Caelli Dario - 23-11-2002 |
Che il problema della fruizione e dell'uso delle nuove tecnologie nella scuola sia serio è un dato assodato da tempo. Ma mi pare questo articolo mostri nuovi limiti ai quali vale la pena di riflettere. La proposta, o decisione, del ministro Moratti ha una finalità diversa da quella indicata da Ghineli; più precisamente ciò che sta a cuore del Ministro e ciò che può essere utile anche a noi, è che la casella di posta, data dal ministero, tolga l'alibi ai molti insegnanti che ne sono sprovvisti, di attivare un canale di comunicazione veloce, affidabile, efficace soprattutto con i colleghi. La prima comunicazione è tra di noi e con chi ci "guida". Io troverei utile che i provvedimenti ministeriali (circolari e quant'altro sia molto utile alla funzione docente) mi fossero comunicati con una mailing list, troverei altrettanto utile poter interagire con i miei colleghi di altre scuole sapendo che la posta elettronica è uno strumento tanto versatile quanto poente e veloce. Sapere che ogni insegnante ha una e-mail che può usare per la scuola e che in questo modo può differenziare la sua posta mi pare una buona opportunità. Quanto all'uso di internet per la comunicazione con le famiglie mi pare che sia un argomento delicato. Io personalmente vedrei bene il canale tradizionale del libretto scolastico per comunicazioni dall'insegnante alla famiglia, con l'opzione di invitare i genitori ad un colloquio privato. Per ciò che concerne la richiesta di colloquio o di chiarimenti da parte dei genitori, mi pare utilel'uso della posta elettronica, alla quale segue più proficuamente un incontro personale. Torno sull'importanza di rendere il meno spersonalizzante possibile il rapporto scuola-famiglia, perché già le modalità che abbiamo posto in essere fino ad oggi (incontri con tutti i genitori e giro di questi ultimi alla ricerca dei docenti, con il rischio che i figli pilotino le visite) sono molto carenti sotto questo punto di vista. Gli incontri sono molto frettolosi, troppo legati al punto di vista del singolo docente e non aperti ad una valutazione più collegiale del comportamento del figlio, con il rischio di disorientare i genitori con pare contrastanti. Quanto poi alla comunicazione delle valutazioni o di eventuali inadempienze o problemi disciplinari, mi pare che la legge sulla privacy possa fungere da deterrente a porre in essere, anche se controllate da password delle pagine con dati così riservati che secondo le norme dovrebbero essre accessibili solo per visione e solo con richiesta. La vera utilità di internet con il rapporto con i genitori può essere trovata nelle modalità di comunicazioni generali della scuola: attività, inizative, avvisi, e quant'altro possono essere utilente veicolati da un buon sito scolastico. Esso può diventare per molti genitori una bacheca molto utile per conoscere in anticipo attività e iniziative della scuola. Ma c'è ancora molto da lavorare. |