Tag: resa - ultimi interventi
Il fattaccio dell'ora/lavoro
Mauro Artibani - 11-12-2015
Mentre i politici sollecitano l'immaginazione, le Imprese battono la via del recupero della produttività, i giovani lavorano con contratti di lavoro meno onerosi per l'impresa e ai "lavoratori" toccherà fare gli straordinari.
Tante ragioni fragili, una ragione forte
Mauro Artibani - 21-10-2015
Mela piglio. Si melapiglio con quelli che, di questi tempi, ostentano le loro ragioni. Melapiglio con le loro dicerie. La prima dice: i Produttori generano ricchezza.
Bamboccioni un corno!
Mauro Artibani - 07-07-2015
Di questi tempi chi non ha incontrato un bamboccione? Chi non lo ha per figlio? O peggio, non lo è stato? E quelli che sotto mentite spoglie ancor lo sono? Ieri, no: non far nulla non si poteva.
La prevedibile resa dei Sindacati rappresentativi
Vincenzo Pascuzzi - 18-05-2015
C'è da giocarsi insieme, ancora "uniti", la carta dello sciopero degli scrutigi, pur rimanendo nella legalità e-o denunciano accordi già disattesi e stracciati dal governo: ma qualcuno si fira i pollici e guarda altrove!
La crisi: orsù, un ripassino
Mauro Artibani - 29-07-2014
Ci sono precari equilibri nel ciclo economico produttivo, che la crisi ha fatto saltare e che si fa prepotente rimettere in sesto cambiandone i connotati.
Uffa 'sta sinistra!
Mauro Artibani - 27-11-2013
Veltroni scrive, dando sfogo alla sua vis letteraria, ribadendo un luogo comune grosso così: "i produttori producono ricchezza". Non pago affonda il colpo ed aggiunge l'auspicio che si dia luogo alla "società dei produttori".
Il ruolo della formazione nella vicenda Marchionne
Giuseppe Aragno - 01-11-2012
Stupisce che Marchionne stupisca ancora. Lo stupore si fa poi fastidio, se chi si stupisce si ferma all'indignazione e cancella così, per i corpi sociali e la dinamica della storia, il principio di reciproca influenza per cui ogni azione reale provoca una reazione uguale e contraria. "Siamo alla rappresaglia", titola la stampa, e lì si ferma senza domandarsi com'è che non vedi cortei spontanei di protesta e non senti organizzazioni sindacali che denunciano per risposta l'autoregolamentazione dello sciopero e gli accordi sottoscritti in tempo di pace. Alle ripetute azioni d'una guerra di annientamento scatenata contro la classe lavoratrice, i lavoratori non rispondono con la guerra. E' soprattutto questo che dovrebbe stupirci e, ancor più, interrogare le coscienze sul funzionamento effettivo dello Stato e sul rapporto reale che c'è tra legalità e giustizia sociale.