ROMA - I giornali esagerano: le "spose bambine" in Italia sono poche, diversamente da quanto lascerebbero pensare gli allarmi lanciati da alcune testate negli ultimi mesi. La precisazione arriva dal Centro nazionale di documentazione e analisi per l'infanzia e l'adolescenza, che proprio in questi giorni ha pubblicato sul suo portale (http://www.minori.it/) un articolo che contiene alcuni chiarimenti sul tema. Innanzitutto, "i casi accertati di matrimoni che coinvolgono minorenni nel nostro Paese erano 156 al 2007 e non 2 mila, come rilanciato da più parti". E sbaglia il Corriere della Sera, quando pubblica, il 20 gennaio scorso, un'inchiesta di due pagine in cui attribuisce erroneamente al Centro nazionale alcuni dati pubblicati da la Repubblica circa un anno fa.
Secondo i dati ufficiali del Centro, elaborati da fonte Istat, il numero delle spose bambine in Italia è in netto calo: se nel 1993 se ne contavano 1.562, nel 2007 le spose minorenni sono state appena 156. Numeri lontanissimi dalle stime di alcuni centri di ricerca internazionali, come l'International center for research on women, che parla di circa 2.000 spose bambine in Italia. Esiste in Italia, diversamente da altri Paesi, "una normativa che regolamenta il matrimonio dei minori: l'articolo 84 del codice civile", riferisce nell'articolo Lia Lombardi, docente di Sociologia della medicina all'Università di Milano. E' la stampa, dunque, che tende ad enfatizzare il fenomeno, inscenando un "gioco pericoloso, che replica e diffonde i pregiudizi verso le persone migranti".(Dires - Redattore Sociale)
22 febbraio 2010