TETTE IN COPERTINA
Personaggi senza copione
Boscariol E. Di Cara N. Giacomin D. Gibin A. Magagna L. Nadal A.

Personaggi

Scrittore
Rodolfo
Orlando
Livia
Gloria
Nessuno
La marchesa
Agenore
Gustavo



ATTO UNICO

(Lo studio dello scrittore.
Un tavolo una sedia, uno sfondo bianco. Un telo bianco che faccia intravedere le sagome dei futuri personaggi. Tanti fogli sulla scrivania. Un letto. Una poltrona, un divan,o delle sedie. Un attaccapanni. Macchina da scrivere, penne varie, vecchi libri. Sigarette e/o pipa.

Luce sulla scena. Lo scrittore sta pensando ad alta voce alla creazione di un possibile romanzo. È seduto con la testa tra le mani. Si alza e nervosamente cammina per la stanza. Ogni tanto tossisce.
)

SCRITTORE: Ah! Come sono caduto in basso! 30 anni! 30 anni che scrivo, ma mai una volta sono stato costretto! L'ispirazione è tutto per uno scrittore! Non posso mica inventare le storie così', di punto in bianco; come vorrebbe quello strozzino del Buzzecchi. Chiamalo editore tu, quello: sempre a chiedere, a domandare, a pretendere, sempre, sempre SEMPRE!
(Rivolto al pubblico)
Una volta tutti mi apprezzavano, i miei libri venivano premiati e non passava giorno che non ricevessi degli elogi e dei riconoscimenti. Più di una volta ho dovuto sbattere la porta in faccia ai giornalisti che mi assillavano con le interviste, e con le loro solite domande: (facendo il verso ai giornalisti) Che cosa l'ha ispirata? Si riconosce in qualcuno dei suoi personaggi? Di cosa parlerà il suo prossimo libro?
E adesso, guarda come sono ridotto. Scrivo soltanto per sopravvivere!
(Imitando la voce dell'editore)
La gente vuole intrecci amorosi! Storie di passioni travolgenti! Cose di tutti i giorni… Qui si deve vendere! Non fare letteratura! I suoi romanzi introspettivi non sappiamo più come venderli! Per liberare i magazzini siamo costretti a mettere un paio di "tette" in copertina!
(Intristito e demoralizzato)
Dove andremo a finire! Vabbè… devo pur mangiare. Vogliono intrecci amorosi? Diamoglieli! Vogliono passioni travolgenti? Le avranno!
(Si siede alla scrivania, ed inizia a scribacchiare qualcosa farfugliando cancellando continuamente.)
Ho bisogno di un intreccio, o meglio, ho bisogno di personaggi… Che ci vuole! Ispirati alla realtà dice il Buzzecchi! Cose semplici, di tutti i giorni! Personaggi della porta accanto…
(Pausa pensierosa)
Vediamo un po', ci sarebbe quell'idiota del postino, quello che corregge sempre a penna il mio cognome: lo sanno tutti che mi chiamo (scandendo bene la parola) Giarbettiera, e non Giarrettiera! Oppure ci sarebbe quell'insulso del fruttivendolo, che confonde sempre i kiwi con le albicocche, e i meloni con le zucche!
Comunque dovrebbe essere un tipo scemo…

(Si nota la sagoma di un personaggio dietro la tela, che modifica la propria fisionomia in base alle parole dell'autore)
(Nascita del personaggio Nessuno)
Basso…no no… meglio alto! Un po' gobbo? Più gobbo? Ancora di più? (il personaggio si dimostra seccato) Ehm… così è troppo gobbo… meglio normale. Sì decisamente!
Si! Così va bene! Magari anche un poco di pancetta…
(Nessuno esce da dietro il telo con in mano un forma di pancetta)
(Arrabbiato) Ma cosa hai capito! Sei veramente stupido!
(Mimando la pancia) Intendevo QUESTA pancetta!
(Nessuno torna dietro il telo e si infila un cuscino per creare la pancetta poi riesce)
OHH! Finalmente!
(Il personaggio esce da dietro il telo. E rimane in piedi immobile)

(nascita dei personaggi: GLORIA e LIVIA)
Ora mi servono due donne… diciamo Gloria e Livia una bella e giovane… l'altra più vecchia…
In disaccordo tra loro…
(Da dietro il telo i due personaggi si spintonano e si tirano i capelli)

(Nascita dei personaggi: ORLANDO e RODOLFO)
Poi mi servono due uomini… Uno affascinante, atletico e furioso…Orlando!
(Il personaggio assume una posa da culturista)
L'altro un poco effemminato… magari MOLTO effemminato…
(Rodolfo salta in braccio a Orlando)
Noo... forse meglio un tipo tranquillo,
(Orlando lascia cadere Rodolfo)
pacifico, un personaggio calmo, intellettuale. Fammi una camminata tranquilla… Si… può andare…
Tu invece ti chiamerai…. Rodolfo!

(I personaggi si schierano come dei soldati, mentre lo scrittore camminando avanti e indietro li passa in rassegna imitando un generale. Si ferma davanti a Gloria)

Tu Gloria, sei interessata a Orlando. (Sposta Gloria di fianco a Orlando. )
E tu ne sei attratto e inorgoglito. Ma allo stesso tempo ti piace anche Rodolfo, perché in lui trovi quello che Orlando non possiede: il Romanticismo e la Serenità.
(Sposta Rodolfo vicino a Gloria.)
Ma il tuo buon temperamento e la tua ingenuità, non ti fanno vedere l'invidia di quest'altra donna.
(Si avvicina a Livia, la quale assume un atteggiamento arcigno.)
In quanto a te (l'autore indica Nessuno, che si guarda alle spalle), ci penserò in seguito.
Adesso vediamo un po' cosa siete in grado di fare
(L'autore si siede e inizia a scrivere)

(La scena è ambientata nel salotto della casa di Gloria.
I personaggi sistemano la scena spostando il mobilio -poltrone, sedie, un paravento, un tavolino-, infine escono dalla scena a esclusione di Gloria che rimane seduta in mezzo alla stanza.
Gloria sta leggendo una rivista. Bussano violentemente alla porta
)

GLORIA: Chi è? (Bussano ancora) Ma chi è? Un momento! Arrivo! Arrivo!
(Apre la porta. Entra Rodolfo sconvolto)
RODOLFO: Signorina Gloria, mi aiuti, UN PAZZO! Un pazzo mi sta inseguendo!
GLORIA: Ma si calmi! Quale pazzo? di chi parla?
RODOLFO: Chiuda, chiuda, la prego! La scongiuro! Quello mi vuole ammazzare!
GLORIA: Ma chi la vuole ammazzare? (Chiude la porta)
RODOLFO: CHI? Chi, dice lei? Ma quell'energumeno del secondo piano, quello alto tre metri con i muscoli così… (spiegando a gesti la dimensione dei bicipiti ) Che quando ti stringe la mano devi farti degli impacchi di ghiaccio per tre giorni… La scongiuro mi nasconda, non lasci che quel bruto mi ammazzi…
(bussano alla porta)
GLORIA: Sì, certo, si calmi, guardi si metta qui (indicandogli sotto il tavolino )
RODOLFO: Ma non ci starò mai lì sotto! Non vede che mi escono i piedi!
GLORIA: Anche lei però! Le pare il caso di avere dei piedi così lunghi, in questo momento?
RODOLFO: (Amareggiato) Non volevo, mi scusi, se avessi saputo…
(bussano energicamente alla porta)
GLORIA: Per l'amor del cielo dove la metto io adesso? Venga venga! Forse ho trovato…
(Lo prende per mano e lo nasconde sotto il palco. Rodolfo chiede un cappotto al pubblico. Gloria tutta trafelata ritorna sul palco e si appresta ad aprire la porta ricomponendosi.Entra ORLANDO FURIOSO)
ORLANDO: Dov'è quel farabutto? Mi dica dov'è! L'ho visto entrare! Deve essere qui!
GLORIA: Ma che vuole da me? Ma chi sta cercando? (Con fare provocante) Qui ci sono solo io!
(Orlando rovista sul palco alla ricerca di Rodolfo)
ORLANDO: Dove sei? dove sei maledetto? Come ti permetti di dire certe cose di me in giro! Io un ammasso di muscoli senza cervello? Un KING KONG senza pelo? (Rivolto a Gloria) le sembro forse un gorilla io? Pensa che il mio cervello abbia le dimensioni di una noce?
GLORIA: No! Anzi! Mi sembra che lei abbia un fisico notevole!
ORLANDO: (con tono orgoglioso) AAAH! PER MILLE STEROIDI! Lo dicevo io! (E continua a cercare)
(Dall'armadio provengono degli strani rumori che attirano l'attenzione di Orlando)
ORLANDO: ti ho trovato! sei qui allora!per mille bilancieri! (e afferra con forza le porte dell'armadio spalancandolo e rimanendo stupefatto. Nell'armadio infatti c'è Nessuno con un ombrello in mano). E questo chi è?
GLORIA: Questo?

(Guarda prima Nessuno, poi Orlando, e insieme si recano dall'autore.)

GLORIA & ORLANDO: quello chi è?
AUTORE: Quello? Ma quello è….Boh, non ho ancora deciso… lasciatelo lì per il momento su, su, non infastiditemi…
(Orlando richiude l'armadio )
ORLANDO: Beh forse ho visto male. Sembra che qui non ci sia nessuno! Forse è entrato dalla signora della porta accanto… (e si precipita alla porta ed esce sbattendola.)
RODOLFO: (osserva da sotto il palco sollevando solo la testa) È andato via? Posso uscire?
GLORIA:Sì sì! Esca, esca pure…
(Rodolfo sale sul palco)
RODOLFO: Meno male! Senza il suo angelico aiuto Ahimè! Qual dolor avrei provato!
Quei suoi dolci occhi scoprir vorrei
Le sue labbra morir mi fanno
Onde meco ella sognerei
Di placar il mio tedioso affanno
Che strugge il mio cuor
In questa notte d'amor

GLORIA: OOOH! Com'è romantico lei… professore… le sue parole sono come frecce infuocate che bersagliano il mio cuore!
RODOLFO: Ma non mi chiami "professore" signorina, mi chiami pure RODOLFO…
GLORIA: OOOHH! Come vuole lei…. Rudy
RODOLFO: (si lascia cadere sul divano sospirando) OOOOOOOOOHHH
(ribussano alla porta)
GLORIA: Chi è?
ORLANDO: (Voce fuori campo) sono io signorina! sono Orlando!
GLORIA: Oddio, sssssì sì, arrivo, un secondo solo! (Afferra la coperta e la getta su Rodolfo)
(Entra Orlando con fare gentile)
ORLANDO: Scusi signorina, nella fretta ho dimenticato di salutarla. Sa, mi scusi, forse prima sono stato troppo irruente nei suoi confronti. (le prende la mano con irruenza).
GLORIA: (Affascinata) Oohh!! Ma com'è virile lei.
ORLANDO: Modestamente mi mantengo in forma. Ogni giorno, da ben undici anni, appena sveglio, mi faccio un quindicinaio di chilometri di corsa, (si avvicina , nel frattempo, al divano) poi torno a casa e mi sparo un'abbondante colazione: dalle sei alle dieci uova strapazzate, quattro o cinque bistecche, due litri di latte e un sano e gustoso frullato di sei banane e dieci arance… (Gloria nel frattempo si dimostra preoccupata per Rodolfo)...e dopo aver assorbito le sufficienti calorie, riscaldo bicipiti e quadricipiti con i miei manubri in ghisa da trentacinque chili, purtroppo la misura massima in commercio. (Si siede pesantemente sul divano, dov'è disteso Rodolfo, che emette un mugolio di dolore). Come scusi? (rivolto a Gloria).
GLORIA: No, dicevo…MMMHH, che bravo!!
ORLANDO: No, si figuri, cose da poco. È il minimo per un bravo istruttore di palestra. Lo consiglio anche ai miei ragazzi. Ma non sia intimorita, si sedda…segghi…sedisca…venga pure vicino a me, (Le prende la mano e la costringe a sedersi sopra Rodolfo). Venga a sentire che muscoli !Sarei in grado di strozzare con due dita quel traditore ,se lo trovassi! (Rodolfo trema scuotendo il divano; pausa riflessiva di Orlando) Ma signorina, lei trema ! L'ho forse spaventata?
GLORIA: No, no, ho solo un po' di freddo.
ORLANDO: Se vuole la scaldo io…

(Entra improvvisamente Livia e li coglie in flagrante)

LIVIA: Ho trovato la porta aperta e pensavo ci fosse una riunione di condominio.
ORLANDO: Perché?
LIVIA: Ho visto entrare qui due dei nostri condomini : il signor Orlando e…(si guarda intorno cercandolo) il professor Rodolfo.
ORLANDO: Ma allora era qui?!
LIVIA: Mah, per quanto ne so io è qui , non l'ho visto uscire.
ORLANDO: urlando Ma allora sei qui, vigliacco, fatti vedere!!!(Battendo un forte pugno sul divano colpendo Rodolfo)
NESSUNO: (uscendo dall'armadio) Cerca me per caso? (con aria felice)

(Tutti i personaggi vanno al tavolo dell'autore e contemporaneament…e)
TUTTI: E questo chi è?
SCRITTORE: Nessuno, nessuno, non ha importanza…
NESSUNO: Beh , se non avete bisogno di me vado in bagno…(ed esce)

(Approfittando della situazione, Rodolfo si defila dalla scena. Livia rovista per la casa, cercando Rodolfo, mentre Orlando cerca Rodolfo nelle altre stanze)

GLORIA: Scusi ma cosa sta facendo? Lasci stare quella lampada! Ma cosa tocca… ma che fa? Ma cosa cerca nei cassetti? Di cosa si impiccia lei!
LIVIA: Sto solamente facendo il mio dovere di brava condomina; mi sembra di capire che il sig. Orlando stia cercando qualcuno, ed io lo aiuto!
GLORIA: Lei non me la racconta giusta! Lei è qui solo per curiosare. Per di più senza esser stata invitata!
LIVIA: Come si permette? Proprio lei che riceve uomini di tutti i tipi e a tutte le ore! Li ho visti sa! Ho anche le foto!
GLORIA: Foto? E di chi? Io non ho nulla da nascondere! E poi anche se fosse, sono cose che non la riguardano… So io perché lei si comporta così; è tutta invidia! Lo sanno tutti che suo marito è un inetto, un buono a nulla, e che non le dà… alcuna soddisfazione…
LIVIA: cosa vorrebbe insinuare con questo?
GLORIA: Sa benissimo cosa voglio dire… Lei è invidiosa!
LIVIA: Invidiosa? Io? E di chi?
GLORIA: (camminando su e giù per il palco ancheggiando in direzione del pubblico) Ma di chi se non di ME! Con tutti gli uomini che mi corteggiano…
LIVIA: Certo, perché lei è una…. Donna… di facili costumi… Io mi preoccupo solo del buon nome del condominio. Ma se lei insiste…. Io mando una lettera all'amministratore! La faccio cacciare via, IO!
GLORIA: (Risatina) Figurarsi se ne ha il coraggio…
LIVIA: (avvicinandosi alla porta, nell'atto di uscire) Guardi che lo faccio eh? Non mi sfidi! Guardi che vado, eh…
GLORIA: Vada vada…
(Livia esce dalla scena)
ORLANDO: (alterato) Dove diavolo sei maledetto!
(Gloria sta riordinando la stanza e Orlando si rivolge al pubblico)
ORLANDO: Qui le cose non quadrano, perché Rodolfo si trovava qui? Che stesse solo scappando da me? O forse c'è qualcos'altro sotto? Non sarà mica. NO! NON PUÒ ESSERE! Quel flaccido professoruccolo non oserà frequentare a mia insaputa, questa splendida creatura? Io lo disintegro…
(Si avvicina a Gloria)
Scusi signorina se mi permetto questa domanda: non è che per caso, sa…., quel professore lì… come si chiama… sì, ha capito insomma di chi parlo… sia venuto qualche volta ad importunarla…
GLORIA: Ma no, cosa dice, è così gentile con me il professore…
ORLANDO: Che cosa intende per "gentile"?
GLORIA: (Con espressione rapita) Ma…., è così romantico quando mi dedica le sue poesie o mi manda mazzi di fiori.
ORLANDO: (Con tono irato) Come, quell'invertebrato ha osato fare il cascamorto con lei!?
GLORIA: Ma cosa dice, Orlando, è così caro il professore e a me fa tanto piacere ricevere tali attenzioni!
ORLANDO: Ma come, preferisce uno smidollato come lui, ad un uomo dalla mia …. prestanza fisica? Lei non sa, ma se io volessi, potrei combattere contemporaneamente e con una mano sola, contro venti uomini, per amor suo!!
GLORIA: Com'è brutale…ma così maschio!(Con tono affascinato)
ORLANDO: Allora, si decida signorina… o me o lui, ma sappia che se sceglie lui… sarò costretto … a ridurlo alle dimensioni di uno dei bambolotti Big Jim della mia collezione.
GLORIA: Santo cielo, cosa sta dicendo, si rende conto che ha minacciato di uccidere un uomo?
ORLANDO: Quello le sembra un uomo?

(Nel frattempo entra lo Nessuno che sente l'ultima frase e si guarda)

NESSUNO: Beh, veramente credo di essere un maschio... anche se nessuno me l'ha mai confermato. Ma in questo momento mi interesserebbe sapere un'altra cosa, anche perché non resisto più: dov'è il bagno?
ORLANDO: Ma chi è questa pulce, che cosa vuole? Non sarà mica un altro dei suoi corteggiatori perché ormai ne ho piene le tasche! Guardi che se mi gira faccio un macello qui!
(Nessuno, impaurito si richiude nell'armadio)
ORLANDO: Di questo me ne occuperò più tardi. Dunque, si decida: è un ultimatum! Tornerò a trovarla domani all'alba, prima di iniziare i miei esercizi mattutini, e voglio una risposta!
(Orlando esce dalla scena)
GLORIA: Oh povera me. Cosa faccio ora!!?? Mi sono messa in una situazione difficilissima. Livia che mi vuole cacciare dal condominio…Ma avrà il coraggio di denunciarmi? E poi…che fare….chi scegliere tra i due? Sono così diversi ma entrambi così interessanti…..

(Si spegne la luce sulla scena e viene illuminato lo scrittore alla scrivania che si dimostra stanco e annoiato)

SCRITTORE: Non ce la faccio più: che obbrobrio questa storia, guarda cosa sono ridotto a scrivere! Robaccia….una trama inconsistente, personaggi senza spessore…. Non so nemmeno come concludere. Meglio che vada a dormire, non mi sento neanche tanto bene……

(Si spengono le luci e si sente una musica di stacco.
Quando si riaccendono, cambia la situazione e i personaggi sono sistemati sul palco a caso e con atteggiamento sconsolato.Solo Nessuno è seduto dentro l'armadio e costruisce barchette di carta.
)

LIVIA: Anche questa mi doveva capitare!
GLORIA: Guarda che siamo tutti nella stessa barca.
NESSUNO: Questa può bastare? (Tirando fuori una barca di carta enorme).
ORLANDO: Ma insomma, lei chi è? È un pezzo che ci sta fra i piedi, sono due settimane che fa barchette di carta guardandoci con quella sua espressione da NESSUNO...
(I personaggi si guardano a vicenda con aria dubbiosa)
RODOLFO: Eh già … anche noi, però … che ci stiamo a fare qui, con le mani in mano …
LIVIA: Poteva avvertirci però…lasciare qualcosa di scritto…almeno un'indicazione … almeno dirci chi è questo … NESSUNO
NESSUNO: NESSUNO a chi? Come ti permetti! Io avrei potuto essere chissà quale importante personaggio se lo scrittore avesse voluto definirmi, magari un famoso avvocato, un dottore, un onorevole…un pornodivo (pavoneggiandosi e pettinandosi i capelli con le mani).
ORLANDO: Sì, però in realtà non sei nessuno!
NESSUNO: Perché voi credete di essere qualcuno?
RODOLFO: (rivolto agli altri personaggi) Non ha tutti i torti. Che cosa siamo noi, ORA?
GLORIA: È vero! Da quando lo scrittore è morto, anche NOI non abbiamo più… una vita!
ORLANDO: Io non mi ricordo nemmeno dove ho messo i pesi! E il mio bilanciere … dov'è finito?
LIVIA: Io dovevo fare qualcosa, ma non ricordo…
NESSUNO: Beh io di questi problemi non ne ho, io non ho mai saputo cosa fare…
ORLANDO: E lei signorina Gloria deve decidersi una buona volta! Non vorrà mica che continui a vedermi tutto il giorno la faccia di quel… (indicando Rodolfo)
RODOLFO: Guardi che anch'io sono stufo di vederla fare piegamenti e flessioni. Piuttosto mi ammazzi e la faccia finita!
ORLANDO: Ma non posso mica! Siamo pazzi? Io che uccido lei senza un valido motivo? È la signorina che si deve decidere!
GLORIA: Ma come pretendete che decida qualcosa, io non posso farlo, sono un personaggio senza copione!
RODOLFO: La signorina ha ragione, forse dovremmo provare noi a continuare questa storia
LIVIA: Bene allora ditemi cosa devo fare?
GLORIA: Ma se non sappiamo nemmeno noi cosa dobbiamo fare? Come puoi pretendere che ti aiutiamo? Forse il professor Rodolfo ha qualche idea…
RODOLFO: Idee? Ma di che idee parlate? Lo scrittore non mi ha dato idee per questa situazione! Lei, signor Orlando, cosa suggerisce?
ORLANDO: Mah … potremmo fare quello che già sappiamo! Chissà, magari ci verrà qualche nuovo spunto…
GLORIA & LIVIA: Sì sì! Buona idea questa!
LIVIA: Mi sembra che lei (guardando Gloria) si trovasse qui seduta … forse stava leggendo?
GLORIA: Sì sì! Avevo quella rivista … (si mette a cercare la rivista. Bussano) Chi è? (Bussano ancora) Ma chi è? Un momento! Arrivo! Arrivo.
(Apre la porta. Entra RODOLFO sconvolto)
RODOLFO: Signorina Gloria, mi aiuti, UN PAZZO! Un pazzo mi sta inseguendo!
GLORIA: Ma si calmi! Quale pazzo? di chi parla?
RODOLFO: CHIUDA, CHIUDA, LA PREGO! La scongiuro! Quello mi vuole ammazzare!
GLORIA: Ma chi la vuole ammazzare? (Chiude la porta)
RODOLFO: CHI? Chi, dice lei? Ma quell'energumeno del secondo piano, quello alto tre metri con due bicipiti… (spiegando a gesti la dimensione dei bicipiti) Che quando ti stringe la mano devi farti degli impacchi di ghiaccio per tre giorni… La scongiuro mi nasconda, non lasci che quel bruto mi ammazzi…
bussano alla porta
GLORIA: sì, certo, si calmi, guardi si metta qui (indicandogli sotto il tavolino)
RODOLFO: Ma non ci starò mai li sotto! Non vede che mi escono i piedi!
GLORIA: Anche lei però! Le pare il caso di avere dei piedi così' lunghi, in questo momento?
RODOLFO: Oddio! Non volevo, mi scusi, se avessi saputo…
(bussano energicamente alla porta)
GLORIA: Per l'amor del cielo dove la metto io adesso? Venga venga! Forse ho trovato…
(Lo prende per mano e lo nasconde sotto il palco. Rodolfo chiede un cappotto al pubblico. Gloria tutta trafelata ritorna sul palco e si appresta ad aprire la porta ricomponendosi.)
(Entra ORLANDO, FURIOSO)
ORLANDO: Dov'è quel farabutto? Mi dica dov'è! L'ho visto entrare! Deve essere qui!
NESSUNO: MA BASTA! Questo l'abbiamo già visto! Lo sanno anche loro ormai (indicando il pubblico), che si trova sotto il palco! Ma finitela, siete ridicoli, inventate qualcos'altro…

(Tutti i personaggi rientrano sulla scena sconsolati.)

RODOLFO: Ha ragione! Che faremo ora? Non possiamo morire ma neppure vivere, siamo in un limbo a metà tra l'essere e il non essere…
NESSUNO: Anche questa l'ho già sentita…Shakespeare, mi sembra…E sentite quest'altra (leggendo da un copione che tiene in mano) Ma guardatevi! Vi nascondete con i buoni propositi e vi fate forti del vostro SUOLO… no, non era così la battuta, scusate un momento…
I personaggi rimangono basiti, e osservano NESSUNO
NESSUNO: Ruolo! Era ruolo, non suolo!
TUTTI: (rivolti a Nessuno) Ma cosa stai leggendo? Cos'è sta roba?
NESSUNO: Sembra un copione
RODOLFO: Come si intitola?
NESSUNO: (Osserva la copertina del copione) Ipocrisando … di un certo "Laboratorio teatrale ITIS Galilei".
LIVIA: Saranno i soliti quattro ciarlatani … (Nessuno, sconsolato, getta via il copione…)
GLORIA: Potremmo prendere da lì qualche idea!
RODOLFO: Ma no, è robaccia!
LIVIA: Forse qualcuno del pubblico può darci qualche idea!
RODOLFO: Il pubblico non ha mai idee.

(Tutti si risiedono sconsolati.
In sottofondo un ticchettio d'orologio che scandisce il tempo che passa, lentamente si spegna la luce, e una musica prende il posto del ticchettio dell'orologio
)


(Le luci si riaccendono; i personaggi sono seduti esattamente nella stessa posizione di quando si sono spente le luci. Rodolfo e Orlando sul divano, Livia alla scrivania e Gloria distesa sul letto. I personaggi sono ricoperti da teli.
Entra una RICCONA con due traslocatori. La donna tiene sotto il braccio un cagnolino di pezza, e cammina per la stanza con aria di sufficienza
)

RICCONA: Ma guavda quanta polveve, che poca luce, guavda che ovvibili tendine… e questa tappezzevia com'è plebea… Non so nemmeno pevchè ho acquistato questa mansavda, la Giusy dice che fa molto "IN". Savà, pevò a me sembva così' volgave… Muah…
AGENORE: A marchesa … che famo?
RICCONA: (Tra sé e sé) Che vazza di zotici mi ha mandato la Betty… savanno anche nevbovuti ma in quanto a manieve … Vevo Fuffy…. (carezza il cagnolino sulla testa) come? Cosa dici, cavo, alla tua mammina? Devi fave la pipi?
GUSTAVO: Signora si sbrighi, perché noi abbiamo altro da fare…
RICCONA: Che noiosi questi tvaslocatovi, lo dice sempve la Ketty: "mai aveve a che fave con gente del popolo". Pevò, (e li guarda dall'alto al basso) che fustacchioni! Che dici Fuffy? Qui potvemmo mettevci un bel caminetto in mavmo di Cavvava, li un tavolo stile impevo, qui un divano con tipici piedini Luigi XVI, o è meglio Luigi XV? Che dici Fuffy?
AGENORE: A Fuffy? Datte 'na mossa a risponne, c'avemo fretta…
RICCONA: Beh! Povtate via tutto questo mobilio da vigattievi…
GUSTAVO: E dove lo portiamo?
RICCONA: Ma che mi impovta! Buttatelo via… Bvuciate tutto… Basta che sia tutto libevo pev domani mattina che avviva il mio avchitetto.
(Ed esce dalla scena)
GUSTAVO: Bene bene ... il divano lo tengo io.. (sfregandosi le mani. Rivolgendosi ad Agenore) dai classe! Dammi una mano a portarlo giù…
(I due traslocatori afferrano il divano )
AGENORE: Maronna… E che è? Piombo? (e asciugandosi la fronte, molla il divano)
(Gustavo cerca invano di sollevare il divano, mentre Agenore lo fissa con le braccia conserte)
AGENORE: Gustà! Che stai a fa? Non vedi che te stai a pijà n'ernia? Famo na sosta?
GUSTAVO: (asciugandosi la fronte sbuffando) Dici che possiamo sederci?
AGENORE: Massì, tanto paga 'a marchesa…

(Gustavo e Agenore sollevano il telo scoprendo seduti sul divano Rodolfo e Orlando)

GUSTAVO: (Si gratta il capo) E questi qua?
AGENORE: Ma che te frega, saranno dei manichini…
GUSTAVO: (Toccando i personaggi) A me sembra che non siano manichini ... Che siano fatti di qualche materiale particolare?
AGENORE: Ma che sta a di? (rivolto al pubblico e di seguito verso Gustavo) A Gusta' piantala de fa' 'l filosofo…
(Gustavo tocca di nuovo Orlando)
ORLANDO: (colpendo Gustavo sulla mano) Ma come si permette? Tenga le mani a posto, o le spezzo un braccio!
GUSTAVO: MADONNA! Parla!
AGENORE: (verso il pubblico) Che pò fa a tecnica oggi!
GUSTAVO: Per un momento ho pensato che fossero veri!
RODOLFO: E lo siamo, buon uomo…

(I due traslocatori si guardano stupiti e cominciano a confabulare tra loro)

LIVIA: (tossendo e gettando in terra il telo che la ricopriva) Ancora un poco e morivo soffocata! Ma chi saranno questi omaccioni? (guardandosi intorno) Meglio che vada a fare la loro conoscenza, prima che intervenga quell'antipatica di Gloria.
(Si avvicina ai due traslocatori, e attira la loro attenzione battendo la mano sulla spalla di Agenore)

LIVIA: Scusate… sap..
AGENORE: (Spaventatissimo) Gesummaria un mostro! (e cade in terra terrorizzato)

(Orlando e Rodolfo aiutano Agenore a rialzarsi)

GUSTAVO: Son veramente fatti bene questi manichini! Chissà chi li ha costruiti (toccando con una mano la guancia di Livia) Senti senti, Agenore, sembra pelle vera!
AGENORE: (rivolto al pubblico) Però, anche servizievoli!
GUSTAVO: Ma andranno a pile? Dove saranno?
AGENORE: Prova a guarda' sua schiena, di solito le mettono lì…

(Gustavo tenta di cercare nella schiena di Livia, la quale reagisce gridando)

LIVIA: (fingendo che la cosa le dispiaccia) Brutto maialone! Mi lasci! Dove tocca! Più in basso! Anche qui…
GUSTAVO: Son fatti proprio bene questi manichini…

(Alle grida si sveglia Gloria che stiracchiandosi si alza spostando il telo che la ricopriva)

GLORIA: Ma chi sta gridando? Vi sembra il caso di fare tutti questi schiamazzi in casa di un morto? Dov'è finita la buona educazione?
AGENORE: E guarda questo Gustavo,(riferito a Gloria), sembra uscito da una rivista di TOP MODELELS, assomija a quelle bambole gonfiabili del secsi shoppe sotto casa tua…
GUSTAVO: Eh si! Hai proprio ragione!

(I due traslocatori iniziano a toccare Gloria)

AGENORE: Altro che bambole gonfiabili, questo manichino è fatto mooolto meglio!
ORLANDO: (Sbuffando) Qui stiamo esagerando, forse è necessario il mio intervento!

(Orlando afferra i due traslocatori e sbatte le loro teste più' volte l'una contro l'altra)

GUSTAVO: (mentre viene percosso da Orlando) Mi pare che son fatti anche troppo bene…
RODOLFO: Basta basta per dio! Non vorrà mica ucciderli! Suvvia, magari potrebbero aiutarci!

(Orlando Si ferma istantaneamente, e li lascia cadere)

GLORIA: Ma questi qua non potranno mai esserci d'aiuto, cosa possiamo aspettarci da due zoticoni che ci scambiano per dei manichini!?
GUSTAVO: Perché? Forse voi non siete dei manichini?
AGENORE: (prendendo Gustavo in disparte) Ah GUSTA', me sa che questi so' dei…
GUSTAVO: dei?
AGENORE: dei… (sottovoce) fantasmi
GUSTAVO: Che?
AGENORE: (urlando nell'orecchio di Gustavo ) SO'DDEI FANTASMI!
GUSTAVO: (grida terrorizzato) Aiuto! I fantasmi! Mi succhieranno il sangue! Mi scorticheranno vivo, mi useranno come lenzuolo!!
RODOLFO: Ma quali fantasmi! Noi siamo dei personaggi!
GUSTAVO: (sospirando sollevato) Ah! Beh allora… (allarmato) Aiuto, dei personaggi! Mi succhieranno il sangue! Mi scorticheranno vivo, mi useranno come lenzuolo!!
RODOLFO: Ma si è tutto molto semplice, e se avrete la compiacenza di ascoltarci per qualche minuto comprenderete la nostra triste condizione.

(Gustavo e Agenore si siedono sul divano attenti)

RODOLFO: Dovete sapere che il signore che abitava qui, era uno scrittore; e noi (indicando lui e gli altri personaggi) siamo i personaggi di un suo romanzo. Purtroppo un triste destino, ha voluto che questo scrittore morisse prima di aver completato la nostra storia…

(Gustavo estrae un fazzolettone dalla tasca e inizia a piangere soffiandosi il naso rumorosamente mentre Agenore lo consola)

GLORIA: e così noi siamo rimasti da soli rinchiusi in questa casa ad arrovellarci senza sapere cosa fare. Io per esempio non so cosa lo scrittore avesse pensato di farmi decidere; se scegliere (indicandoli) quest'uomo, o …quest'altro.
LIVIA:Io non so più' se denunciare all'amministratore questa signorina per atti osceni…
ORLANDO: Ditemi voi, devo stritolarlo con le mie mani (afferrandolo), oppure farlo sopravvivere?
NESSUNO: Ed io? Vi siete forse dimenticati di me?

(Tutti si guardano attorno seccati)

TUTTI: Ancora questo?
LIVIA: Ma insomma sparisca, non vede che abbiamo già un sacco di problemi?
NESSUNO: Eh no! Io non me ne vado. Per tutto questo tempo mi avete sempre trattato male, mi avete segregato nell'armadio, tre mesi per trovare il bagno, manco fosse un castello sta casa... Anch'io ho un cuore sapete! (tirando su col naso) almeno voi avete un nome, una storia! Io invece? Non ho nulla, non sono nulla. Vi ho visto sapete? Vi date tante arie, ma siete peggio di me! Almeno io sono libero di fare quello che voglio! Non aspetto qualcuno che mi dica cosa fare, non ho una storia da concludere, io! (battendosi il petto) Nessuno mi vieta di prendere questo giornale e di stracciarlo (afferra un giornale e lo straccia), nessuno mi impedisce di prendere a calci questo signore (prende a calci Orlando). Coraggio si arrabbi! Mi uccida! Su su reagisca! Lo vede? Lo vede che non può far nulla?
ORLANDO: (turbato) N-non posso, lei non è nella mia storia (si lascia cadere sul divano affranto col volto tra le mani)
NESSUNO: Ecco! Appunto vede, siete tutti legati ad una storia, ma una storia che non avete costruito voi. È per questo che vi serve sempre qualcuno che vi dica cosa fare. Credete forse di trovare dagli altri delle risposte alle vostre domande? Magari da questi due? O forse sperate che un altro scrittore riprenda in mano la vostra storia? Certo, concludereste il vostro copione, ma rimarreste sempre degli inutili burattini che qualcuno manovra a suo piacimento. Sareste forse felici in questo modo … rinchiusi in una prigione … di carta?

(Tutti rimangono basiti)

NESSUNO: Ecco vedete? Non sapete neanche rispondere, perché anche il mio discorso non è nel vostro copione. (pausa di qualche secondo) Smettiamola con questa recita, cerchiamo di vivere piuttosto…
RODOLFO: Noi stiamo vivendo!
NESSUNO: E la chiami vita questa? Per vivere bisogna essere delle persone… non dei personaggi.
ORLANDO: Persone, personaggi, è la stessa cosa…
NESSUNO: Ed è proprio qui che si vede la tua ignoranza! E questo perché tu, vivi troppo dentro la tua storia.
ORLANDO: E in quale storia dovrei vivere?
NESSUNO: In quale storia? In quale storia mi domandi? In una storia che tu dovresti crearti… giorno dopo giorno.
ORLANDO: Ma io non ne sono capace!
NESSUNO: Certo, hai bisogno di uno scrittore che ti dica quando devi mangiare, se devi mangiare, che ti dica quando devi parlare, cosa devi dire, come lo devi dire… È talmente facile che potrei farlo anch'io! oh guarda, qui c'è il copione interrotto, ora ti faccio vedere io… (si siede alla scrivania e inizia a scrivere) anzi… Vi faccio vedere io… (scoppia in una risata satanica che intimorisce gli altri personaggi)

(Agenore e Gustavo fanno un gesto significativo rivolti verso il pubblico, per dire che Nesuno è matto.)

AGENORE: Beh noi veramente dovremmo spostare questi divani…
NESSUNO: Silenzio! Sto scrivendo! Non deve volare nemmeno una mosca! Altrimenti…(gesto significativo di capo mozzato)

(Tutti impauriti si ammucchiano in un angolo della scena.)

NESSUNO: (gridando) Tu! Non tu, lui! Si Tu! Orlando, vieni vieni, avvicinati… Tu diventerai… una bambina debole ed indifesa… e ti chiamerai Orlandina Trecce d'oro! (Orlando estrae da uno scatolone già in scena, una parrucca con delle lunghe trecce bionde, un cappuccio rosso, uno sciallettino e un cestino…) Lei! Ma no! Non lei, intendevo quel signore laggiù… (indicando Agenore) Venga qui, mi faccia il narratore mentre io scrivo… (Agenore si avvicina e comincia a leggere)
AGENORE: C'era una volta, in un paesino lontano lontano, una bambina, piccola timida ed indifesa chiamata da tutti Orlandina Trecce d'oro, per i suoi splendidi capelli. La mamma e le sorelle di Orlandina, erano però cattive con lei, e le facevano sempre pulire la casa, mentre loro pensavano a farsi belle per i balli che il principe organizzava per cercare moglie. Un giorno mentre Orlandina stava raccogliendo cicche nel bosco, incontrò un simpatico assassino….(Rodolfo si arruffa i capelli ed estrae un'accetta dallo scatolone e si avvicina a Orlandina con un grosso sorriso tentando di colpirla)
NESSUNO: Noooooo… Troppo bello… (e cancella quello che ha scritto)
AGENORE: Un giorno mentre Orlandina stava raccogliendo cicche nel bosco, incontrò un truce assicuratore… (Rodolfo afferra una valigetta un cappello ed un paio di occhiali) che si trovava da quelle parti perché aveva appena stipulato una polizza con i sette nani. Si avvicinò alla bambina e disse:
RODOLFO: Che cosa ci fa una deliziosa bambina, (rivolto verso il pubblico) tutta sola, nel bosco?
ORLANDO: La mia mammina mi ha sempre detto di non parlare con i truci assicuratori.
RODOLFO: (verso il pubblico) Queste mammine non si fanno mai gli affari loro…Ma cara io non sono mica un truce assicuratore…bensì uno spregevole assicuratore!
ORLANDO: AH! Allora le cose cambiano… Ma che bella borsa che hai…
RODOLFO: Certo cara! È per assicurarti meglio!
ORLANDO: Senti caro spregevole assicuratore… che cosa mi puoi proporre di interessante?
RODOLFO: Guarda… avrei questa splendida polizza contro "mele avvelenate offerte da lupi"
ORLANDO: Mele avvelenate? Non esistono mele avvelenate!
RODOLFO: Come no? Ti faccio vedere io (ed estrae una mela)

(Nel frattempo passa Gloria vestita da strega con un specchio in mano)

GLORIA: Specchio, specchio delle mie brame, come andrà la quotazione del dollaro stamane?
RODOLFO: Scusi signora strega, gradirebbe questa splendida mela avvelenata?
GLORIA: Certamente signor (lo osserva da capo a piedi)… Truce.. Ehm spregevole assicuratore, sono la mia passione! (Afferra la mela con avidità e dopo averle dato un morso, stramazza a terra gridando…)
RODOLFO: Ecco, hai visto? Ora non puoi più dubitare delle mie parole! Ecco qui la penna…
ORLANDO: Cattivo Cattivo! Cattivo spregevole assicuratore, hai ucciso la mia strega cattiva preferita… (Osserva la strega) hai fatto bene… era pure vestita male…

(Squilla un corno)

RODOLFO: (Rivolto al pubblico) Oh mio dio! Ancora quel tritapalle del cacciatore! (Incalzando Orlandina) Svelta! Svelta firma! firma! È mezzanotte non posso trattenermi di più! Altrimenti la mia zucca…

(Irrompe nella scena il cacciatore -Livia- mentre l'assicuratore scappa lasciando il foglio in mano a Orlandina e perdendo una scarpa)

LIVIA: Dove sarà quel maledetto lurido e spregevole assicuratore? Oh! Una povera bambina dolce ed indifesa, forse vittima innocente…Ti sei forse assicurata?
ORLANDO: (piangendo) sì è vero! È stato quel cattivaccio…
LIVIA: (inciampando sulla scarpa) Dove, dove è andato?
NESSUNO: Ecco vedete? Posso fare di voi quello che voglio! Siete dei burattini nelle mie mani, ed io posso decidere quanto farvi vivere, e quando farvi morire! Tutto questo solo perché ho tra le mani, il vostro copione…Ve ne rendete conto ora? Avete capito che essere personaggi significa dipendere sempre da qualcuno? E questo qualcuno… da ora in poi sarò io! (scoppia in una risata satanica).
GUSTAVO: Ma cosa state facendo? Perché vi comportate così! Adesso ho capito siete dei personaggi: Reagite Porco Mondo! Non vi accorgete che vi state comportando come degli stupidi? Non vedete che questo qua vi fa fare quello che vuole? Sarò anche un traslocatore ma una cosa l'ho capita: siete uguali a tanti altri che vedo tutti i giorni: quelli che dicono sempre "signor sì", che seguono le idee degli altri perché non ne hanno manco una! Mi chiamano ignorante, ma almeno io le mie idee ce le ho! E adesso non può venire uno qui a dirmi "fai Orlandina Trecce d'oro" (gesto significativo verso Nessuno "OHU?")
NESSUNO: Stai zitto tu! Vai nell'armadio!

(Gustavo afferra Nessuno per il colletto )

GUSTAVO: Non hai ancora capito che non sono come loro? Io sono una p-e-r-s-o-n-a! hai capito?
AGENORE: Ah Gustà… ma… sei proprio tu? Incredibbole! Ma sei un FILOSEFO (!)…
GUSTAVO: Non sarò un filosofo ma sono certo meglio di questi qua (e indica i personaggi) Smettetela con questa mascherata!
RODOLFO: Ma noi abbiamo cercato di crearci una vita nostra, una storia nostra, però non ci siamo mai riusciti, forse è qualcosa più' grande di noi, forse non ne siamo capaci…
GUSTAVO: Tutti possono vivere! Guarda me per esempio, per quanto la mia vita sia stata difficile, ho sempre deciso da solo cosa fare!
GLORIA: Che bravo! Ci dica come ha fatto! Ci aiuti lei! (con ammirazione)
GUSTAVO: Non sono io che devo dirvi cosa fare! Dovete capirlo voi stessi. Ognuno deve cercare dentro di sé il modo in cui vivere, e non dovrebbe aspettare delle indicazioni dagli altri!
ORLANDO: Lei ci sta dicendo che non dovremmo ascoltare quello che ci dice il copione? Che dovremmo scrivercelo da soli il nostro… copione?
GUSTAVO: Copione? Cosa centrano i copioni adesso?
RODOLFO: Ma il copione è la nostra vita! Ci dice cosa fare, come farlo… senza non possiamo vivere…
GUSTAVO: Mi avete stufato con questo copione! (strappa di mano a Nessuno il copione e lo straccia davanti a tutti). Ecco qui il vostro copione!

(Nessuno si getta a terra cercando di raccogliere i pezzi del copione tentando di ricomporlo.)

NESSUNO: Lei è pazzo! Non sa quello che ha fatto! Come farò ora a controllarli? Forse sono ancora in tempo, prendo del nastro adesivo…
GUSTAVO: Lei non prende proprio niente! E lasci in pace queste… persone…
LIVIA: Ma come persone? Noi non siamo persone, ma… non siamo più neanche personaggi ora che non c'è più il copione…
RODOLFO: Io ho capito! Finalmente ho capito cosa devo fare! (va da Gloria e le afferra la mano) Signorina Gloria, io non ho mai trovato il coraggio per aprirle il mio cuore perché nel copione era scritto che dovevo avere paura di Orlando, ma ora, io non ho più paura, perché sento nascermi dentro un'idea che finalmente è mia… Vuole sposarmi?
GLORIA: (imbarazzata) L'autore mi voleva incerta ed insicura, ma posso essere diversa dal personaggio che ero, ora anch'io sento di poter avere una mia idea… Sì Rodolfo! Accetto la sua proposta…
RODOLFO: Ti amo Gloria, vieni amore, andiamo via da questa prigione (se ne vanno)
AGENORE: (rivolto verso Livia) Scusi, non ho capito bene questa storia del copione… le andrebbe comunque un caffè?
LIVIA: È stranissimo, ora sento anch'io di poter vivere la mia vita come voglio. Ma sì! andiamo a prenderci questo caffè! (se ne vanno a braccetto)
GUSTAVO: Agenore! Oh? E il trasloco?
AGENORE: C'è tempo, c'è tempo…
GUSTAVO: E adesso? Quello è andato via, la marchesa vuole tutto sgomberato per domani! Toh… (si accorge di Orlando) lei non è che mi darebbe una mano?
ORLANDO: Io? Dice a me? Beh … pensa che io possa farlo?
GUSTAVO: E chi glielo vieta?
ORLANDO: Già! Chi me lo vieta? Coraggio! Diamoci da fare! È giunto finalmente il momento di cambiare! Mi dia una mano (sollevano il divano e lentamente lo portano fuori dalla scena)
(Cala la luce, e rimane illuminato solamente Nessuno che piangendo cerca di ricomporre il copione…)

NESSUNO: Solo. Sono rimasto solo. Come lo sono sempre stato, senza mai nulla da fare, ne da dire. Se ne sono andati tutti, forse adesso saranno felici… ma io…

(Si sposta l'occhio di bue sullo scrittore che sta seduto in mezzo al pubblico, che si alza e sale sul palco. Nel frattempo gli altri personaggi si allineano sul fondo del palcoscenico).

SCRITTORE: (ha in mano dei fogli bianchi) Giunto a questo punto, mi sembra che la storia sia arrivata alla conclusione. Pensavate che fossi morto eh? Certo che sono morto, ma solo nella storia che ho raccontato. Era necessario che io morissi. E voi mi chiederete "Qual è il senso di tutto questo?". Mi rendo conto che è complicato, ma se vi guardate intorno, vi accorgerete che questa commedia ci coinvolge tutti. La società in cui viviamo oggi ci condiziona, ci obbliga a seguire dei modelli, a comportarci secondo degli schemi in cui tutti si identificano, per non apparire agli occhi degli altri "diversi", degli emarginati. Non è sempre facile ammetterlo. La mia storia riflette la nostra società dove ognuno può assumere ruoli diversi. Siamo personaggi o persone? E se non siamo né persona né personaggio, (guarda Nessuno e lo porta sul bordo del palcoscenico) forse siete come lui, NULLA! (si avvicina al bordo del palcoscenico rivolgendosi ad uno spettatore qualsiasi) Lei non capisce vero? Ecco qua prendete: (e porge i fogli) sono dei fogli bianchi dove si può scrivere... scrivere magari proprio la vostra vita. Volete che sia io... o un altro a scrivere la vostra vita? Preferite scriverla voi stessi? Eh, lo so, non è facile! C'è chi critica, chi giudica... ma per Dio! Pensate alla soddisfazione di sbattere in faccia il "VOSTRO FOGLIO" a chi vuole essere il vostro autore! Come dice? (rivolto al pubblico). Chi è questo autore? Ma sono tanti gli autori, non è detto che sia una persona... può essere un oggetto, una moda... un'ideologia... Ci pensi... pensiamoci! (pausa) Io... li lascio qui... (e lascia cadere i fogli sul palcoscenico, luce sui fogli)

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