Prove Invalsi: bene il Nord e al Sud i risultati peggiori

Di Rolando Alberto Borzetti - News - 14.07.2013

11 luglio 2013

Roma - I risultati 2013 sono tendenzialmente in linea con quanto emerso nelle rilevazioni precedenti: meglio gli studenti del Nord d'Italia rispetto a quelli del resto del Paese, a partire dal Sud. È quanto emerge dai risultati delle prove Invalsi 2013 diffusi oggi a Roma presso l'Itis Galilei alla presenza del ministro dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza, del commissario straordinario Invalsi Paolo Sestito e del responsabile area prove Invalsi Roberto Ricci.

Complessivamente sono state coinvolte 13.232 scuole, 141.784 classi e 2.862.759 studenti. Come per le rilevazioni precedenti e' stato individuato un campione di scuole, statisticamente rappresentativo, i cui risultati costituiscono la base di questo Rapporto. Il campionamento e' stato effettuato su base regionale, coinvolgendo complessivamente 9.047 classi e 189.493 studenti. Come detto, quindi le regioni del Mezzogiorno ottengono in generale risultati peggiori. Il ritardo del Mezzogiorno tende in generale ad ampliarsi lungo il percorso degli studi. Anche le regioni del Centro denotano un certo peggioramento della propria posizione relativa nel passaggio dalla scuola secondaria di primo grado a quella di secondo grado. In seconda superiore gli studenti del Nord-Ovest e del Nord-Est appaiono in vantaggio di una decina di punti rispetto al Centro, di circa 20-30 punti rispetto alle due macro-aree meridionali.

Il quadro delle differenze regionali e' peraltro piuttosto variegato: nel Mezzogiorno vanno meglio alcune regioni (Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata) e anche nelle restanti aree vi sono differenze: pur con differenziazioni a seconda della materia e dei gradi scolastici, emergono maggiormente la Provincia Autonoma di Trento, il Friuli, il Veneto, le Marche e il Piemonte. Ma non solo. Perche' sempre a proposito delle regioni del Mezzogiorno, le scuole delle ottengono risultati in media piu' bassi e le differenze tra un istituto e l'altro sono maggiori di quanto non accada nelle altre aree dell'Italia.

Dividendo le prove, per quanto riguarda quella di Italiano, emerge una maggiore dimestichezza degli studenti coi testi narrativi. Minori competenze invece vengono evidenziate nei quesiti di natura grammaticale rispetto alla comprensione della lettura. Per quanto riguarda quella di Matematica, le difficolta' maggiori si concentrano soprattutto nell'ambito "Spazio e figure" e in "Relazioni e funzioni" rispetto agli am biti "Numeri" e "Dati e previsioni".

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