Dalla programmazione differenziata a quella ordinaria o per obiettivi minimi

Domanda

Lo studente diversamente abile Tizio è stato ammesso fino alla classe quinta con programmazione educativa individualizzata differenziata.
Lo studente, ora maggiorenne, o la famiglia non accettano per quest'ultimo anno la "differenziata" in quanto non permette il conseguimento di un titolo di studio avente valore legale e chiedono una programmazione ordinaria o per obiettivi minimi.
Lo scrivente precisa che la richiesta è possibile ma devono essere previste delle prove per verificare il livello di preparazione raggiunto dallo studente rispetto ai programma ordinari od eventualmente per obiettivi minimi da verificare.
Quindi lo studente potrà frequentare l'anno scolastico e sostenere delle prove, anche equivalenti, in riferimento al programma ordinario o per obiettivi minimii ed essere valutato di conseguenza.
Questo perchè l'ammissione alla classe superiore è stata sempre deliberata ai sensi della specifica circolare ministeriale.
Altro attore della scuola afferma, senza documentazione a supporto, che lo studente, o la famiglia, possono ogni anno scolastico decidere la programmazione che vogliono (ordinaria, per obiettivi minimi o differenziata).
Questo anche al termine del ciclo degli studi e senza nessuna valutazione del precedente percorso di studi.
Poi lo studente sarà valutato secondo i nuovi criteri e quindi potrà essere bocciato.

Chi può fornire un migliore parere?

Risposta

L'art 15 dell'O M n. 90/01 è chiarissimo in proposito precisando che se la famiglia vuole il passaggio da un pei differenziato ad uno semplificato anche contro la volontà dei docenti, questa programmazione va effettuata. Però precisa la norma che , in tal caso, la famiglia deve essere informata che , ai soli fini della valutazione, l'alunno non sarà considerato in situazione di handicap e verrà valutato come tutti gli altri, rischiando quindi eventualmente anche la bocciatura.

-

3 commenti (e un commento da approvare)

I commenti

  1.    - 06-03-2018

    I genitori si accorgono solo al quinto anno che il loro figlio conseguirà un attestato di frequenza e non un diploma finito. Il certificato di frequenza non è vendibile mentre un diploma può essere usato anche per eventuali concorsi.
    Ma un ragazzo che per quattro anni ha avuto una differenziata, per quattro anni non ha mai studiato come gli altri, non è mai stato valutato come gli altri e pertanto non si capisce come possa presentarsi ad un esame di Stato senza una preparazione adeguata. Tra l'altro la Commissione esaminatrice avrà grosse difficoltà nel giudicarlo. Se il consiglio di Classe accetta una cosa simile pecca di buonismo non giustificato.

  2.    - 12-11-2012

    Penso che, se svolge da quattro anni la differenziata, la famiglia abbia presentato la certificazione di disabilità grave. Pertanto, se adesso la famiglia vuole il pei semplificato, dopo 4 anni di differenziato, ma i docenti non sono d'accordo, la scuola è obbligata a fare il pei semplificato; però l'alunno verrà valutato come tutti gli altri e quindi rischia o la non ammissione o la bocciatura.Se invece l'alunno non avesse neppure la certificazione di disabilità, come hanno fatto a fargli un pei differenziato?Egli dovrebbe essere stato bocciato fin dal primo anno, se non era in grado di raggiungere la sufficienza.

  3.    - 07-11-2012

    riguardo a questo desideravo sapere se la famiglia non ha presentato nessuna documentazione all'atto della iscrizione e quindi non ha sostegno e si è iscritto al quinto anno dopo quattro anni di differenziata come si deve comportare il Consiglio di Classe? cioè come fare per avere il credito e quindi, eventualmente, portarlo agli esami conclusivi di 5 anno superiore oppure non ammetterlo agli esami stessi?





Lascia un tuo commento





<<<