Il mio viaggio nel progetto pilota è cominciato da
qui e non è ancora finito.
E’ entrato a far parte di quelle scoperte che fai , che trovi assurde e così continui ad occupartene fino a che non hai sviscerato il problema.
Sull’onda emotiva si scrive di getto e la rabbia guida il pensiero fin dove si può spingere, le parole si inseguono, la speranza è sempre la stessa: agire per cambiare la realtà, reagire perché non abbia la meglio l’indifferenza.
Quando si esaurisce la prima fase, quella dell’indignazione, ti si pone la scelta di lasciar fare chi ha raccolto l’appello oppure di offrire una “
responsabile collaborazione” e di metterci del tuo perché le cose cambino.
Non mi cimenterò in discorsi tecnici, sarebbe facile farmi obiezioni, non sono una esperta del campo e tutto quello che ho letto in questi giorni è sufficiente solo a farmi un’idea mia circa la valutazione del sistema di Istruzione.
Ancora oggi non mi capacito del perché in tre anni di sperimentazione alcuni nodi non siano venuti prima al pettine.
Ho provato a darmi una risposta a questo perché leggendo e rileggendo, tra gli altri documenti, i messaggi del forum, soprattutto del PP3 ma anche del pp2 . Il fitto scambio di messaggi mette in luce tutto ciò che, all’atto pratico, succede nelle scuole, passaggio importante per capire quali sono i punti critici del sistema messo a punto per rilevare la qualità degli apprendimenti.
Pochi ma presenti negli interventi i richiami alla modalità di somministrazione delle prove agli alunni che seguono una programmazione individualizzata, nessun accenno alla mancanza degli “indicatori di qualità” inerenti l’integrazione scolastica nel questionario di sistema.
Se pochi sono i richiami, nulle sono le risposte, i chiarimenti da parte dell’Invalsi. Si rimanda con risposte laconiche al manuale del somministratore per avere soluzione ai quesiti
>>> continua...