Invalsi come un Super-Miur
Vincenzo Pascuzzi - 20-06-2013
1) Tiziana Pedrizzi riassume alcuni mali della scuola, tutti già ben noti, e prospetta che possano essere risolti tramite Invalsi. Però, l'attuale Invalsi è esso stesso un ulteriore problema, almeno secondo una "rumorosissima minoranza". E non è dimostrato che esista davvero una maggioranza silente (v. Bologna) che sia pro-Invalsi con convinzione e non solo per costrizione, forzatura o rassegnazione.

2) Non tutti sanno che 4 maestri elementari hanno rifiutato gli Invalsi e ora rischiano un provvedimento disciplinare da parte di d.s. troppo zelanti o bigotti.

3) Invalsi opera da 10 anni ma non si sono viste azioni ministeriali conseguenti le sue rilevazioni. Né Invalsi si è lamentato, ma - pro domo sua - mira ad espugnare l'esame di maturità.

4) Altra questione, che l'autrice non affronta, è quella del percorso attuativo delle soluzioni ipotizzate. Bisognerebbe farlo a) scavalcando il Miur (a sua insaputa)?, b) senza programmi, verifiche e risorse?, c) mediante azioni intimidatorie (mobbing) nei confronti di docenti, alunni e famiglie?

5) L'articolo di Tiziana Pedrizzi, che può essere un utile contributo a un confronto, risulta collegabile ad altri simili e recenti che lasciano - maliziosamente - pensare ad una sinergia mediatica per influenzare e orientare il nuovo ministro.

6) Se dovessi investire 100 euro nella scuola, 10 li destinerei a valutazioni esterne però condivise, non obbligatorie e gli altri 90 andrebbero a ridurre la enorme dispersione scolastica. Come li ripartirebbe invece l'autrice?

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Tags: invalsi, miur, Pedrizzi


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