Il decretino
Anna Pizzuti - 14-07-2003
Eccolo, il decretino, in merito al quale erano state espresse le perplessità che Fuoriregistro ha riportato e che riassumiamo
sulle risorse per l’introduzione dell’inglese nelle prime due classi della scuola primaria:
 se si confermano gli attuali orari di insegnamento della lingua straniera nel secondo ciclo (3 ore settimanali) e gli attuali impegni di lavoro degli specialisti di lingua straniera (6/7 classi massimo), si rendono necessarie consistenti risorse professionali aggiuntive;
 in mancanza di ciò, bisognerà ridurre le ore di insegnamento di lingua straniera su terza, quarta e quinta (da tre a due ore) e di estendere L2 anche a prima e seconda, utilizzando le stesse risorse, i docenti specialisti e specializzati già presenti nella scuola. In questo modo gli specialisti interverrebbero non più su 6-7 classi ma su 10-12 classi
sul progetto nazionale di innovazione ossia l’introduzione dei piani di studio delle Indicazioni nazionali, esclusa la parte organizzativa:
 non ci sono i tempi e le condizioni per una prima attuazione della legge 53/03 dal prossimo anno scolastico, sia pur limitata e facoltativa;
 non è accettabile avviare alcuna forma di attuazione della legge 53/03, né di tipo ordinamentale, né di tipo curricolare, senza l’approvazione dei decreti legislativi attuativi e l’adozione dei regolamenti previsti per la definizione di nuovi curricoli (art.8 dpr 275/99);
(…) Nella bozza ministeriale, invece, i tempi sono indeterminati (si prevede che il progetto nazionale duri fino a quando non saranno entrati in vigore i previsti decreti legislativi in materia) e non sono indicati né gli obiettivi né le modalità di valutazione.

In ogni caso, sembrava scontato il carattere di sperimentazione del decreto e, quindi, la liberta’ di adesione da parte delle scuole.

Ora che il documento – ovvero la bozza, ma ormai si procede così e quindi non ci formalizzeremo – è stato pubblicato, proviamo a verificare se le perplessità vengono sciolte o meno o se, addirittura, se ne creano anche di nuove.
SULL’INTRODUZIONE DELL’INGLESE E DELL’INFORMATICA
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A noi sembra che in nessuno dei tre passaggi si faccia cenno a risorse umane – come si usa dire – ed economiche. Oltre alla legge 53/2003 l’unico altro riferimento presente nel decreto è alle Indicazioni nazionali che però, attenzione, contengo solo gli obiettivi da conseguire e non fanno cenno ad alcun aspetto organizzativo.
C’è poi, nel primo documento, un passaggio che si riferisce al progetto di innovazione in generale, ma che risulta a questo punto, proprio per quello che dicevamo sopra – vincolante. O svincolante, a seconda dei punti di vista. Si dice infatti:
A tal fine (rielaborazione dei piani dell’offerta formativa), le istituzioni scolastiche medesime, nell’esercizio della loro autonomia didattica, organizzativa e di ricerca, finalizzeranno l’organizzazione dell’attività didattica al miglior perseguimento degli obiettivi formativi indicati nei Piano dell’offerta Formativa, introducendo i piani di studio di cui alle Indicazioni Nazionali per i primi due anni della scuola primaria, nel rispetto dell’autonomia e fermi restando, in questa fase, gli attuali assetti strutturali, l’orario di funzionamento e le risorse professionali in dotazione.
A rendere più surreale la situazione interviene poi la Circolare Ministeriale n.58 del 9 luglio 2003 "Anno scolastico 2003-2003. Adeguamento dell'organico alle situazioni di fatto" che recita: “si conferma l'insegnamento della lingua straniera nella scuola elementare nelle classi dove era già attivato secondo il quadro orario definito in organico di diritto (tre ore settimanali) e si prevede l'istituzione di nuovi posti di specialisti (come "contingente aggiuntivo"), una volta utilizzate tutte le risorse interne alla scuola (ins. di classe specializzati), per l'insegnamento generalizzato di 1 ora di inglese sulle classi prime e 2 ore sulle seconde. Si precisa inoltre, a questo proposito, che "nella formazione dei posti si avrà cura di evitare che alcuni docenti vengano impegnati su un numero eccessivo di classi" (la normativa vigente, D.M. 28 giugno 1991, indicava come tetto massimo per gli specialisti 6/7 classi…).

Su cosa si esprimerà, domani a quanto pare, il CNPI: sul decreto o sulla circolare? Mah.

In ultimo, una considerazione: oltre al problema delle risorse, non si pone anche quello delle strutture? Per l’informatica, che sembra scomparire, nascosta dall’inglese. E che ha bisogno di aule attrezzate e di figure tecniche di supporto.

SULLE INIZIATIVE FINALIZZATE ALL’INNOVAZIONE


Le perplessità espresse sembrano orientarsi esclusivamente su questioni procedurali, di legittimità in relazione all’articolo 11 del DPR 275, che stabilisce le modalità di attuazione delle sperimentazioni. Le stesse perplessità le ritroviamo anche nel primo commentodella CGILscuola al decreto.
Sono perplessità legittime, alle quali però potremmo aggiungerne un’altra, forse anche più seria.

SULL’AUTONOMIA

Osserviamo questi passaggi



La circolare riguardava tutte le scuole elementari; che magari le hanno ricercate e favorite. E sulle quali hanno definito gli organici (si sa anche quanti posti in più si sono creati). Ora dovrebbero decidere “autonomamente” se respingere le iscrizioni fatte e regolarizzate (andrebbe controllato quando scadono i tempi per quest’ultima operazione) e modificare l’organico che è stato già approvato.
Lo faranno?
In più, come sempre nei documenti di questo ministero, è essenziale osservare il linguaggio.
La prescrittività insita nei modi verbali - le istituzioni scolastiche rielaboreranno e finalizzeranno - e l’ineffabilità di quel PERALTRO: peraltro il dibattito serve ad approfondire punti e snodi, non a decidere per il sì o per il no.

La grande assente, in ogni caso, è la parola SPERIMENTAZIONE.
Sostituita da PROGETTO NAZIONALE
E’ la stessa cosa?


Queste le nostre osservazioni sul decretino.

Qui i testi completi , sui quali, PERALTRO tanto ancora ci sarebbe da dire


Ed alcuni dei riferiementi normativi citati, così, giusto per fare un confronto
Decreto ministeriale 26 giugno 2000, n.234, avente ad oggetto i curricoli dell’autonomia delle istituzioni scolastiche
Decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275 ed in particolare l’articolo 11
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 ilaria ricciotti    - 14-07-2003
PROGETTO NAZIONALE e non SPERIMENTAZIONE non mi sembra proprio vogliano dire la stessa cosa. Questo lo sanno bene non solo i linguisti, ma soprattutto quegli insegnanti che hanno attuato nel quotidiano sia l'uno che l'altro modus agendi nei vari ordini di scuola soprattutto dell'obbligo.