Dal Redattore Sociale - In viaggio verso lo Zavhan”, un fumetto racconta la vita dei disabili in Mongolia

Di Rolando Alberto Borzetti - News - 08.09.2014

07 settembre 2014

BOLOGNA - Bayaraa vive con la moglie e i 2 figli in una tenda senza acqua né servizi igienici alla periferia di Ulaan Baatar, la capitale della Mongolia. Nel 1991 in seguito alla caduta del regime comunista rimane senza lavoro e si arrangia a fare il muratore per guadagnare qualcosa. Ma cade da un’impalcatura e rimane paralizzato. Dopo un’operazione pagata grazie a una colletta dei suoi ex compagni di scuola, Bayaraa decide di fare qualcosa per aiutare la sua famiglia e inizia a disegnare motivi tradizionali mongoli sul feltro e a vendere i suoi lavori nei mercati. Poi l’incontro con l’ong italiana Aifo (associazione italiana Amici di Raoul Follereau) che finanzia il suo progetto e gli fa conoscere il loro programma di riabilitazione su base comunitaria ovvero una strategia che assegna al disabile un ruolo attivo nella propria emancipazione e che richiede una partecipazione diversa alla comunità che lo circonda. Quella di Bayaraa è una delle storie contenute in “In viaggio verso lo Zavhan”, il fumetto scritto da Nicola Rabbi e disegnato da Kanjano, nato dalla collaborazione tra Aifo e Centro documentazione handicap di Bologna con un finanziamento dell’Unione europea, che racconta la vita di alcune persone disabili in Mongolia. “Aifo è presente in Mongolia dal 1991 e ha coinvolto nei suoi progetti di riabilitazione su base comunitaria oltre 26 mila disabili – racconta Nicola Rabbi, che ha viaggiato nel Paese per 2 settimane per raccogliere i racconti di queste persone – Sono partito insieme a un operatore, Salvo Lucchese, perché l’idea di base era quella di raccontare storie sia attraverso le parole che con immagini”. Ne sono nati un servizio giornalistico uscito sul numero 4 della rivista Accaparlante, brevi documentari (visibili su Vimeo ) e gallerie fotografiche pubblicate su flickr . Video e immagini sono serviti poi a Kanjano come materiale di documentazione per realizzare le tavole del fumetto scritto da Rabbi.

Dopo un breve quadro storico, politico e sociale della Mongolia, il fumetto racconta le storie di Bayaraa, di un gruppo di mamme di bambini disabili che vivono nella regione dello Zavhan e di una bag feldsher, un’infermiera che presta servizio a cavallo o su un cammello aiutando la popolazione nomade del Paese. “Il motivo per cui abbiamo scelto di fare un fumetto è lo stesso per cui si fa un filmato – continua Rabbi – Si dedica o si ha sempre meno tempo per la lettura mentre un video di un minuto può attirare l’attenzione così come una pagina disegnata può spiegare in modo più semplice qualcosa di complicato”. È così che, in appendice al fumetto, sono state inserite due sezioni più didattiche: nella prima si parla della Convenzione dell’Onu sui diritti delle persone disabili, mentre nella seconda si spiega che cos’è la riabilitazione su base comunitaria (Rbc). “Mi piacerebbe riuscire a fare avere il fumetto alle persone che ho incontrato in Mongolia – conclude Rabbi – anche se in alcuni casi, come per l’infermiera ‘nomade’ non sarà facile raggiungerla”.

“In viaggio verso lo Zavhan” è stato pubblicato su supporto cartaceo ed è disponibile online. Si può leggere a questo indirizzo nicolarabbi.wordpress.com oppure se ne può chiedere una copia scrivendo a turtle@bandieragialla.it. (lp)

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