PER UNA SCUOLA AMICA: Idee nuove di progettualità nel Distretto di Pomezia

Di Rolando Alberto Borzetti - News - 14.06.2010

Le più recenti disposizioni ministeriali in tema di dotazioni organiche per il prossimo anno scolastico sono, come è noto, preoccupanti per tutti (riduzione del personale docente per 25600 posti!) ma allarmanti per gli alunni disabili, con una rideterminazione dei docenti di sostegno che porterà al raggiungimento nell’anno scolastico 2010-11 di una consistenza pari appena al 70%  del numero dei posti complessivamente attivati nell’a.s. 2006/07: è il passo del gambero, l’andatura che ci viene dunque proposta. A fronte di questa negativa realtà, la Circolare 37 del MIUR indirizzata agli Uffici Scolastici Regionali, gli ex-Provveditorati agli Studi, ricorda “il ruolo fondamentale che è demandato alle singole istituzioni scolastiche con la piena valorizzazione degli spazi di flessibilità che l’autonomia consente: sarà pertanto compito di ciascuna istituzione scolastica, una volta ricevute le risorse di organico, articolare il tempo scuola secondo criteri e soluzioni più idonei al miglior impiego delle risorse, all’ampliamento del servizio e all’incremento dell’offerta formativa, valorizzando le potenzialità derivanti dall’autonomia organizzativa e didattica”. Tradotto, da tecnico dell’età evolutiva ma esterno alle istituzioni scolastiche, ogni scuola se la canta e se la suona, da sola e per quel che può fare. A far sorridere con amarezza mettiamoci pure che é in arrivo il bollino di qualità per le scuole. È un'etichetta di riconoscimento che si chiama SAPERI, un acronimo delle sei aree cruciali per un buon sistema educativo: Servizi, Apprendimenti, Pari opportunità, Etica, Ricerca e Integrazione. A promuoverlo è  ovviamente il ministero dell'Istruzione, forse per aiutare le famiglie a individuare le “scuole migliori” a cui potere affidare i propri figli nel percorso scolastico di formazione. Saperi nasce in Piemonte nel 2005 ma è ora un marchio collettivo nazionale, con l´obiettivo di «diffondere nelle scuole la cultura della qualità per migliorare i processi di apprendimento, valorizzare ciò che di buono esiste negli istituti e il confronto tra loro». Bene, con questo scenario c’è solo da rimboccarsi le maniche ed operare con determinazione ed un po’ di immaginazione. Ed è ciò che sta per accadere nel nostro Distretto Scolastico, a seguito del finanziamento regionale per la realizzazione nelle nostre scuole di ogni ordine e grado del progetto Scuola Amica, per alunni Disabili e con Bisogni Educativi Speciali (BES).  Sono idee di progettualità che costituiscono dei Curricoli Speciali, coordinati dalla nostra U.O.NPI con il coinvolgimento delle Associazioni sportive e culturali del territorio, il privato sociale che qui opera, un pool di tecnici dell’età evolutiva riuniti nel Gruppo di Ricerca Ellepi, del Litorale Pontino, con la consulenza esterna di esperti, a cominciare dal Centro Interateneo per la Ricerca Didattica e la Formazione avanzata dell’Università Ca' Foscari di Venezia, all’interno del  quale opera il Centro Studi  Feuerstein, diretto dal Prof. Mario Di Mauro, con cui la nostra U.O.NPI ha stipulato una Convenzione Quadro. Da questa progettualità, a breve, uscirà il volume “Per una scuola amica”, edito da Alpes Italia ed., Roma, in una nuova collana curata proprio dal nostro Gruppo di Ricerca LP, e sponsorizzato dal Rotary Club Pomezia-Lavinium. E chissà che tutto ciò non sia anche un contributo, nel panorama che permane comunque fosco, per ritrovarci poi con quel bollino di qualità in più in qualche nostra scuola. Ma quel che conta, nella sostanza, è solo il fare di più e di meglio per chi a scuola è troppo in difficoltà, perché – come disse Don Milani – “non c'è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali”.

Roberto Miletto

Neuropsichiatra infantile, U.O.NPI

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Un commento

I commenti

  1.    - 26-07-2010

    Ritengo che una scuola amica debba rispondere alle esigenze di tutti gli alunni. Per l'autismo non mi risulta attuato alcun progetto scolastico di terapia comportamentale adeguato. Non sono al corrente di quali associazioni abbiano partecipato al Vs. progetto,nè ho particolare interesse a saperlo, ma POMEZIA AUTISMO certamente no. Le nostre richieste, sono state strettamente legate alla patologia dei nostri ragazzi. Effettivamente è ingiusto fare parti uguali, anche perchè forse i soggetti autistici, specialmente i più giovani, sono tra i più bisognosi di "cure" nelle scuole. Una buona terapia comportamentale può determinare la differenza. Finora purtroppo le istituzioni non rispondono, mi fa da "termometro", tra gli altri, mio nipote per il quale nulla è cambiato.





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