Le radici del nulla
Marino Bocchi - 06-11-2002



Vediamo se ho capito bene. Il Ministro ci manda a dire che, per "prevenire tragici episodi come quelli di San Giuliano di Puglia", occorre impostare una "campagna di educazione alla sicurezza dei ragazzi a scuola e di formazione degli insegnanti". La sostanza del concetto e' ribadita sia nella premessa, laddove si segnala che "con piu' istruzione e formazione di ciascuno" tra le altre cose "si rafforza la sicurezza ambientale", sia nella conclusione, degna di Groucho o per restare alla satira domestica, di
Beppe Grillo o Stefano Benni, per quell'esilarante e grottesco accostamento tra la difesa " dai pericoli tragici dei terremoti" e "dai rischi dell'alcol e della droga". Se non ho letto distrattamente, in nessun
passaggio della lettera si dice alcunche' riguardo alla necessita' di maggiori investimenti in infrastrutture e in risorse, anche per evitare che i tetti crollino e i discenti e i docenti, impegnanti nel virtuoso circuito
di insegnamento-apprendimento e nelle missions, ci restino sotto.
I terremoti come il disagio giovanile: se si verificano e' perche' non si insegna abbastanza l'educazione civica. Non e' la qualita' degli ambienti naturali e socio-culturali che potenzia la qualita' della vita e riduce l'affanno, la sofferenza, il disagio dei singoli . E la scuola non e' il segmento di un progetto complessivo di trasformazione sociale, affidato ad
ideali e strategie di governo e quindi alla politica, come vorrebbe anche Galli della Loggia, il quale non e' proprriamente un estremista di sinistra.
No, e' il contrario. Cioe' la scuola e' tutto, che e' come dire che non e' nulla. Un nulla costruito "sulle radici classiche e giudaico-cristiane", sull'Identita' e quindi sulla Famiglia, che ne e' la custode.
Un tutto-nulla capace di rimediare anche ai terremoti. Basta "sapere, saper essere e saper fare". Punto.



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 Giuseppe Manzoni di Chiosca    - 10-11-2002
Cari colleghi,
penso che, proprio al contrario di quel che dice la Ministra, per prevenire realmente altri terribili incidenti sarebbe ora che gli alunni delle scuole la smettessero di perdere tempo con queste stupidaggini (le varie "educazioni"), e viceversa la scuola preparasse seriamente i futuri ingegneri, architetti, geometri, tecnici a saper fare calcoli esatti, a conoscere i materiali e a quant' altro, cioè allo studio serio e sistematico.
Cordialmente

Giuseppe Manzoni di Chiosca




 Giuseppe Manzoni di Chiosca    - 10-11-2002
Sono perfettamente d' accordo con Galli della Loggia e mi compiaccio che una personalità così nota abbia avuto il coraggio di scrivere ciò che tanti uomini di scuola pensano.

Giuseppe Manzoni di Chiosca


 Caelli Dario    - 09-11-2002
La scuola come soluzione di tutti i mali e come unica agenzia formativa non può che fallire, schiacciata dal peso delle incombenze che le si affidano di continuo. Scuola contro la pedofilia, l'AIDS, la droga, l'alcool, la prostituzione, il razzismo, lo sfruttamento minorile, la povertà del mondo, i terremoti, le frane, le alluvioni, gli incendi, l'etna e quant'altro. E' paradossale, ma è il frutto della cultura della delega. Tutto affidato alla scuola e in questa prospettiva tutti a scuola per il maggior tempo possibile.
Dopo l'omicidio di Desirè ho sentito alla radio un sociologo e uno psicologo che convenivano che come provvedimento immediato il ministro dell'istruzione deve elevare l'obbligo scolastico fino ai 18 anni. Quindi, c'è un problema di devianza giovanile, ci pensi la scuola. Questa cultura pervade la società e pone in difficoltà la famiglia. Non si riesce a propore modelli comportamentali diversi perché c'è una massficazione dei comportamenti proposti dai mass media e da una cultura imperante fatta di edonismo, violenza, potere, sesso e soldi che riduce il resto a proposte per pochi, quelli considerati meno svegli nell'ambito giovanile.
Cambiamo la cultura degli adulti, lo lasciamo tutto alla scuola.