OGGI, IERI, I PRIMITIVI

Prof.ssa Michela Cardamone



I SCENA - OGGI


(Ciminiere e canne fumanti; sulla scena di fondo un grosso schermo televisivo; sulla destra la macchina del tempo.
Rumori di macchine e musica elettronica. Fuori campo, un Coro di bambini per la parte recitata.
La scena è carica di personaggi: donne che fanno la spesa, preti, suore, vigili, ecc.
)

Filastrocca: OGGI
Ritornello (la scena resta immobile)
E l'uomo va,
ma dove andrà?
Si fermerà?
Nessun lo sa
Intanto va
Intanto va
Chissà se mai si fermerà

Oggi cammini per via (la scena si anima)
Guardi negli occhi l'amico
Ma non sai più chi esso sia.
Certo tu pensi sia antico
Ridere a chi t'è vicino,
stringer la mano contento,
come la mamma al bambino
che verso lei leva il mento
Ritornello
E l'uomo va,
ma dove andrà?
Si fermerà?
Nessun lo sa
Intanto va
Intanto va
Chissà se mai si fermerà

L'occhio non vede più niente
Non sente nulla più il cuore.
L'uomo di ciò non si pente
E accende il televisore.
Anche l'ambiente è malato
E di ciò nessuno si cura
Come se fosse bendato
Lascia appassir la natura.
Ritornello
E l'uomo va,
ma dove andrà?
Si fermerà?
Nessun lo sa
Intanto va
Intanto va
Chissà se mai si fermerà

Siamo nell'era più brutta
Se a passeggiare per via
Senti che l'aria, ma tutta,
par che più pura non sia.
Tu, che sei intatta piccina,
urla il tuo sordo rancore,
con la tua bianca manina
ricorda un segno d'amore.
Ritornello
E l'uomo va,
ma dove andrà?
Si fermerà?
Nessun lo sa
Intanto va
Intanto va
Chissà se mai si fermerà

Forse era meglio il passato,
questo lo dice anche il nonno,
ora che tutto è cambiato
sarebbe bello il ritorno.
Uomo con uomo a parlare
Controlleremmo i motori
Ancor capaci di amare
E di ballare tra i fiori

(Riprendono i rumori, escono piano i personaggi della strada, mentre il Coro cantilena -parla un bambino per volta-)

1) Le macchine hanno preso il sopravvento
2) L'uomo non conosce più l'uomo
3) Egli è solo tra la folla
4) Va diritto per la sua strada senza vedere chi gli passa accanto
5) Neanche in famiglia si riesce più a parlare
6) La televisione è l'unica voce che si ascolta
7) Per strada, lo smog accresce la solitudine dell'uomo.
Tutti insieme: TUTTO È GRIGIO, TUTTO È SPORCO
8) Ma non è sempre stato così
9) Mio nonno rimpiange il suo tempo
10) Il mio dice che una volta le persone si conoscevano tutte
11) Tutti si aiutavano tra di loro
12) Ma non c'erano tante comodità
13) Vale la pena di perdere un amico per una trasmissione televisiva?
14) Forse era meglio prima
Tutti insieme: TUTTO È GRIGIO, TUTTO È SPORCO.

(Dalla macchina del tempo esce, esaltato, lo…)

Scienziato pazzo: ce l'ho fatta! Ci sono riuscito! Ho inventato la macchina del tempo! Evviva……(l'attore può improvvisare, finché non esce sempre correndo)

(Entra un gruppo di bambini, con fare circospetto)

Filastrocca LA MACCHINA DEL TEMPO
Ritornello
Zitti zitti, piano piano
Certamente andrem lontano;
di nascosto partiremo
e il passato rivedremo.
Se nessun ci scoprirà
Questo piano riuscirà

Entra tremante - prendi il volante - e saltellante - premi il pulsante
Vieni vicino - sul seggiolino - guarda benino - dal finestrino
Ritornello
Zitti zitti, piano piano
Certamente andrem lontano;
di nascosto partiremo
e il passato rivedremo.
Se nessun ci scoprirà
Questo piano riuscirà

Gira bimbetta - quella levetta - quel che ci aspetta - sapremo in fretta
Saltellando - e sobbalzando - corre indietro - scoppiettando
Ritornello
Zitti zitti, piano piano
Certamente andrem lontano;
di nascosto partiremo
e il passato rivedremo.
Se nessun ci scoprirà
Questo piano riuscirà

Quest'avventura - fa un po' paura - sarà ben dura - ma riuscirà (2 volte)

CORO: (in continuo crescendo, sempre un bambino per volta, mentre i piccoli attori eseguono sul palco):
1) Furtivamente, i bambini salirono sulla macchina del tempo
2) Si guardarono attorno incuriositi
3) Timidamente si accostarono agli ingranaggi
4) toccarono un pulsante
5) tirarono una leva
6) Girarono il volante e…
7) Si trovarono a…..
Tutti insieme: SETTANT'ANNI FA.

(cala il sipario)

II SCENA - IERI


(Il sipario si apre su una scena campestre. 3 gruppi di bambini, posti a semicerchio sul palcoscenico, rappresentano i lavori tipici dell'epoca dei nonni -i vendemmiatori, i falciatori, gli artigiani-. La luce illuminerà, a turno, il gruppo che si animerà, mentre gli altri resteranno in penombra)

Filastrocca: LA VENDEMMIA
Che chicchi belli e d'oro
Mi sembrano un tesoro
C'è dentro tutto il sole
Profumano di viole.
Li coglie il contadino,
li getta dentro il tino.
Coi piedi poi li pesta
E intorno c'è gran festa,
li spreme e li strapazza
ne assaggia già una tazza.
Quel succo che vien fuori
Riscalda tutti i cuori;
è un succo chiaro e fino
che tutti chiaman vino!
Se troppo ne berrai
Brillo diventerai.
Ritornello
Tutti festanti
Con balli e canti
In compagnia
Con allegria
Fino alla sera
Felici s'era


Filastrocca: LA MIETITURA
Col falcetto a mezzaluna
Taglia taglia, che già imbruna
Taglia il grano biondo e stretto
Lega tutto in un fascetto.
Tutti i chicchi poi raccogli
Senza fare tanti imbrogli.
Nella macina che aspetta
Svelto svelto tutto getta:
La farina che uscirà
Presto pane diverrà.
Sarà buono e profumato
La delizia del palato.
Sulla tavola del re
E sul piatto qui da me
Il buon pane è sempre quello
Croccantino, fresco e bello.
Ritornello
Tutti festanti
Con balli e canti
In compagnia
Con allegria
Fino alla sera
Felici s'era


Filastrocca: GLI ARTIGIANI
Batte batte, picchia forte
E farà finestre e porte.
Con i chiodi ed il martello
Pialla e lima uno sportello.
Per la gioia dei bambini
Può fare anche i burattini.
Ma un lavoro sopraffino
È la botte per il vino.
Con le mani lui la fa,
ma precisa riuscirà.
Lì vicino c'è il fornaio,
che, aiutato dal mugnaio,
con il grano macinato,
farà un pane profumato,
dolci buoni sformerà
per la tua golosità.

(Escono i bambini che rappresentano i lavori dei nonni, entrano i ciociari per ballare il SALTARELLO e per cantare gli STORNELLI.
Al termine entrano i bambini che rappresenteranno i GIOCHI antichi
)

MAZZA E LIZZA
Col legnetto e il bastoncino
Già giocava il mio nonnino;
un bel colpo lui gli dava
e lontano lo mandava.
Vola vola e va lontano
E si perde nel pantano
Picchia e schizza
Vola "nizza"
Poi rischizza
Ed è una strizza

Per le valli correrà
Al traguardo giungerà,
prenderà il suo legnetto
e darà un altro colpetto,
per tornare pian pianino
alle spalle del vicino.
Picchia e schizza
Vola "nizza"
Poi rischizza
Ed è una strizza


TROTTOLA
Non lontano c'è un gruppetto
Tutto intento in un giochetto
Con lo spago e il trottolino
Sta giocando quel bambino
Gira gira e poi riprova
Lì lo butta e lì lo trova
Trottolino gira e va
Dopo un po' si fermerà


BRECCIA
Breccia qua, breccia là
Ed il gioco si farà
Breccia qua, breccia là
Il mucchietto aumenterà.

Se la breccia fai volare
Non la devi far cascare,
tu riprenderla dovrai
e così tu vincerai.
Se qualcuno sbaglierà
Il suo turno aspetterà.
Breccia qua, breccia là
Ed il gioco si farà
Breccia qua, breccia là
Il mucchietto aumenterà.


CASTELLUCCIO
Traccia la linea traccia,
mettiti poi di faccia,
tieniti un po' lontano
gli ossi poi prendi in mano

Tira al castello tira,
prendi bene la mira;
certo tu vincerai
se lo distruggerai

CORO:
1) Guardano i bimbi i lavori dei nonni
2) Guardano i bimbi i giochi dei nonni
3) Sentono nell'aria la serenità
4) Respirano quella felicità
5) Vedono i frutti che escono dalle mani dell'uomo
6) Si sentono vicini a quell'umanità
7) Tendono le mani verso il passato
Tutti insieme: PASSATO E PRESENTE SI TOCCANO NELLE MANI DI UN BIMBO!

CORO: (i bambini della macchina del tempo e i bambini di IERI mimano le parole del coro):
1) Prende un bambino il biondo grano dorato
2) Prende un bambino il grappolo d'uva appena colto
3) Prende un bambino la piccola "nizza" del nonno
4) Prende un bambino il buon pane appena sfornato
5) Si tende la mano di un bimbo a toccare il prodotto del fabbro
6) Si tende la mano di un bimbo a toccare la mano di un bimbo
7) Con questi doni preziosi riprendono il loro viaggio
Tutti insieme: PASSATO E PRESENTE SI TOCCANO NELLE MANI DI UN BIMBO
(un bambino per volta):
8) Risalirono i bimbi sulla macchina del tempo
9) Ripresero i loro posti
10) Spinsero nuovamente un pulsante
11) Tirarono di nuovo la leva
12) Mossero ancora il volante
13) Ma la macchina prese a girare, a girare, a girare e….
14) Si trovarono a…..
Tutti insieme: UN MILIONE DI ANNI FA

(cala il sipario)

III SCENA - I PRIMITIVI


(Caverne, pietre, una foresta sul fondo. Sulla destra la macchina del tempo)

Filastrocche: LA VITA DEGLI UOMINI PRIMITIVI
Ritornello:Tieni tieni sempre duro, costruisci il tuo futuro
Una storia come questa ci fa fare grande festa.

Vicino ad un laghetto -viveva un ometto - di pelli era coperto - e non aveva un tetto
Dormiva in un giaciglio - accanto ad un coniglio - di foglie si copriva - e il freddo poi soffriva
Un giorno, lavorando - provando e riprovando - due pietre strofinò - e il fuoco lui inventò
Cacciando un animale - uccise un gran cinghiale - la carne lo nutrì - la pelle lo vestì
Ritornello:Tieni tieni sempre duro, costruisci il tuo futuro
Una storia come questa ci fa fare grande festa.

Sul monte la caverna sta - e l'uomo primitivo va
Scavata nella roccia la cascata fa da doccia
Tutti quanti son felici - di esser tanto amici
Con gioia ed allegria - il tempo vola via
Ci sono i pesciolini - che nutrono i bambini
Tanti prati per giocare - tante cose ancor da fare
Ritornello:Tieni tieni sempre duro, costruisci il tuo futuro
Una storia come questa ci fa fare grande festa.

Cacciare e pescare - nel ruscello nuotare
Intorno al focolare - ci si mette a cantare
Il giorno è terminato - il sonno è arrivato
Tutti sognano contenti - grandi avvenimenti

DUG DUG
Dug Dug Dug nel bosco va
A cacciare gli animal
Ogni giorno questo fa
Ogni giorno è sempre ugual
Dal giaciglio s'è alzato
Ma è ancora addormentato,
per mangiare la mattina
caccerà la selvaggina
Dug Dug non corre invano
Con un'ascia nella mano
Ha il vestito di pelliccia
E la chioma lunga e riccia
Ritornello: tutto quel che lui farà
Presto storia diverrà

La sua donna si trascina
Che provveda alla cucina;
carne cruda lui mangiava
e la moglie la schiacciava
con le pietre dure e piatte
che sembravano più adatte.
Con le pelli di animali
Si vestivan tutti uguali.
Ritornello: tutto quel che lui farà
Presto storia diverrà

Una mattina si svegliò
Tutti gli altri lui chiamò
Con la pietra ed il bastone
Via di corsa a colazione
Ritornello: tutto quel che lui farà
Presto storia diverrà

I vestiti ancor non ha
Con le pelli se li fa
Il giaciglio si farà
Se le foglie troverà
Ritornello: tutto quel che lui farà
Presto storia diverrà

Con le pietre accenderà
Un bel fuoco tra la la
Col calore si scaldò
Con la fiamma cucinò
Con la luna lui vedrà
La caverna dove sta,
con la pancia tanto piena
si riposa a mala pena
Ritornello: tutto quel che lui farà
Presto storia diverrà

Altri impegni lui non ha
E un bel sonno si farà

(Rumori di temporale, balletto degli uomini primitivi illustrante la paura, lo stupore. Al termine…)

CORO:
1) E l'uomo si chiese il perché della morte
2) E l'uomo si chiese il perché della vita
3) E l'uomo si chiese il perché della notte
4) E l'uomo si chiese il perché della luce
5) Ma nessuno poteva rispondere a questi suoi perché
6) Egli li urlò al cielo
7) Egli li urlò al mare
Tutti insieme: "POI SI PLACÒ E COMINCIÒ A PENSARE"

(Mentre il coro parla, i primitivi mimano terrore, perplessità fino a fingere di urlare con le braccia rivolte verso il cielo e verso l'orizzonte, quindi si accasciano al suolo e restano immobili. Le luci si attenuano ed entra il balletto delle idee)

Filastrocca: LE IDEE
Ritornello: Pensa e ripensa uomo di ieri
Come li spieghi questi misteri?
Spremi con forza il tuo cervello
Certo un pensiero nascerà bello!

Siamo le idee, siamo felici
Siamo dell'uomo forze creatrici
1.000, 2.000 o forse di più
per le risposte che chiedi tu.
Tutto inventiamo, tutto spieghiamo,
se non ci siamo buio sarà.
Canta un'idea:
Tu che di tutto chiedi il perché
Non potrai farlo senza di me,
come quel lampo che in ciel risplende
io così brillo nella tua mente
Ritornello: Pensa e ripensa uomo di ieri
Come ti spieghi questi misteri?
Sol io la luce faccio brillare
Sol io i "perché" ti so spiegare


(Escono le idee)

CORO:
E l'uomo inventò il dio della pioggia (Una luce si accende nella foresta, ad illuminare il dio della pioggia)
E l'uomo creò il dio della luce (idem)
E l'uomo creò la divinità della notte (idem)
Mille storie l'uomo inventò
Per spiegare i misteri della natura
Mille segreti penetrò con la forza della sua mente
E scoprì, così, l'esistenza di Dio
(Tutti insieme): "E scoprì, così, l'esistenza di Dio"

Filastrocche: I MITI
Un dì la luna e il sole - vivevan sulla terra
Il sole grande amico - dell'acqua sua sorella
E l'acqua l'ospitava - nella sua casa bella
Ma il sole, poverino - non poteva ricambiar
Ritornello:
Un , due, tre, un, due, tre una storia inventerem
Un, due, tre, un, due, tre una storia inventerem

Nella sua casa piccola - non poteva ospitare
Quell'acqua tanto grande - forse più di un mare
Perciò lui fu costretto - una casa a costruire
Per invitare l'acqua - e farla lì venire
Ritornello:
Un , due, tre, un, due, tre una storia inventerem
Un, due, tre, un, due, tre una storia inventerem

La casa è costruita - e l'acqua è arrivata:
entrava piano piano - e non finiva mai
entrò fino al ginocchio - e su fino alla vita
dal collo alla testa - la casa era sommersa
Ritornello:
Un , due, tre, un, due, tre una storia inventerem
Un, due, tre, un, due, tre una storia inventerem

Il sole e la luna - non sapendo cosa fare
Si misero sul tetto - e iniziarono a volare
Volaron tanto in alto - fino lassù nel cielo
Dove restaron sempre - per l'eternità

IL DIO DELLA PIOGGIA E DELLA LUCE
Ritornello:
Tuoni e lampi, tuoni e lampi, chissà come verranno
Lampi e tuoni, lampi e tuoni, chissà come si faranno
Tuoni e lampi, tuoni e lampi, chissà chi li manderà
Forse un dio, forse una dea che si stanno ad arrabbiar

C'è un dio grosso grosso, anzi un grassone
Con barba lunga e baffi
E due grandi occhioni.
Se l'uomo fa il cattivo
Lui manda fin quaggiù
Tuoni, pioggia e lampi
E non si ferma più
Ritornello:
Tuoni e lampi, tuoni e lampi, chissà come verranno
Lampi e tuoni, lampi e tuoni, chissà come si faranno
Tuoni e lampi, tuoni e lampi, chissà chi li manderà
Forse un dio, forse una dea che si stanno ad arrabbiar

C'è un dio alto e biondo, anzi un biondone
Fra tutti è il più saggio
Ed ha un buon cuore,
lui manda sempre il sole
perché l'uomo sia più buono,
ma se disubbidisce fa tornare un altro tuono
Ritornello:
Tuoni e lampi, tuoni e lampi, chissà come verranno
Lampi e tuoni, lampi e tuoni, chissà come si faranno
Tuoni e lampi, tuoni e lampi, chissà chi li manderà
Forse un dio, forse una dea che si stanno ad arrabbiar

Un giorno quegli dei si incontrarono di notte
Si presero un po' in giro e si diedero le botte,
Ma poi alla fine arrivarono a dire
Che un poco per ciascuno era la giusta soluzione
Ritornello:
Tuoni e lampi, tuoni e lampi, chissà come verranno
Lampi e tuoni, lampi e tuoni, chissà come si faranno
Tuoni e lampi, tuoni e lampi, chissà chi li manderà
Forse un dio, forse una dea che si stanno ad arrabbiar

E mentre il sole in altro, forte risplendeva
La notte con i tuoni e i lampi riposava,
E quando poi la notte doveva ritornar
Faceva un fischio al sole e lo metteva a riposar

LA NOTTE
Il sole s'è stancato - tra i monti è già calato.
Arriva silenziosa - la notte misteriosa:
Col manto tutto nero - è piena di mistero,
Con stelle luminose - risplende sulle cose
Ritornello:
La notte scura - mette paure - l'uomo non sa - che porterà, - con lei il mistero - è fitto - E nero.

Sulla sua chioma bruna - porta una mezza luna
Con la sua mano scura - può mettere paura
Ma in fondo in fondo al cuore - nasconde tanto amore:
Con lei dorme il bambino
Riposa il fiorellino
Ritornello:
La notte scura - mette paure - l'uomo non sa - che porterà, - con lei il mistero - è fitto - E nero.

Dai monti, con la neve - lei scende lieve lieve.
Si leva all'imbrunire, - il sole vuol punire;
Lo caccia via dal cielo - coprendolo col velo
Del cielo è incoronata - regina incontrastata

LA TERRA
Piena di piante - di fiori e frutti
Così all'istante - fai nascer tutti.
L'acqua sorgente - sgorga da te
Scorre ridente - gorgoglia in sé.
Tutto trascina - tutto raccoglie,
Dove cammina - nascon le foglie.
Vive la zolla - con mille fiori
Se quella polla - da te vien fuori.
In te nascondi - bene riposti
Semi fecondi - di prati e boschi.
Dalle tue mani, - dalle tue dita
Nasce il domani, - cresce la vita.
Ritornello:
Terra, dolce terra - tutto in sé rinserra
Niente va perduto - nel suo grembo muto.
Secca oppur fiorita, - terra vuol dir vita

CORO:
1) I bambini raccolsero il loro stupore
2) I bambini raccolsero la meraviglia
3) Posero nel loro cuore il sentimento
4) Vi accolsero il senso del mistero
5) Tutto custodirono con sacralità
6) Perché per salvare il mondo di domani
7) Il cuore di ogni uomo deve restare bambino
Tutti insieme: "IL CUORE DI OGNI UOMO DEVE RESTARE BAMBINO"

FILASTROCCA FINALE
Or, se cammini per via,
guarda negli occhi l'amico,
cerca con lui la malia
di quel sentire che è antico
e che ti porta vicino
a chi la mano ti tende,
ti fa tornare bambino
e l'amicizia ti rende.
Ritornello: E l'uomo va, pur sempre va
Ma adesso sa cosa sarà
Che la realtà miglior farà

Certo il progresso è pur buono
Non va tutto buttato
Quel che è prodotto dall'uomo
E la fabbrica ha realizzato.
Ma non bisogna scordare
Che sacra è la natura
Ed è peccato inquinare
L'aria che fu così pura.
Ritornello: E l'uomo va, pur sempre va
Ma adesso sa cosa sarà
Che la realtà miglior farà

Guarda nel fondo del cuore,
non batte per il danaro,
esso nasconde l'amore
anche nell'uomo più avaro.
Basta saperlo cercare,
lo potrà fare soltanto
chi sa col cuore restare
bimbo nel riso e nel pianto


Il lavoro è stato realizzato dal liceo psico-pedagogico "REGINA MARGHERITA" in collaborazione con le classi elementari del I Circolo di Anagni (FR) impegnate nelle attività di Tirocinio - anno scolastico 1989-90 -
Coordinatrice Prof.ssa Michela Cardamone

miccar@ciaoweb.it

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