Il cocktail
Gianfranco Pignatelli - 25-10-2006
Padoa Schioppa, da "barman" dell'economia, ha composto il cocktail, che Fioroni sta per servire alla scuola italiana. Questa la ricetta: in un contenitore rigorosamente non a norma, aggiungi uno 0,4 di alunno per classe, da una scuola per tutti elimina i corsi serali (quelli per lavoratori, s'intende), taglia a fettine sottili un 10% dell'orario didattico agli istituti professionali, riutilizzando - come capita - gli insegnanti perdenti cattedra, dopo averli opportunamente mischiati con quelli sottratti all'educazione tecnica e all'inglese nella scuola dell'obbligo. Infine, prima di shakerare o rimescolare col cacciavite, attieniti alla buona norma (di legge) di non bocciare e servi la mistura, raggelando tutti, con un largo sorriso.

Peccato che gli insegnanti, specie quelli precari, non se la bevano. Loro - si sa - capiscono di scuola, non d'economia. Con quella non hanno mai avuto familiarità. Anzi, per dirla tutta, l'hanno sempre subita sulla loro pelle e, spesso, percepita come una fregatura ai danni dei propri alunni, della qualità dell'istruzione e del futuro del nostro paese. A quelli precari i "calici amari" vengono serviti con sistematicità, da destra e sinistra. Non c'è ministro, a ogni nuova legislatura, che non apparecchi un roboante piano di assunzione "per debellare definitivamente il precariato scolastico". Le cifre ed i proclami fanno venire l'acquolina: spaziano da 200.000 a 150.000 immissioni in ruolo. Peccato poi che, all'atto pratico, i tagli occupazionali siano sempre prevalenti rispetto alle assunzioni. Con un ministro, quello dell'istruzione, che "vorrebbe ma non può" ed un altro, quello dell'economia, che ha "l'ingrato compito di razionalizzare la spesa". E così, di razionalizzazione in razionalizzazione, i fondi per l'istruzione sono calati di 2/3 negli ultimi quattro anni mentre i precari nella scuola sono triplicano negli ultimi dieci. Intanto, all'ombra della finanziaria 2007, qualcosa di nuovo si muove. Il comma c-1 dell'art.66 vorrebbe sopprime le graduatorie permanenti nelle quali, grazie ad una pluriennale politica dissennata, si sono stipati 450.000 precari. Era questo il disegno politico per il superamento del precariato contenuto nel programma dell'unione? Oppure è solo l'amaro e inaspettato retrogusto dello Schioppa-drink?

Gianfranco Pignatelli per i C.I.P. - Comitati Insegnanti Precari

interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf