Il gioco in difesa
Francesco Di Lorenzo - 01-03-2014
Sul nuovo ministro dell'istruzione c'è poco da dire. La discontinuità (peraltro solo a parole) invocata da questo governo in tutti i settori, nella scuola non c'è, non esiste. A leggere i dieci punti programmatici del neo ministro Giannini, tutto sembra in continuità con un graduale ma significativo disfacimento e con la mancanza di idee decise (e precise).
Il coro complesso delle lamentele ad ogni cambio di governo include sempre il gioco della torre, riferito alle materie di studio. Quale tra di esse si butta via perché non serve più?
Da un'intervista ad un ex alunno di papa Bergoglio, apprendiamo che il futuro pontefice, per interessare gli allievi insegnava scrittura creativa e lanciava concorsi letterari. E la scuola che fa?
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