Intervista a tutto campo a Francesca Laureanti: dalla recente protesta contro la legge delega all'esame di Stato
«Priorità alla scuola senza fare politica»
I programmi della nuova presidente della consulta scolastica italiana
BOLZANO. Venerdì è stata eletta presidente della consulta scolastica in lingua italiana: Francesca Laureanti, 18 anni, è iscritta all'Istituto tecnico commerciale "Battisti" di via Cadorna. La nomina è arrivata al termine di una settimana di protesta contro la legge delega in materia di istruzione e coincide con la scelta degli studenti di sfilare in corteo il 3 dicembre. «Non mi aspettavo questa carica - spiega Francesca -, ora si tratta di lavorare al servizio degli studenti, mobilitando risorse ed energie per far fronte alla riforma Moratti e a ciò che comporta». Con Francesca Laureanti abbiamo parlato di scuola a tutto campo.
Temi di più stretta attualità, il movimento studentesco e l'ondata di protesta nelle scuole bolzanine.
Come procede l'autogestione?
«Bene. Precede tra i collettivi e le lezioni autogestite. Cerchiamo di fare informazione: stiamo analizzando i documenti che riguardano la riforma per poter costruire un dibattito serio e critico. Riprendiamo tematiche già affrontate lo scorso anno».
In questo contesto è importante per gli studenti che la consulta sia effettivamente operativa.
«Certamente. Fino a venerdì scorso molte cariche erano vacanti: a luglio molti rappresentanti sono decaduti in quanto maturati. Da oggi ogni istituto ha i suoi due rappresentanti. Sinceramente non mi aspettavo di essere eletta alla presidenza: è stata una sorpresa».
E sarà un incarico impegnativo, visto i molti temi all'ordine del giorno. Quali sono i punti della riforma che gli studenti contestano?
«La legge delega non spiega in modo sufficientemente chiaro alcuni punti per noi fondamentali. Poi crediamo che lo strumento legislativo adottato non tenga conto delle opposizioni in parlamento. In concreto poi contestiamo la riduzione dell'orario settimanale a sole 25 ore, l'istituzione di un portfolio, una scheda che registra il curriculum dello studente dai tre fino ai 17 anni, ininterrottamente. Inoltre non ci piace l'idea di dividere i cicli in bienni. Contestiamo questi aspetti da movimento non schierato, quale siamo».
Ma quanto la riforma inciderà a livello provinciale?
«La nostra è una provincia autonoma e la prospettiva chiaramente cambia. Tuttavia crediamo opportuno manifestare solidarietà ai colleghi del resto d'Italia».
Le piace l'esame di Stato "riformato"? Come valuta l'innovazione apportata con le commissioni interne?
«In teoria dovrebbe essere un'innovazione a favore degli studenti. Ma in pratica non è sempre così. Tra gli insegnanti esaminatori potrebbero esserci dei pregiudizi sia in senso positivo che negativo. E questo non è bene. Le commissioni interne sono un regalo per le scuole private, dove gli studenti pagano una retta. A questo proposito, tra i punti che contestiamo ci sono anche i cospicui finanziamenti alla private».
Lei ha detto che questo movimento non è schierato. Cosa significa?
«Significa che non dovrebbe entrare nel merito di questioni politiche. Cerchiamo di occuparci di scuola e di temi che riguardano gli studenti».
Ha letto la nota dei giovani di Forza Italia? Vi accusano di aver "optato per una politica oltraggiosa nei confronti delle riforme", dicono che strumentalizzate e ridicolizzate.
«C'è sempre qualcuno che è troppo di parte. Le differenze di vedute sono normali, è giusto che ci siano. Ma certe frange troppo politicizzate non fanno bene agli studenti».
Lei segue la politica?
«Io e la politica non andiamo molto d'accordo. Non è un mio interesse».
Se dovesse fare una "scelta di campo"?
«Non mi sento di schierarmi, né il mio obiettivo è quello di strumentalizzare nessuno».
Lo scorso anno le consulte hanno preso posizione nel dibattito sulla scuola plurilingue. Lei cosa ne pensa?
«Viviamo in una provincia dove ci sono più realtà linguistiche, mi sembra giusto che ci sia una scuola bilingue. Sarebbe una cosa bella».
Il 3 dicembre sfilerete per le vie del centro storico. Intanto le lezioni riprenderanno regolarmente. E dopo la manifestazione? Quali sono i prossimi impegni della consulta?
«Penso che subito dopo la manifestazione organizzeremo una riunione della consulta per decidere cosa fare. La data dell'incontro potrebbe già essere fissata per il sei di dicembre».
di Antonio Merlino