Il mio Ramadan - di Fatima Dia
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Il mio Ramadan


di Fatima Dia


 


Lavoravo in Egitto ed ho avuto la grande fortuna di essere lì proprio nel periodo di Ramadan, non sapevo bene cosa fosse, ma sentivo nell’aria una sorta di febbrile attesa, tutti ne parlavano, con una luce negli occhi, che brillava e io tra me pensavo si può essere tanto felici al pensiero di digiunare!?!?!?


Mancavano due giorni all’inizio, il barista , che ALLAH lo ricompensi, mi dice e tu non fai il Ramadan???, la mia risposta mi rendo conto fu molto banale “ sono una mangiona e non sopporterei un mese senza bere ne mangiare con 40 gradi di temperatura, ma la sua replica fu illuminante “ quando avrai sete ALLAH ti darà da bere la sua sapienza, se avrai fame ti nutrirà della sua grazia, e se il tuo corpo non ti sosterrà e stai svenendo lui con il suo abbraccio ti tirerà su” Potevo forse dire di no?


 


E’ iniziato così digiunavo di giorno e alle 5 mi riunivo con il personale egiziano, camerieri, baristi, direttori, e mangiavamo tutti insieme, la preghiera risuonava in ogni dove, ma non la sapevo fare, ma capivo che per resistere alle privazioni del digiuno dovevo elevare il mio spirito e allora leggevo il Corano e rifacevo le mosse che vedevo fare in tv sulla tv araba, fu davvero un Ramadan speciale, quando la notizia di sparse tutti volevano “rompere il digiuno con me”, e così ho diviso il mio cibo nella tenda beduina, nel centro di Sharm con sorelle e fratelli egiziani, in un taxi condividendo il mio pasto con il guidatore ecc...


 


Il primo Ramadan fu come dire una piccola rivelazione, ma il primo con mio marito fu davvero speciale, eravamo fonte di gioia l’uno per l’altro, Matar che si alzava alle 5 di mattina e mi preparava il latte e me lo portava a  letto, io cercavo di preparare piatti buoni e nutrienti per tutta la famiglia, di non fare mai mancare i datteri per spezzare il digiuno.... E’ stata un riscoperta di noi stessi come individui singoli e come coppia , l’ultimo bacio all’alba, nessuna effusione per tutto il giorno, per poi cascare in un caldo abbraccio al tramonto. Il digiuno e’ solo l’aspetto più esteriore di questo mese, e’ solo un mezzo per l’elevazione, ma dietro c’e’ molto di più. Il digiuno non e’ privazione, e’ elevazione mistica, e’ cibo per l’anima e per lo spirito,  tutto ciò che facciamo provoca un dispendio di energia, e mai come digiunando ci si rende conto di quanta energia sprechiamo a parlare troppo, mangiare troppo, impariamo a incanalare i nostri  pensieri e le nostre azioni in ciò che davvero e’ utile, senza buttare via nulla.


 


La preghiera diventa un’oasi di pace, un distaccamento, e vi assicuro che a volte sembra davvero di lievitare, dalla terra. Tutto ciò che e’ terreno piano piano si abbandona, si tende ad una ricerca interiore e spontaneamente i vestiti diventano più essenziali, la superficie si crepa per iniziare una ricerca interiore. Consiglio a tutti, musulmani e non di provare a condividere con i fratelli, le sorelle e i mariti o compagni questo mese di gioia e ricerca, per risvegliarsi più arricchiti spiritualmente. Provateci non perdete questa unica opportunità,  a volte noi occidentali e non!, siamo tanto affascinati dai corsi tantrici, dallo yoga cinese e quant’altro, quando abbiamo la possibilità di ritrovare noi stessi e il nostro equilibrio solo come ALLAH nella sua infinita sapienza ci ha indicato.


 


In: Il Ramadan


http://www.insenegal.org/05Religione/Ramadan07_Fatima.htm



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