lunga sirena: il manicomio è in allarme.
Sulla sirena, buio graduale abbastanza lungo.
Delle luci graduali ci fanno assistere al triste smantellamento della macchina, veloce e sistematico. Sul finire, buio graduale. Al buio, si riposiziona il trono.
)

SCENA 16


(Luce piena, “sala del trono”.
Come nella scena 6-REPRISE, le luci vanno e vengono.. Dopo l’inizio della musica, la luce in scena, che va e che viene, è soltanto quella dei riflettori in fondo. In questa ambientazione luminosa, si vedono entrare in controluce, uno a uno, da destra e da sinistra, sul fondo, i vari personaggi, tranne CRIMINALE, - chi spinto, chi dimesso, chi in fuga. Formano una linea sul fondo della scena. Quando raggiungono la propria posizione, adottano una posa caratterizzante. Giunti tutti e dieci, buio di colpo.
Si riaccendono lentamente i riflettori in fondo, questa volta insieme a un cono di luce in verticale sul trono, di fronte al quale troviamo CRIMINALE, esagitato. CRIMINALE blatera, coperto da una musica di sottofondo. È completamente pazzo. Si muove freneticamente, come un leone in gabbia, all’interno del cono di luce che lo illumina, i cui limiti sono avvertiti da lui come fossero solide pareti. Dopo qualche tempo, anche le figure in controluce prendono a muoversi, a tempo di musica ma discretamente, sul posto, a piccoli scatti.
Buio graduale.
Silenzio.
)

SCENA 17


(“Sala del trono”. I segni del potere sono stati ripristinati, così come i ruoli. INSERVIENTE indossa la divisa lacerata ma rammendata alla bella e meglio. Impostazione simile a quella dell’inizio della scena 5.
Tutti nelle stesse posizioni, ma hanno un aspetto estremamente pallido e sofferto, come quello di INSERVIENTE e ACCUMULATRICE al ritorno dal trattamento -scena 6-reprise-.
Un ordinario giorno alla “corte” ripristinata. TIRANNO è seduto sul trono, con una mano regge lo scettro, con l’altra la guancia sinistra: è visibilmente annoiato; il BUE sta in piedi, a fianco, sulla destra, leggermente indietro, e guarda dritto di fronte a sé. PROFETA è seduto sullo sgabello. Da come regge il bastone, si direbbe addormentato. Sulla sinistra, ROMEO corteggia GIULIETTA, la quale mette in atto il suo solito tira e molla, per la gioia e la frustrazione del suo spasimante. SCIANTOSA si sfoga con MADRE, che ha in mano una scopa e che lancia occhiatacce a ROMEO e già pregusta una educativa tirata d’orecchie. SCIANTOSA si decide e va a depositarsi tra le braccia di TIRANNO. Inventore, in un cantuccio, sperimenta con un paio di alambicchi improvvisati contenenti del liquido colorato. Versa una goccia di un liquido in uno dei due, generando una soddisfacente nuvola di fumo. Ripete più volte l’esperimento. ACCUMULATRICE va ora dall’uno, ora dall’altro, a chiedere se non hanno per caso un qualche oggetto particolare. Chi le risponde in modo cortese, chi la manda a quel paese, finché non giunge da PROFETA che, seppur cieco, riesce ad afferrare al volo una mosca, che le porge. CRIMINALE, camminando piegato e con aria dispettosa, sogghigna, si gratta e segue ACCUMULATRICE, finché non le fa un dispetto. Manca soltanto INSERVIENTE.
A un certo punto, entra INSERVIENTE. Cessa la musica. Smettono tutti di fare quello che stavano facendo e lo fissano, con aria ebete. La sua non è molto dissimile.
)

INSERVIENTE Oggi cominciamo con… (sembra mancargli la forza fisica per parlare) con… (con l’indice, indica BUE; avvicinandoglisi dice, senza troppa convinzione:) Andiamo, su. È per il tuo bene.
BUE Muuu.
INSERVIENTE (lo prende sottobraccio) Lo sai, no? Lo sai che è per il tuo bene.
BUE (non oppone alcuna resistenza) Muuu.
INSERVIENTE Vero, che dopo ci sentiamo meglio?

(Nel frattempo, continuando a corteggiare GIULIETTA (la quale, come tutti gli altri è come se non sentisse quanto viene detto):)

ROMEO Ne è valsa la pena? Ho mantenuto integra la mia speranza, è vero - ma è un cibo che sostiene senza saziare. Cosa dovevo fare? Cosa dovevo fare, Giulietta cara? Cosa avresti fatto tu? (INSERVIENTE e BUE passano accanto ROMEO) Cosa avresti fatto tu, mio buon… Bue? (ferma i due, i quali mostrano di non aver nessuna fretta) So che non puoi rispondermi, forse non mi comprendi neanche, quando parlo, ma voglio scusarmi. Con te, che non hai mai fatto un torto a nessuno. Con tutti. Ci ho pensato a lungo, sai? Che diritto avevo? Che diritto avevo io di impedire la fuga anche a tutti voi? (pausa) Ma ho anche pensato: che vita possono condurre dei pazzi come voi – no, come noi – là fuori? Ha ragione lui (indica TIRANNO): qui si è accuditi. Qui nessuno chiede niente, qui si può sopravvivere - senza altre preoccupazioni. Però sento di doverti comunque delle scuse. Potrai perdonarmi?
BUE (apre la bocca, la tiene aperta per un tempo, poi:) Ti perdono.

(ROMEO è scioccato, non si aspettava una risposta.
Dopo un breve tempo, tutti fissano BUE.
Silenzio e immobilità assoluta.
L’immobilità viene spezzata da BUE.
)

BUE Ti perdono, ma soltanto perché non si può non perdonare un… pazzo. Muuu. Soltanto un pazzo può farsi rinchiudere volontariamente tra pazzi. Muuu. Soltanto un pazzo può resistere per anni tra pazzi. Muuu. Soltanto un pazzo può rinunciare all’unica occasione di libertà che ha. Nessuno di loro l’ha fatto. Tu soltanto. Muuuu!
Quella della fuga era forse l’ultima speranza che mi rimanesse – a me, che non so neanche perché mi ritrovo qui – per caso, per ingiustizia, per punizione… - La speranza è l’ultima a morire. Muore persino dopo colui che ha sperato. Hai fatto bene a preservare la tua ultima speranza. Ora che mi hai privato della mia, ti capisco - ti capisco benissimo.
La speranza è una pazzia. La più preziosa tra tutte. E certe speranze possono valere qualsiasi sacrificio.
ROMEO Cosa vuoi dire? Cosa vuoi dire?
BUE Muuu.
ROMEO Cosa vuoi dire!

(BUE prende sottobraccio INSERVIENTE e i due si riavviano verso l’uscita. ROMEO è visibilmente tormentato. Non sappiamo quanto, ma senza dubbio ripensamenti e sensi di colpa fanno parte dei suoi pensieri.)

INSERVIENTE (uscendo con BUE) Torno subito. Mi raccomando.

(Buio graduale. La scena si svuota.)

SCENA 18


(Luce su ACCUMULATRICE, che racconta all’impiedi. Siamo nel mondo di ACCUMULATRICE.)

ACCUMULATRICE I due si cercano. Senza requie, senza risparmiarsi. Ancora non si conoscono, eppure, senza saperlo, sono già sposi. Giorno e notte, notte e giorno, lo sguardo dell’uno si allunga impaziente oltre l’orizzonte alla ricerca dell’altra, lo sguardo dell’altra si aggira ansioso tra boschi e giardini.
La ricerca è continua, serrata. Mai un momento di pausa, mai un ripensamento, mai un accenno di rinuncia. Semmai, i due insistono, e con vigore ancora più acceso. Fosse in suo potere, le offrirebbe il cielo azzurro. Fosse in suo potere, gli offrirebbe il cielo stellato. Nonostante il vorticoso impegno di entrambi, i due non si trovano. Giungono, ciascuno per proprio conto, a setacciare l’intero globo, palmo a palmo, ma l’ultimo palmo li vede come il primo: soli, e desiderosi l’uno dell’altra.
Invece di arrendersi, i due, facendo propria agli antipodi la stessa decisione, riprendono il loro vagare, senza mai fermarsi. Tornano in luoghi già visitati, salutano volti già incontrati, attraversano stagioni già vissute. Gli anni si susseguono, ma è come se non lo facessero. Nulla muta in loro. Perché non c’è un momento in cui la passione per lei non gli arda rossa in petto, un momento in cui la lontananza da lui non la renda pallida d’ansia.
(soffiato) Un momento in cui la speranza venga meno.
Finché (si siede sul trono) un giorno, nel fugace buio di un’eclissi, increduli e terrorizzati, non si incontrano. Ancora non si conoscono, eppure-… (sospiro silenzioso) E finalmente, dopo un’eternità trascorsa a inseguirsi a vicenda, è in quella avvolgente cecità che Sole e Luna riescono, per un attimo, a fissarsi negli occhi.

(ACCUMULATRICE per un po’ guarda davanti a sé. Sorride, come se già sapesse che c’è qualcuno e chi è quel qualcuno. Poi si gira. Luce su BUE, posto vicino alla quinta di destra. È all’impiedi, fermo. Evidentemente ha ascoltato tutto. ACCUMULATRICE gli sorride...)

BUE (timido, ricambia il sorriso) Muuu...

(ACCUMULATRICE continua a sorridere, sommergendo tutto con la sua grazia.
Le luci si intensificano, biancore accecante, buio repentino.
)


FINE



TESTO VINCITORE DEL PREMIO SPECIALE MIGLIOR AUTORE UNDER 30 “OLTREPAROLA”, I EDIZIONE " (2005)

e-mail:pdsiculo2@tiscali.it

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