IL MAGO DEI NUMERI

rielaborazione da H. Hezensberger

Personaggi
Primo folletto (presentazione)
Narratore
Roberto
Mago dei Numeri
Professor Mandibola
Calcolatrice
I numeri moscerini
La mamma di Roberto
Secondo folletto (pag. 13)
Lepre 1
Lepre 2
Terzo folletto (pag. 17)
Alberto
Enzo
Quarto folletto (pag. 18)
Bettina
Dorotea
Gli altri compagni di classe
Lord Ruzzolo
Dottor Klein
Professor Cantor
Professor Boiler
Professor Gas
Il Dignitario
Quinto folletto (pag. 28)
Sesto folletto (pag. 28)


PRESENTAZIONE


PRIMO FOLLETTO: Roberto è uno di quei tanti poveretti per i quali la matematica è un'ossessione, fonte di sudori freddi e di incubi nelle notti che precedono i compiti in classe: quel mondo astratto e senza magia proprio non gli va a genio.
Una notte però gli appare in sogno uno strano ometto tutto rosso che inizia a proporgli strani giochi di prestigio: non con le carte, ma con i numeri. E così avviene per altre dieci notti, e più il tempo passa, più Roberto si addentra in sistemi numerici complessi, più comprende quali leggi e meccanismi li governano.
Quando infine con il suo insolito maestro raggiunge il "Paradiso dei Numeri", dove Pitagora, Archimede, Johnny della Luna, i professori Gas e Ruzzolo ancora stanno chini sui libri nel tentativo di risolvere problemi ai quali l'umanità da migliaia di anni cerca di trovare una soluzione (non sempre riuscendoci), Roberto ha ormai scoperto che la matematica non è quella noiosa e un po' crudele propinatagli dal professor Mandibola, ma un universo affascinante e misterioso, a volte utile.


LA PRIMA NOTTE


(In camera di Roberto - quinte piccole con la camera)

NARRATORE: Da un po' di tempo ormai, Roberto si era stufato di sognare…
ROBERTO: (seduto e pensieroso) Faccio sempre la figura del cretino!
NARRATORE: Nei sogni veniva inghiottito spessa da un orrendo pescione, oppure gli capitava di essere su uno scivolo che non finiva mai…
ROBERTO: (spaventato, come se stesse dormendo) Ferma!! Aiuto!!
NARRATORE: Ma non c'era niente da fare, la velocità aumentava e aumentava e alla fine Roberto si svegliava i un bagno di sudore. Lo fregavano anche quando desiderava moltissimo qualcosa, per esempio una bicicletta da corsa con ventiquattro rapporti: sognava la bici giù in cantina, sapeva anche la combinazione del lucchetto -12345- … allora scendeva giù in cantina e cosa trovava? Un topo morto! C'era cascato come un pollo! Via via Roberto capì come difendersi da queste carognate…
ROBERTO: (come sopra) Ecco il pesce schifoso…vorrà inghiottirmi…ma è chiaro che sto sognando! Oh, sono di nuovo sullo scivolo…non c'è niente da fare…sto scivolando…ma non scivolo davvero! Della bici non mi interessa proprio niente…e anche di quello stupido videogioco!
NARRATORE: Roberto aveva capito che i sogni lo imbrogliavano, ma un giorno apparve il Mago dei numeri: Roberto sognava un prato, una prato strano perché l'erba cresceva altissima verso il cielo. Si guardò attorno e vide un signore abbastanza vecchio e piccolo che lo stava osservando con occhi scintillanti.

(Entra in scena il Mago dei numeri senza fare rumore)

ROBERTO: (sveglio, ma assonnato) E tu chi sei?
MAGO DEI NUMERI: Sono il Mago dei numeri!
ROBERTO: Io non voglio farmi prendere in giro da un nanetto come te! E poi il Mago dei numeri non esiste!
MAGO DEI NUMERI: Ah no? E se non esisto perché mi rivolgi la parola?
ROBERTO: (stizzito) E poi odio qualsiasi cosa abbia a che fare con la matematica.
MAGO DEI NUMERI: Perché?
ROBERTO: "Se due pasticcieri in sei ore fanno 444 ciambelle, quanto tempo impiegano cinque pasticcieri a farne 88?" tutte scemenze, un modo da sciocchi per passare il tempo. Quindi fila, aria!
MAGO DEI NUMERI:(avvicinandosi a Roberto) Chi ti ha raccontato la storia delle ciambelle? Un professore probabilmente!
ROBERTO: Chiaro! Il professor Mandibola che, mentre noi stiamo impazzendo sui compiti di matematica, tira fuori di nascosto una ciambella dalla borsa e se la mangia mentre noi siamo lì a lavorare.

(compare il professore con aria molto severa, come voce fuori campo "in vista")

PROF. MANDIBOLA: Allora ragazzi come andiamo…il compito è abbastanza difficile per voi…per me sarebbe una sciocchezza perché la matematica ed io…
MAGO DEI NUMERI:
Va beh, mi dispiace per il tuo professore, ma con la matematica quella roba non c'entra. Sai una cosa? Gran parte dei matematici i calcoli non li sa nemmeno fare. Non vogliono sprecare tempo, usano la calcolatrice. Ne hai una anche tu?
ROBERTO: Certo, però a scuola non possiamo usarla.
MAGO DEI NUMERI: Non fa niente, ho capito. Però sapere un po' le tabelline non fa male, può tornare utile se si scaricano le batterie. Ma la matematica è un'altra cosa, caro mio!
ROBERTO: Stai solo cercando di farmi cambiare idea! Ma di te non mi fido e se ti viene in mente di rifilarmi esercizi anche in sogno mi metto ad urlare.
MAGO DEI NUMERI: Voglio solo fare quattro chiacchiere. La notte non ho impegni e così ho pensato di passare da te che non ne puoi più di fare quei pessimi sogni.
ROBERTO: È vero!
MAGO DEI NUMERI: Allora siamo d'accordo!
ROBERTO: Però non mi faccio fregare!
MAGO DEI NUMERI: Non si parla così ad un mago!
ROBERTO:Scusami. Vorrei riuscire a parlare della matematica come si parla di film, biciclette…altrimenti un mago a che cosa serve?
MAGO DEI NUMERI: Ci siamo, amico mio! Di magico i numeri hanno che sono semplici, non ti serve nemmeno la calcolatrice. Puoi farci tutto. Se i numeri grandi ti fanno paura, per esempio cinquemilionisettecentoventitremilacentododici, iniziamo così 1+1+1+1+1+1 e arriva a cinqumilionieccetera. Non è complicato, o no?
ROBERTO: Sì, hai ragione!
MAGO DEI NUMERI: Quando sarai arrivato a cinquemilionieccetera continuerai a contare perché i numeri sono infiniti.
ROBERTO: E tu come fai a saperlo? Hai fatto la prova?
MAGO DEI NUMERI: No. Ci si metterebbe troppo tempo e non ne vale la pena.
ROBERTO: Mah, o posso contare fino ad un certo punto e allora i numeri sono finiti, oppure sono infiniti e allora non finisco più di contare.
MAGO DEI NUMERI: Riesci ad immaginare quanti chewing gum sono stai usati nel modo fino ad oggi?
ROBERTO: Tantissimi, Alberto, Bettina, Charlie nella mia classe, poi quelli dell'Europa, poi quelli dell'America…saranno miliardi!
MAGO DEI NUMERI: Minimo! E se saremo arrivati all'ultimo chewing gum, quando ne prendo un altro dalla tasca sono al numero successivo…ma non devo contarli, basta capire che si può andare avanti e funziona anche al contrario.
ROBERTO: Al contrario?
MAGO DEI NUMERI: Devi sapere che non esistono solo numeri infinitamente grandi, ma anche infinitamente piccoli.
ROBERTO: Mi fai venire la nausea…piantala!
MAGO DEI NUMERI: Calmati ROBERTO: in fondo è facilissimo. Ecco guarda, prendo un altro chewing gum (prende un'asse)
ROBERTO: Che stai facendo? Non è un cheiwng gum!
MAGO DEI NUMERI: In sogno questo è un chewing gum che, per il momento è intero e si scrive così 1/1. Adesso lo spezzo, ma mettiamo il chewing gum sopra e le persone sotto 1/1+1…adesso ne vorranno anche altri compagni delle tua classe…
ROBERTO: Alberto e Bettina.
MAGO DEI NUMERI: D'accordo: a ciascuno un quarto 1/1+1+1+1… ma anche altra gente ne vuole e ognuno di noi deve spezzare il suo quarto.
ROBERTO: Ma si può andare avanti fino alla nausea!
MAGO DEI NUMERI: Possiamo continuare a dividere il nostro chewing gum in pezzi non più visibili ad occhio nudo, ma non importa, ne daremo un pezzetto a tutti gli abitanti della terra, ma anche ai topi!
ROBERTO: Continuare a mettere degli uno è una noia!
MAGO DEI NUMERI: Naturalmente sarebbe più pratico se ci venisse un'idea migliore invece di continuare a scrivere 1+1+1+1+1+1. E' per questo che ho inventato tutti gli altri numeri.
ROBERTO: Tu avresti inventato tutti i numeri?
MAGO DEI NUMERI: Beh, io o qualcun altro, che importa? Se vuoi ti faccio vedere come dall'uno si ricavano tutte le altre cifre.
ROBERTO: Come si fa?
MAGO DEI NUMERI: È molto semplice: 1X1=1, 11X11=
ROBERTO: Ti servirà la calcolatrice!
MAGO DEI NUMERI: Certo che no! 11X11=121. Hai visto che con tanti una abbiamo fatto il due? Dimmi quanto fa 111X111?
ROBERTO: Mi serve la calcolatrice, a mente non ci riesco!
MAGO DEI NUMERI: Allora usala, anzi te la do io (entra un personaggio calcolatrice).
ROBERTO: 111X111 fa 12321. Grandioso, abbiamo un tre!
MAGO DEI NUMERI: Continua!
ROBERTO:1111X1111=1234321 ……. 11111X11111=123454321
MAGO DEI NUMERI: Ottimo! Ti sarai accorto che, se continui, non solo ti vengono fuori tutte le cifre da due a nove, ma potrai anche leggere il risultato sia da sinistra a destra che da destra a sinistra come la parole ANNA, OTTO, ANILINA.
ROBERTO: Posso continuare?
MAGO DEI NUMERI: Certamente! Con 11 111 111 111X11 111 111 111 hai già provato?
ROBERTO: No, ancora no. Non credo che possa funzionare!
MAGO DEI NUMERI: Allora metto un uno qui, tre qui…che confusione…non ci riesco. Come facevi a saperlo?
ROBERTO: Non lo sapevo, ho solo tirato ad indovinare!
MAGO DEI NUMERI: Come ti permetti, con la matematica non si tira ad indovinare!
ROBERTO: Ma sei stato tu a dire che si poteva andare avanti all'infinito!
MAGO DEI NUMERI: (arrabbiato) Sei un principiante e vuoi spiegare a me come vanno le cose?

(Roberto è nuovamente a letto)

NARRATORE: Roberto sentì un gran botto: era caduto dal letto, gli girava la testa ma, pensando come aveva fregato il mago, della matematica gli veniva da ridere.


LA SECONDA NOTTE


(in un bosco - fondale a parete fisso)

NARRATORE: (Roberto mima la scena descritta dal narratore)
Roberto stava scivolando, era la solita storia anche se, questa volta si trattava di una pertica. Quando, con una gran botta atterrò sul muschio, comparve il Mago dei numeri.

MAGO DEI NUMERI: Da dove arrivi? Siediti qui vicino a me.

(entrano i numeri moscerini)

ROBERTO: (facendo finta di scacciare delle mosche, zanzare…)
Mi chiedo chi ha avuto la trovata dei numeri-moscerini! Che persecuzione questi numeri!
MAGO DEI NUMERI: (con un soffio li scaccia via tutti)
Ecco fatto, ora puoi stare più tranquillo!
Sai, ho pensato che manca una cosa: lo zero.
ROBERTO: Perché?
MAGO DEI NUMERI: Lo zero è l'ultimo numero che è venuto in mento all'uomo ed è il più raffinato di tutti. Guarda! Quando sei nato, Roberto?
ROBERTO: Nel 1986.
MAGO DEI NUMERI: MCMLXXXVI
ROBERTO: I numeri dei cimiteri.
MAGO DEI NUMERI: Li hanno inventati gli antichi romani.
I è uno, X è dieci, M è mille, C è cento.
ROBERTO: Come sono complicati!
MAGO DEI NUMERI: Sai perché, proprio perché i romani non avevano lo zero.
ROBERTO: Finiscila, lo zero è niente e basta!
MAGO DEI NUMERI: Giusto! E questa è una cosa geniale! Non è facile avvicinarsi allo zero: ti ricordi il chewing gum? Abbiamo trovato della porzioni molto piccole, ma allo zero non ci saremmo arrivati.
ROBERTO: Beh, allora?
MAGO DEI NUMERI: Dobbiamo trovare un'altra via e possiamo provare con il meno. Calcola tu…
ROBERTO: Io non so fare i calcoli!
MAGO DEI NUMERI: Non dire sciocchezze. 1-1…
ROBERTO: Zero! Ma perché scriverlo, perché ci vuole una cifra apposta per qualcosa che non c'è?
MAGO DEI NUMERI: Calcola: 1-2…
ROBERTO: Meno 1.
MAGO DEI NUMERI: Giusto, però se non usi lo zero la sequenza dei numeri viene così: 4,3,2,1,-1,-2,-3,-4 e se la differenza tra 4 e 3 è 1 tra 1 e -1…hai saltato un numero!
ROBERTO: Lo zero, maledizione!
MAGO DEI NUMERI: Vedi, i romani pensavo di farcela senza lo zero e così dovevano tormentarsi con tutte quelle scritture complicate. Sei stanco o possiamo procedere?
ROBERTO: Non sono stanco!
MAGO DEI NUMERI: Allora, 9+1…
ROBERTO: 10!
MAGO DEI NUMERI: Ma 1+0 non fa 10.
ROBERTO: Ma no! Non ho scritto 1+0, ho scritto un 1 e uno 0 così viene 10.
MAGO DEI NUMERI: Perché sarebbe 10? Perché si scrive così?
ROBERTO: Quanti perché! Ti diverti?
MAGO DEI NUMERI: Non vuoi sapere la regola del saltello?
ROBERTO: Da quando in qua i numeri saltellano?
MAGO DEI NUMERI: Si dice saltello perché io voglio che sia così, non sono a caso il mago dei numeri! Adesso ti spiego: prendiamo la tabellina dell'1: 1x1=1,1x1x1=1…prova a fare lo stesso con il due: 2x2=4, 2x2x2=8; se prendi il cinque ti arrampicherai ancora più velocemente. 5x5=25, 5x5x5=125
ROBERTO: Basta!
MAGO DEI NUMERI: Perché ti agiti tanto quando vedi numeri grandi? Sono inoffensivi!
ROBERTO: Non ne sono convinto, è difficile continuare a moltiplicare il cinque.
MAGO DEI NUMERI: Hai ragione, infatti il MAGO DEI NUMERI:scrive 52=25, vedi lo faccio saltellare.
ROBERTO: 105=100000.
MAGO DEI NUMERI: Lo zero è così: più sta davanti più vale, più sta in fondo meno vale. I romani non riuscivano a saltellare perché non avevano lo zero. Prendi il tuo anno di nascita.
ROBERTO: Ancora un numero grande!
MAGO DEI NUMERI: Inizia dal fondo, devi iniziare dal fondo!
ROBERTO: Non arrabbiarti sempre, mi ricordi Mandibola! Allora 6x1=6.
MAGO DEI NUMERI: Adesso con l'otto devi saltellare: 8x10=80
ROBERTO: Ho capito: 9x100=900, 1x100=1000 saltellando tre volte: allora 6+80+900+1000=1986…ma è facilissimo!
MAGO DEI NUMERI: Aspetta che tiri fuori i numeri schiacciati, poi quelli immaginari, poi quelli irragionevoli…

(buio per l'entrata delle quinte della camera da letto)

ROBERTO: Aiuto, sono sveglio! Mamma sai quando sono nato? 6x1 e 8x10 e 9x100 e 1x1000.
MAMMA: (mimando l'apertura delle finestre della camera di Roberto) Ma che cosa stai dicendo? Bevi la cioccolata, così ti riprendi perché mi sembri un po' confuso.
ROBERTO: Le madri non capiscono proprio tutto!


LA TERZA NOTTE


(permane il fondale a parete)

NARRATORE:
A Roberto non dispiaceva che il Mago dei Numeri andasse a trovarlo in sogno. Era sempre meglio che essere ingoiato da un orrendo pesce o scivolare sempre più giù in un buco nero.

ROBERTO: (stendendosi per addormentarsi)
Adesso mi devo addormentare, in modo da sognare quel fantasma che si dà tante arie…
MAGO DEI NUMERI: Perché sei così nervoso? Forse immagini che oggi tocca alle divisioni?
ROBERTO: Non ne possiamo fare a meno? Non sopporto le divisioni!
MAGO DEI NUMERI: Perché?
ROBERTO: Perché quando si usa il più, il meno o si moltiplica i conti tornano sempre. Quando si divide invece no, c'è il resto e mi dà un grande fastidio.
MAGO DEI NUMERI: È importante capire quando c'è il resto, a certi numeri glielo si legge in faccia che si possono dividere senza resto.
ROBERTO: (con superbia) Certo: i numeri pari sono un gioco da ragazzi se si dividono per due; anche nella tabellina del tre non ci sono problemi, è come quando si moltiplica: 9:3=3, 3x3=9; 15:3=5, 5x3=15.
MAGO DEI NUMERI: (arrabbiandosi) E invece non sai un bel niente: solo perché hai imparato a memoria le tabelline credi di avere capito tutto! Un bel niente sai! Per pura bontà accetto di dare qualche dritta ad un dilettante e lui si mette a fare lo strafottente!
ROBERTO: E tu saresti buono? Voglio andarmene!
MAGO DEI NUMERI: Se te ne vai non mi vedrai più e starai con il tuo prof. a morire di noia. Diciannove, prova con il diciannove, dividilo in parti uguali ma senza resto.
ROBERTO: Diciannove…lo divido in 19 parti uguali…oppure per zero…
MAGO DEI NUMERI: (alzando un po' la voce) È vietato dividere per zero, salterebbe in aria tutta la matematica: che risultato avresti dividendo per zero?
ROBERTO: Non lo so, 10, 100…
MAGO DEI NUMERI: Prima hai detto che 15:5=3 e che 3x5=15. Prova con 19:0 e qualsiasi numero andrà bene. Quindi la divisione per zero dà sempre un numero sballato. Devi sapere che esistono numeri che si possono dividere ed altri no: io preferisco questi perché sono dei príncipi e i matematici da anni si stanno rompendo la testa su di loro. Sono numeri meravigliosi: 11, 13, 17. Dimmi quali sono i primi numeri príncipi.
ROBERTO: Ok, allora 2,3 il 4 no…e poi gli altri!
MAGO DEI NUMERI: Come altri…il bello dei numeri príncipi è che nessuno sa con che ordine si presenteranno tranne il sottoscritto, ma io non lo dico a nessuno. Un numero non si rivela se è príncipe o no, bisogna fare la prova.
ROBERTO: (guardando il cartello) Allora elimino i pari, tranne il due… nella tabellina del tre…questo…questo no, il quattro, il cinque…ecco fatto! E' come un gioco!
MAGO DEI NUMERI: Certo, ma fino a cinquanta è facile…prova a pensare a 10 000 019, 141 421 356 237 307…questi sono ossi duri anche per i più grandi maghi dei numeri. Le anime più semplici ci provano con dei computer grandi grandi e, alla fine il computer va in tilt: con i numeri príncipi siamo ancora alle prime armi, è diabolico e divertente, non trovi?
ROBERTO: Ma allora perché pensarci tanto?
MAGO DEI NUMERI: Vedi, nel regno dei numeri non c'è quell'odore di muffa e di chiuso che c'è nella matematica del prof. Mandibola, lui e le sue ciambelle! Tieni presente che quando sommi due numeri tra loro c'è sempre un numero primo e anche che un numero pari è la somma di due numeri principi. 31+17=48, 29+5=34!
ROBERTO: Incredibile!
MAGO DEI NUMERI: Bene, ora devo andare perché ho in programma ancora qualche visita ai matematici, mi piace tormentarli un po'. Ciao.
ROBERTO: (addormentandosi) A presto!

NARRATORE: Roberto era contento di quelle visite notturne: il modo della matematica gli si stava aprendo con la facilità con cui sapeva andare in bicicletta o bere un bicchier d'acqua.

SECONDO FOLLETTO: Ehi tu ascolta: il trucco funziona anche con i numeri dispari, se prendi il 55 avrai 5+19+31=55. Prova con un altro numero e vedrai che funziona sempre, anche se non so spiegarti il perché.


LA QUARTA NOTTE


(nel bosco) - (fondale a parete) - (in scena Roberto e il Mago)

MAGO DEI NUMERI: Roberto, hai nuovamente dimenticato la calcolatrice!
ROBERTO: Ma quando sogno non posso portarmi dietro tutto! E poi, quando fai così, mi ricordi troppo il professor Mandibola.
MAGO DEI NUMERI: Provvederò io…(tira fuori una calcolatrice) ecco la tua calcolatrice! Scrivi 1:3 e leggi il risultato.
ROBERTO: 0.3333333333…ma non finisce mai? Che brutto numero, preferisco scrivere 1/3!
MAGO DEI NUMERI: Bravo, ma so che non sopporti le frazioni. Ora ti spiego da dove provengono tutti quei tre: il primo dopo la virgola sono decimi, il secondo centesimi e così via.
ROBERTO: Ma funziona soltanto con il tre?
MAGO DEI NUMERI:(con un modo di parlare molto calmo e sorridente) Oh, no! Di serpenti infiniti ce n'è come i granelli di sabbia in riva al mare. Prova a scrivere 7:11=0.63636363636363, oppure 6:7=0.857148571485714857…sai, i numeri sono creature davvero fantastiche, ciascuno ha il suo profilo, i suoi segreti. Ad esempio il serpentone di neve dietro la virgola che non finisce mai, ma è quasi un semplice uno; altri sono più indisciplinati e dietro la virgola fanno i matti. Sono i numeri irragionevoli e si chiamano così perché non stanno alle regole del gioco. Adesso ti spiego un'altra cosa.

NARRATORE: Roberto aveva paura perché quando il Mago diventava calmo aveva in tasca altri trucchi con i numeri.

MAGO DEI NUMERI: Allora fai saltellare il 2…
ROBERTO: 4,8,16,32
MAGO DEI NUMERI: Perfetto, adesso facciamo la stessa cosa all'indietro; io dico 16 e tu…
ROBERTO: 8
MAGO DEI NUMERI: Io dico 8 e tu…
ROBERTO: 4
MAGO DEI NUMERI: Ti devo precisare che questo trucco non si chiama saltellare, ma tirare fuori le rape: quindi rapa di 100 è 10. Qual è la rapa di 25?
ROBERTO: Se 5x5 è 25 allora cinque è la rapa di 25!
MAGO DEI NUMERI: Se continui così diventerai il mio assistente. Rapa 5929?
ROBERTO: (arrabbiato) Ci risiamo…come faccio a saperlo? L'hai detto anche tu che fare i calcoli è per deficienti!
MAGO DEI NUMERI: Rilassati, per questi problemi abbiamo la calcolatrice: cerca un tasto con il simbolo v: se lo premerai avrai rapa 5929…
ROBERTO: 77, ma se faccio rapa di 2 ho 1.4142135623, che orrore, non ha nessun senso!
MAGO DEI NUMERI: E proprio così, rapa di 2 è un numero irragionevole. Ti dirò che anche i quadrati sono tipi strani e di loro non ti devi fidare: guarda questo esempio (entra un disegno con un folletto), abbiamo un quadrato nero ed uno rosso. Riesci a vedere che quello rosso è il doppio di quello nero; se quello nero è 12, cioè un bang, quello rosso sarà due bang e, saltellando all'indietro, il suo lato sarà…
ROBERTO: Sì, rapa di due! Un numero irragionevole!
MAGO DEI NUMERI: I numeri irragionevoli sono tanti, vuoi vederne ancora o ti basta così?
ROBERTO: Grazie, basta così. Adesso devo fare una bella dormita perché altrimenti domattina non capirò niente a scuola.

NARRATORE: Il Mago dei Numeri se ne andò in punta di piedi per non svegliarlo e Roberto pensò che era proprio simpatico, si addormentò tranquillo e senza sogni dormì fino alla mattina.


LA QUINTA NOTTE


(prima in camera, poi fondale a parete)

NARRATORE: Per un po' di tempo Roberto tornò a sognare i suoi incubi. Grandi pesci orrendi, scivolate all'impazzata e senza fine, fiumi da attraversare senza ponti e con forte corrente. Quando si risvegliava era proprio a pezzi tanto che…

ROBERTO: (stiracchiandosi sul letto) Penso che smetterò si sognare!
LA MAMMA: (mentre gli sistema il letto) Mi sembra giusto anche perché dopo i tuoi incubi porti a casa sempre brutti voti.

NARRATORE: Una notte però…

MAGO DEI NUMERI: Ciao, ragazzo!
ROBERTO: Finalmente, eri a corto di idee che sei sparito?
MAGO DEI NUMERI: No, non sono a corto di idee anche se esse riguardano sempre i numeri. Oggi ti parlerò dei numeri triangolari: guarda. (esperimento 1,3,6,10…) Sai che cosa si può fare con i numeri triangolari?
ROBERTO: Certo che no!
MAGO DEI NUMERI: Un numero qualunque può essere composto con i numeri triangolari, puoi provare a sommare due numeri vicini e troverai quelli saltellati, puoi provare a sommare tutti i primi 12 numeri triangolari e otterrai…
ROBERTO: Che noia, è un esercizio del professor Mandibola!
MAGO DEI NUMERI: Nooo! Prova a scrivere i numeri triangolari come vedi nel cartello, fai una riga e poi somma.
ROBERTO: Ci sono! 13x6=78! Il dodicesimo numero triangolare!
MAGO DEI NUMERI: Sai ci sono anche quelli quadrati, pentagonali, esagonali. Sono numeri con cui si può giocare e divertirsi un mondo!


LA SESTA NOTTE

(fondale a parete)

MAGO DEI NUMERI: Devo confessarti che io non sono l'unico Mago dei Numeri e non sono nemmeno il più grande: i capi se ne stanno nei loro uffici a pensare "Rh uguale hn diviso n fattoriale per f di n parentesi aperta più theta parentesi chiusa": io non so che cosa significa e difficilmente ti spiegano. Però ricordo gli insegnamenti di Bonaccione, un vecchio Mago dei Numeri che aveva capito lo zero ed ha avuto la brillante idea dei numeri bonaccioni. Guarda (cartello) 1=1, 1+1=2, 1+2=3, 2+3=5, 3+5=8…se sommi i primi cinque e aggiungi uno trovi il settimo. Nemmeno la natura fa a meno dei numeri, persino gli alberi e le vongole sanno contare.
ROBERTO: (stupito) Non dire bestialità!
MAGO DEI NUMERI: Oppure le lepri, sono ancora più sveglie…ecco ne arrivano due.

(entrano in scena due lepri)

ROBERTO: (rivolto alle lepri) Vuole farmi credere che sapete contare, ma io non gli credo!
LEPRE 1: Che cosa sai tu delle lepri?
LEPRE 2:Ci vedi bianche e probabilmente pensi che siamo lepri delle Alpi.
ROBERTO: Lepri delle Alpi? Ma quelle ci sono solo d'inverno!
LEPRE 1: Ecco, appunto. Noi siamo bianche perché siamo giovani.
LEPRE 2: Tra un mese il nostro pelo sarà marrone e potremo avere due figli.
ROBERTO: Solo due? Le lepri fanno tanti figli.
LEPRE 1: Tanti sì, ma non più di due al mese.
MAGO DEI NUMERI: (porta in scena l'orologio delle lepri) Ecco l'orologio lepre: indica i mesi e vedrai che, scorrendo la lancetta, le lepri cambieranno il pelo e aumenteranno di numero. Se presti attenzione vedrai che le lepri si comportano come se conoscessero i numeri bonaccioni.

NARRATORE: Roberto era estasiato, ma talmente stanco che si addormentò subito e serenamente.

TERZO FOLLETTO: (con un cartello in mano) Se ancora non credete che la natura sappia contare guardate questo albero: le lepri erano difficili da contare, un albero sta fermo ed è più facile contare i rami. Cominciate dal basso e continuate verificando quanti saranno i rami sulla riga n.9.

LA SETTIMA NOTTE


(prima in camera da letto, poi fondale a parete)

LA MAMMA: (sta svolgendo le faccende domestiche) Roberto, proprio non ti capisco: prima uscivi a giocare con i tuoi amici, con Alberto, Charlie, Enzo e gli altri; adesso stai tutto il giorno in camera e invece di fare i compiti stai a disegnare lepri su un grande foglio di carta.
ROBERTO: (alla scrivania della sua camera per fare i compiti) Mamma, scusa se non ti rispondo, ma se interrompo quello che sto facendo perdo il conto.
LA MAMMA: Poi parli solo di numeri e, fino a poco tempo fa odiavi la matematica e ce l'avevi a morte con il professore e i suoi compiti per casa. Dai, Roberto, vai a prendere un po' d'aria.
ROBERTO: Hai ragione, ora scendo in cortile. (escono le quinte piccole)
ALBERTO: Ciao, Roberto, finalmente.
ENZO: Vieni a giocare con noi, sentiamo la tua mancanza.
ROBERTO: Non offendetevi ma proprio non ho voglia di giocare a calcio; ci vediamo un'altra volta.
ALBERTO ED ENZO: Ciao, ma non dimenticarti di noi.

NARRATORE: (rientrano le quinte piccole) Quando Roberto rientrò a casa era già ora di cena e poco dopo andò a dormire.
LA MAMMA: (voce fuori campo, mentre Roberto va in camera sua) Roberto, vai già a letto? Se fino a ieri volevi stare alzato!

NARRATORE: Roberto non rispose alla mamma, non per maleducazione, ma perché sapeva che se le avesse spiegato il motivo del suo strano comportamento la mamma non gli avrebbe creduto; come poteva dirle che anche le vongole e le lepri sapevano contare e che c'era un Mago dei Numeri che gli stava spiegando la matematica? Nella tasca del pigiama infilò un pennarello e appena addormentato…

MAGO DEI NUMERI: Ciao, Roberto! Oggi ti faccio vedere una cosa stupenda! E lascia perdere le lepri…ti faranno impazzire. Prova a mettere in fila questi 16 cubi.
ROBERTO: 16, un 2 saltellato quattro volte.
MAGO DEI NUMERI: Bravo, non ti sfugge proprio niente! Adesso osserviamo: si inizia con 1 e su ogni cubo successivo scriviamo sempre il risultato che abbiamo ottenuto sommando quello che c'è sopra.
ROBERTO: Vedo!! I numeri obliqui sul margine sono sempre degli uno, a fianco troviamo i numeri normali e questi…mi sembra di ricordarli…i numeri triangolari! Ma questo è come un grande monitor dei numeri!

NARRATORE: Il Mago dei Numeri era proprio contento: era riuscito a far nascere nella mente di Roberto la curiosità, la miglior ricetta per la matematica!

QUARTO FOLLETTO: Se voi osservate attentamente la costruzione noterete che in essa sono contenuti tutti i concetti matematici fin qui visti: ora non li ripeteremo ma…provate a riflettere…è come un bel gioco!

MAGO DEI NUMERI: Devi sapere che il triangolo dei numeri è una cosa molto più vecchia di me: se non ricordo male ha circa 2000 anni ed è un'idea di un cinese.
ROBERTO: Ho capito una cosa. La matematica è una cosa infinita e si può scavare tantissime volte e trovare qualcosa di nuovo.


L' OTTAVA NOTTE


(fondale a parete)

NARRATORE: Roberto era in classe: c'erano Alberto che giocava bene a calcio e Bettina che portava le trecce. In quel momento si apre la porta e…
MAGO DEI NUMERI: Buon giorno, vedo che state già litigando! Si può sapere che cosa succede?
ALBERTO: Bettina ha occupato il mio posto, le ho chiesto di cambiare, ma lei non vuole.
MAGO DEI NUMERI: Roberto, vieni alla lavagna e scrivi A e B oppure B e A così i posti sono assegnati.

NARRATORE: Nei dieci minuti successivi entrarono anche gli altri compagni di classe: Charlie, Dorotea, Enzo, Federica, Heidi che è tedesca, Ivan, Jeannine che è francese e Karol che è polacco. Roberto doveva aggiungere le loro iniziali sulla lavagna e studiare un sistema per sistemarli nei vari posti senza che litigassero.
MAGO DEI NUMERI: Vedi, mio caro amico, più persone ci sono più aumentano le possibilità di combinazione; allora basta scrivere il numero dei partecipanti e metterci dietro un punto esclamativo: 4! Che si dice quattro bum. Devo però precisarti che man mano che i numeri bum aumentano diventa indispensabile la calcolatrice. Sono affascinanti i numeri bum. Per esempio mi piacerebbe sapere che cosa succede se tutti danno la mano a tutti: lo puoi fare anche usando dei cerchi.
ROBERTO: Ma mi spieghi perché quando ti ci metti tu funziona sempre tutto?
MAGO DEI NUMERI: Nella matematica c'è un certo ordine ed è per questo motivo che tanti la odiano. Io non sopporto gli sciattoni e a questi non piacciono i numeri. Vedi anche il nostro triangolo dei numeri è ordinato e tu lo puoi usare per fare tutti i tuoi calcoli.

NARRATORE: (cambio scena: in classe) Roberto si svegliò e, come ogni mattina, si preparò per andare a scuola. Quando entrò in classe…

ALBERTO: Ecco il nostro secchione!

DOROTEA: Il nostro Roberto studia anche di notte!
BETTINA: Ma gli serve a qualcosa?
ROBERTO: Se voi sapeste…i numeri non ti fregano mai, proprio mai!

NARRATORE: In quell'istante entrò il professor Mandibola con la sua borsa piena di ciambelle.


LA NONA NOTTE
(nel testo decima)

(fondale a parete)

NARRATORE: Uan volta Roberto sognò una fitta nevicata: scendevano talmente tanti fiocchi che non si riusciva a veder altro attorno. Osservando i fiocchi Roberto si rese conto che erano tutti differenti.
ROBERTO: (guardando il modello di un cristallo) Stelle a sei punte in una stella a sei punte, raggi che si diramano in raggi sempre più piccoli. Ma che cosa hai lì?
MAGO DEI NUMERI:(entrando con in mano un computer) Ti ho portato qualcosa più grande di una calcolatrice: un computer. Ovviamente sai che sullo schermo vedi quello che digiti e con il mouse puoi disegnare tutto quello che vuoi. Scrivi la sequenza dei numeri bonaccioni.
ROBERTO: Devono essere proprio i tuoi preferiti…1,2,3,5,8…
MAGO DEI NUMERI: Adesso dividi i due vicini.
ROBERTO: Che forte! Ancora numeri che non finiscono e il 18 che morde la coda. Questi numeri vanno su e giù, più grande, più piccolo e così via.
MAGO DEI NUMERI: Proprio così! Tra i numeri bonaccioni ce n'è uno mediano che risulta più stabile e lo ritroviamo sempre partendo da qualsiasi numero normale: lo chiameremo numero folle ed è 1,618033989… Ora ti disegno un pentagono e dentro ad esso una stella rossa: qualsiasi linea che tu scelga sarà lungo il nostro numero folle.
ROBERTO: Ma è pura magia!
MAGO DEI NUMERI: Ora ti voglio spiegare come funzionano le figure piane e solide, ma, bada bene, qualsiasi figura piana e solida. Se noi mettiamo in relazione i nodi, le superfici e le linee troverai che vi è una legge molto ferrea a cui questi tre dati devono rispondere: vale per il cubo, per qualsiasi altro solido, per il brillante di tua madre e per i fiocchi di neve che hai notato poco fa.

NARRATORE: Roberto stava veramente capendo che tutto il mondo che ci circonda è regolato da leggi matematiche. Solo che non siamo abituati ad osservarle perché la matematica viene presentata spesso come una materia astratta fatta di formule e di calcoli.


LA DECIMA NOTTE
(nel libro undicesima)

(fondale al parete)

NARRATORE: Una notte Roberto fece un sogno tremendo: si trovava per strada e correva per arrivare a casa dal momento che era in ritardo…ad un certo punto si accorse che il professor Mandibola lo stava inseguendo.

PROFESSOR MANDIBOLA: Vieni, Roberto, non avere paura!

NARRATORE: Roberto accelerava il passo e…si trovava di fronte un secondo professor Mandibola… Roberto attraversa la strada e ne vede un terzo…la strada era piena di professor Mandibola.

MAGO DEI NUMERI: Roberto, seguimi, conosco una via per scappare!

NARRATORE: Roberto era stato salvato dal Mago dei Numeri che lo aveva portato su un grande grattacielo da cui poteva ammirare tutte le strade sottostanti e vedere le persone piccole come formiche.

ROBERTO: Che paesaggio incantevole! Non sapevo che al mondo ci fossero tanti professor Mandibola!
MAGO DEI NUMERI: È vero, ce ne sono tanti ma tu non ti devi preoccupare di questo. Ma perché se così teso?
ROBERTO: Per tutta la settimana ho cercato di capire come sono collegate le cose che mi hai spiegato. Mi hai insegnato un'infinità di trucchetti però non riesco a capire perché le cose vanno come tu mi hai fatto vedere. E perché le cose che mi dici sono sempre giuste?
MAGO DEI NUMERI: Ho capito, siamo al punto in cui tu non vuoi solo giocare con i numeri, vuoi sapere che cosa ci sta dietro, quali sono le regole del gioco. In sostanza ti poni gli stessi interrogativi di un matematico.
ROBERTO: Io voglio dire che tu mi hai mostrato delle cose, ma non me le hai dimostrate. Alcune delle cose che mi hai detto le accetto, ma di altre non capisco il perché e il come.
MAGO DEI NUMERI: Sono proprio contento perché adesso ha i l'atteggiamento giusto nei confronti della matematica. Io stesso sto tutto il giorno a pensare e a risolvere problemi. A volte la risoluzione è faticosa e lunga da ottenere, ma quando si fa anche in piccolo passo ci si sente felici.
ROBERTO: Esageri, perché non è poi così difficile trovare le prove!
MAGO DEI NUMERI: Ti sbagli di grosso: qualche volta pensi di avere capito, ma all'improvviso puoi trovare che c'è qualcosa che non va. E' come attraversare un fiume. Tu come faresti?
ROBERTO: Non posso nuotare perché c'è troppa corrente, cerco allora dei massi stabili per procedere.
MAGO DEI NUMERI: Proprio così. Nella matematica avviene la stessa cosa: alcuni concetti sono stati provati e riprovati e funzionano, come dei massi cui ti puoi affidare.
ROBERTO: Ho capito! Però vorrei sapere dov'è la riva sicura per i numeri, i pentagoni, il saltelli…
MAGO DEI NUMERI: La rive sono alcune frasi molto, molto semplici. Adesso ti faccio degli esempi. Per ogni numero normale, che sia il 14 o il 14 miliardi esiste un unico successore che trovi aggiungendo 1. Oppure un punto non è divisibile perché non ha estensione. Ti devo però precisare che queste frasi non spiegano tutto, altre volte bisogna procedere per vie traverse ed è lì che si vede la fantasia nella matematica.
ROBERTO: Sono affascinato dai tuoi discorsi, anche se non mi sento sicuro come te.

MAGO DEI NUMERI: Anche un Mago dei Numeri come me ci casca a volte. Per esempio, c'è stato un mago che ha scritto un formula che sembrava funzionare sempre. Johnny della Luna era il suo nome e provò la sua formula per talmente tanto tempo da uscirne pazzo: la sua formula funzionava sempre. Poi ci fu un altro mago che continuò il suo lavoro e si accorse che il calcolo di Johnny era quasi giusto. Povero diavolo! Che sfortuna pazzesca!
ROBERTO: Le tue spiegazioni sono sempre divertenti; quando spiega Mandibola tutto diventa grigio e noioso, lui e le sue ciambelle.
MAGO DEI NUMERI: Forse gli fai torto. Lui deve arrabattarsi ogni giorno con i vostri compiti e con i programmi scolastici; ti dirò che mi fa un po' pena…pensa quanti compiti deve correggere. Alcuni di noi fanno ancora più fatica: Lord Ruzzolo voleva dimostrare che 1+1=2.
ROBERTO: Che sciocchezza! Anch'io so che 1+1=2!
MAGO DEI NUMERI: Ma lui lo voleva sapere con maggiore precisione e guarda che cosa scrisse. (gli fa vedere un foglio)
ROBERTO: Questa roba mi fa rabbrividire…e a che cosa serve?
MAGO DEI NUMERI: Ti ho fatto questo esempio per dirti che ci sono tanti problemi che sembrano semplici, ma che invece richiedono una risoluzione complessa e non sempre ottenibile. Noi maghi dei numeri pensiamo che non possiamo nemmeno provare che non esiste una soluzione perfetta.
ROBERTO: Mi sento più tranquillo, perché ero convinto che i maghi potessero fare magie all'infinito.
MAGO DEI NUMERI: Sono tante le volte in cui non riesco a superare il fiume e questo significa che la matematica non finisce mai…e aggiungo per fortuna c'è sempre qualcosa da fare. Adesso mi devi scusare, domani mattina mi devo dedicare all'algoritmo del simplesso semplice per i politopi.
ROBERTO: (stupito) L'algocosa?
MAGO DEI NUMERI: Il modo migliore per venire a capo di un guazzabuglio e per fare ciò devo dormire bene. Ciao, amico mio.

NARRATORE: Roberto non aveva capito quale sarebbe stata l'occupazione del mago però sapeva che non avrebbe più temuto il professor Mandibola.


L'UNDICESIMA NOTTE
(nel libro dodicesima)

(prima in camera di Roberto poi fondale a parete; di nuovo camera e poi classe)

NARRATORE: Roberto non sognava più: non c'erano pesci orrendi, non cadute in cantina o scivolate senza fine. Però la situazione non era poi così gradevole perché aveva il dubbio che il Mago die numeri si fossa dimenticato di lui. La mamma osservava Roberto. In giardino stendeva dei fili e ne modificava la disposizione…

ROBERTO: (chino sul suo lavoro) Vedi, mamma, questi sono i nodi e mi servono per studiare il sistema più comodo per andare in America a trovare degli amici spendendo poco di viaggio.
LA MAMMA: Forse dovresti fare i compiti.

NARRATORE: Anche a scuola era spesso distratto dai suoi ragionamenti: una volta aveva tirato a Charlie un foglietto con il triangolo dei numeri e tale pezzetto di carta era stato intercettato dal professor Mandibola che lo aveva letto con occhi sospettosi.
Ma una notte…

MAGO DEI NUMERI: Roberto, Roberto…svelto, vieni con me…sono riuscito a farti avere un invito (estrae dalla tasca un cartoncino)
ROBERTO: (legge ciò che c'è scritto sul cartoncino) Dunque ti chiami Teplotaxl!
MAGO DEI NUMERI: Sono pochi possono sapere i nostri nomi…adesso tu fai quasi parte del gruppo.
ROBERTO: Ma perché c'è scritto Inferno/Paradiso dei numeri?
MAGO DEI NUMERI: Mah, sai, Inferno, Paradiso o Cielo dei numeri…poco cambia. Sei pronto a seguirmi? Sali sulle mie spalle.

NARRATORE: (cambio scenario) Roberto temeva di essere troppo pesante per il Mago dei numeri. Lui era un po' mingherlino. Ma come gli salì sulle spalle quello spiccò il volo, dopo aver fatto un gran salto. Roberto era incantato: un volo senza motori, senza cinture di sicurezza, senza quelle hostess che gli davano giocattolini o album da colorare come se avesse tre anni. Il Mago atterrò su una grande terrazza, parte di un palazzo molto grande e sfarzoso. Roberto vide diverse persone.

(entrano i vari personaggi)

LORD RUZZOLO:Tutti gli inglesi sono bugiardi. Ma cosa succede se sono io a dirlo, anch'io sono inglese e quindi mento, allora quello che ho detto prima non può essere vero.
ROBERTO: Ma che cosa sta dicendo?
MAGO DEI NUMERI: È Lord Ruzzolo, quello di 1+1=2.
ROBERTO: È tanto vecchio e un po' fuori di testa?
MAGO DEI NUMERI: Non è vecchio, non ha nemmeno 150 anni…ed è lucidissimo.
DOTTOR KLEIN: Ma allora come posso fare? (rivolto a Roberto) Vedi le mie ciambelle di vetro? Sono tutte contorte e hanno molti buchi. Di questa bottiglia non si sa quale sia il dentro e il fuori e se la volessi dipingere di rosso internamente e di blu esternamente?
PROFESSOR CANTOR: Infinito per infinito dà infinito. Strainfinito per infinito dà strainfinito.
PROFESSOR BOILER: Prego, accomodatevi, vi presento il professor Gas. Stavamo parlando dei numeri príncipi.
ROBERTO: Li conosco, ma non si sa mai che cosa combinano.
PROFESSOR BOILER: Hai ragione, ma non ho ancora preso la speranza di scoprirlo.
ROBERTO: Di che cosa si occupa il suo amico?
PROFESSOR GAS: Ho fatto una scoperta sensazionale. Ho trovato i numeri immaginari, ma non posso dire di più: ho passato pochi massi per arrivare alla riva.
MAGO DEI NUMERI: In questa stanza non possiamo entrare: quest'uomo è troppo importante per essere disturbato. Viene dalla Grecia, si chiama Pitagora ed ha inventato la matematica. Vedi le piastrelle del pavimento? Tutte stelle a cinque punte e tutti pentagoni: voleva ricoprire il pavimento senza lasciare una fessura, non ci è riuscito e allora ha inventato i numeri irragionevoli, rapa di cinque, rapa di due. Ti ricordi che numeri orrendi sono?

NARRATORE: Roberto si guardava attorno. Il posto era stupendo, ma, ad un certo punto, sentì il suono di un gong: Roberto vide i professori Boiler e Gas, Bonaccione con una lepre sulla spalla; poi c'erano egizi, indiani con un punto rosso in fronte, arabi con il turbante, indios ed anche americani in jeans. Vide anche qualche donna e, meravigliandosi del loro numero esiguo, chiese spiegazioni.

MAGO DEI NUMERI: Fino a tempo fa si pensava che la matematica fosse roba da uomini, ma adesso le cose stanno cambiando. Tra poco porteranno la cena. Saranno tutte torte perché il cerchio è la figura perfetta: quel signore laggiù in fondo ha inventato il numero pi, senza il quale non potremmo fare nessun calcolo relativo al cerchio, è un greco.

NARRATORE: Ad un certo punto si avvicinò a Roberto un signore in uniforme.

DIGNITARIO: Questo è il suo apprendista? Un po' giovane! Sa fare qualche magia?
MAGO DEI NUMERI: Non ancora, ma ci arriverà presto, ve lo assicuro.
DIGNITARIO: E con i numeri principi come andiamo? Sai quanti sono?
ROBERTO: Tutti quanti quelli normali, quelli dispari e quelli saltellati.
DIGNITARIO: Va bene, possiamo risparmiargli l'altra parte dell'esame. Come si chiama? (rivolto al Mago dei numeri)
MAGO DEI NUMERI: Roberto.
DIGNITARIO: Alzati, Roberto. Sei ammesso al rango inferiore degli apprendisti dei numeri e, come segno del tuo grado, ti conferisco l'ordine pitagorico di quinta classe (una catena d'oro con una stella d'oro a cinque punte). Naturalmente questa onorificenza deve restare segreta.
ROBERTO: (inchinandosi) Molte grazie!

NARRATORE: Dopo questa breve cerimonia il Dignitario scomparve.

MAGO DEI NUMERI: Bene, anch'io ho finito. Da questo momento in poi te la devi cavare da solo.
ROBERTO: Non puoi lasciarmi, Teplotaxl.
MAGO DEI NUMERI: Mi dispiace, ma devo tornare al lavoro. Ciao, Roberto, è stato un piacere conoscerti. (se ne va via)
ROBERTO: Ciao.

NARRATORE: Quando si svegliò Roberto era nella sua stanza e come sempre udì la voce della mamma…

LA MAMMA: Dai Roberto, devi alzarti, altrimenti fari tardi a scuola.
ROBERTO: Com'è bello in sogno. Di danno le torte, la stella d'oro…poi, quando ti svegli, tutto scompare.

NARRATORE: Mentre era in bagno per lavarsi, sentì solletico sotto il collo. Guardò e vide una piccolissima stella a cinque punte appesa ad una catenella: era felice, ma, per evitare domande da parte della mamma, tolse il gioiello e lo nascose in camera. Andò a scuola…

PROFESSOR MANDIBOLA: Voi siete 38: ad Alberto do una ciambella, a Bettina due e così via fino al trentottesimo. Calcolate quante ciambelle serviranno per rifornire tutta la classe. (si mette e leggere il giornale, ogni tanto guarda la classe con occhi sospettosi) Roberto, che cosa stai facendo?
ROBERTO: Stavo pensando e adesso inizio a scrivere.

NARRATORE: Roberto era molto preoccupato perché non ci capiva niente ed era appena stato insignito dell'ordine pitagorico, sebbene di quinta classe. Tirò fuori la catenina, la mise al collo e in quello stesso istante capì come poteva risolvere il problema: era un esperto di numeri triangolari.

ROBERTO: Fatto, è facilissimo!
PROFESSOR MANDIBOLA: Ah sì? (abbassando il giornale)
ROBERTO: 741!
PROFESSOR MANDIBOLA: Come hai fatto?
ROBERTO: È un calcolo che viene quasi da solo!

NARRATORE: Sotto la camicia toccò la piccola stella e pensò con gratitudine al Mago dei numeri.


EPILOGO


QUINTO FOLLETTO: Quando Roberto e il Mago dei Numeri parlano, a volte si esprimono in maniera un po' strana; d'altra parte il Mago dei Numeri è una storia insolita. Se sentirete parlare gli adulti di matematica noterete che loro usano parole completamente diverse. Elevare a potenza, estrarre la radice quadrata, numeri primi, cinque fattoriale!
Beh, in sogno siamo molto più liberi ma, purtroppo a scuola non si dorme per imparare e il vostro professore fa bene ad esprimersi come tutti gli altri matematici del mondo, non dimenticatelo altrimenti saranno guai!
SESTO FOLLETTO: Vi ricorderò qualche nome serio relativo al nostro argomento: Leonhard Euler, noto come Eulero, Leonardo da Pisa detto Filobonacci, Georg Cantor (1845/1925), felix Klein (1849/1925), Bertrand Russel (Lord Ruzzolo), Johan van de Lune (Johnny della Luna), Blaise Pascal per quanto riguarda le persone.
Ma se queste non vi ricordano niente, forse divisione, frazioni, numeri immaginari, numeri naturali, numeri primi, radice quadrata, elevamento a potenza, pi greco…vi faranno ritornare ai vecchi banchi di scuola.
Il Regno dei numeri vi saluta e ricordate…matematica uguale fantasia!

FINE


L'attività teatrale è parte integrante del Piano dell'Offerta Formativa, si svolge all'interno delle attività integrative del tempo prolungato in forma elettiva e in moduli trasversali determinati dalla flessibilità oraria nelle altre tipologie di scuola.
Generalmente il lavoro dura un anno scolastico, prevede un gruppo fisso formato a classi aperte sia orizzontali che verticali e gli alunni svolgono un lavoro di tipo integrato nel senso che si occupano sia della parte recitativa/interpretativa, sia dei materiali di scena e fondali, sia della musica di scena.
Il testo è stato allestito con classi prima e terza media all'interno delle attività integrative/laboratori del tempo prolungato. E' stato presentato alla rassegna "Teatro a scuola" di San Daniele (UD) nel maggio 2000, successivamente replicato per il territorio (popolazione e scuole elementari) in giugno 2000.
Per questo lavoro sono state appositamente composte le musiche di scena.

Prof.ssa Tiziana Cavedoni

tiziana@adriacom.it

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